Pègaso - anno I - n. 5 - maggio 1929
540, L. Salvatorelli al potere spirituale dell'abate, priva di vincoli esterni, mirante solo alla edificazione spirituale d:ei suoi membri attraverso il sod– disfacimento dei loro bisogni materiali. Vero è che al tempo· di Beined,etto c'era da un pezzo un'altra Roma, l'unica ormai viva, l'unica che contasse ver3!mente per il presente e più per il futuro : la Roma papale. Ma precisamente uno dei tratti caratteristici di Bened:etto è ch'egli anche con questa Roma papale no[l ha alcun rapporto particolare. Nessun dubbio, s'intende, ch'egli abbia riconosciuto e venerato il vescovo di Roma come il successore di Pietro, il patriarca d'Occidem.te 1 il primo ve- ~ scovo della cristianità; ma nella vita e [lell'opera sua il pontefice non ha alcuna parte, lllon compare affatto. Benedetto non ne invoca la guida, o l'appoggio, lllé il papa glieli dà. Il silenzio del biografo Gregorio Magno (ch'era UIIl papa, e quale papa!) è in proposito una prova sicura. Se mai, si può congetturare che ostilità di am– bienti ecclesiastici e curiali romani siano dietro l'episodio del prete Fioroozo e l'allontrunamooto di Benedetto da Subiaco, raccontati in modo cosi oscuro e insoddisfacoote [lel II libro dei Dialogi , gregoriani. Nella Regola il vescovo di Roma lllon è nominato mai; la chiesa romana una sola -volta, a proposito di U:Ilaosservanza li– turgica corale. Il rapporto di Benedetto col mondo, non solo civile, ma anche ecclesiastico del suo tempo, è un chiaroscuro, o anzi un bianco e nero. La co[ltrapposizione, per sé esatta, del benedettinismo al– l'ascetismo precedente, eremitico e antisociale, non deve indurre in errore. Rispetto alla società costituita del tempo, Benedetto è al– trettanto asceta, si mantiene altrettanto negativo, quanto gli ere– miti che l'hanno preceduto. La comunità benedettina non sorge per combinazione 00n la vita sociale anteriore, ma è una creazione em– nòvo. Essa, pertanto, ha il suo punto di partenza in una separazio[le dalla società circostante, e il suo spirito illlformatore [lell'estra– neità completa a questa : una estraneità cosi rigorosa d'a esser con– siderato nella Regola come ideale che [lessun monaco esca fuori dal monastero; e se taluni debbono farlo, è loro proibito rigoro– samente al ritorno di riferir [lulla di quanto hanno visto e udito nel mondo. Troncando i rapporti con la societ.à circostante, Benedetto crea U!ll nucleo di vita sociale interamente nuovo. La sua·è una comunità integrale, che deve bastare completamente a sé stessa. Qui, oltreché nella fuga dell' «oziosità», hanno la loro ragion .d)'essere il lavoro e la proprietà benedettini; e qui è afll.cheil germe dello studio e della cultura mooastici : non già in U[l piano deliberato del fondatore · per un'opera ec01I1omica e culturale. Ma l'opera sorse e crebbe ri– gogliosa, appunto perché derivò spontanea dallo svolgimento auto– nomo della comunità nuova. BibliotecaGino Bianco
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