Pègaso - anno I - n. 5 - maggio 1929

LIBRI. HENRI HAuVET.rEJJ J/ Arioste et la poésie ohevaleresque à Ferrare au dé– biit du XVI sièole. - Champion, Paris, 1927. Fr. 60. Veramente, in questo bel volume di quattrocento pagine grandi e fitte, non si parla soltanto dell'Ariosto e della poesia cavalleresca al principio del secolo decimosesto; ma vi si discorre a lungo anche dei signori estensi, politici, guerrieri, mecenati, durante tutto il secolo decimoquinto, e non si tace, ma anzi se ne tratta con piena cognizione di causa, dell'Orlando Innamorato e del suo magnifico autore. L'Ariosto è, naturalmente, il soggetto principale di questa monografia minuziosa e informata; ma l'Hauvette non si contenta di parlar di lui e del suo poema. L'opera essendo scritta per i lettori francesi, egli ba dovuto mostrar loro l'ambiente storico, politico, culturale, in cui l'uomo è nato e l'opera è fiorita. Aggiungiamo sùbito che egli con ciò ha fa.tto cosa utile e grata anche /l: molti italiani, perché da noi mancano questi libri divulgativi per le pei·sone colte o che si vogliono coltivare. Questo dell' Hauvette, infatti, si rivolge in genere a coloro che di messer Ludo– vico poco o nulla, sanno e che delle geste d'Orlando hanno sentito sola– mente parlare. « Le nom de l' Arioste et le ti tre de son poème continuent à etre cé1èbres : on les cite volontiers ; on ne les connaìt gt1ère. >> È la sorte di molti capolavori. Pare dunque che in Francia l'Ariosto non sia molto letto. Non so se anche da noi egli sia lettissimo. Forse l'esempio di Ferrara e delle letture ariostesche gioverà a far, amare dal pubblico italiano questo me– raviglioso narratore; ma è certo che la grande maggioranza delle così dette persone colte ricorda a stento, e forse con pedagogico fastidio, i pochi episodi letti a scuola un tempo. È vero che, in compenso, i mon– tanari toscani lo studiano e lo cantano ancora, magari al suono della viola, come i cantampanchi del bel tempo antico; ma quelli, si sa, son gente rozza, e vivono in alto, vicino alle nuvole . .Non credo che la materia del Furioso sia quella che allontani da lui oggi i lettori. « La vie moderne, de plus en plus remplie et compliquée, nous détourne de ces oenvres dont la s_ubstance parait bien légère. » Pro– prio « légère i> ? Non c' è materia grave o legger:;i,, quando la magia di un poeta la trasforma in una stupenda opera d'arte; e poi, l'uomo non ha mai cercato, come,oggi, di liberarsi coi giochi della fantasia dal giogo di una vita così pesante che il solo viverla è quasi un eroismo. No; la ra– gione, per i Francesi, è un'altra. Non potendo leggere il poema nel testo italiano, sono costretti a ricorrere alle traduzioni. Ahimè, se v'è al mondo un poeta che sia intraducibile, questi è l'Ariosto. Togliete all'Orlando il ritmo e la melodia delle sue ottave; avrete lo scheletro di quella che, · liotecaGino Bianco

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