Pègaso - anno I - n. 5 - maggio 1929

600 D. Fracchia pelli, di quando era bambina, le si fosse~o improv~isamente sciolti sulle spalle. Si sentì sollevare e posare eh nuovo, distesa, sul letto. Sentì le coltri pesanti ricoprirla tutta, sino al collo. Allora tese le braccia e avvinse il capo di lui, che :era curvo sul suo viso, lo tenne stretto nelle sue braccia nude, e con un accento disperato: _ Mi ami ancora, Stefano ? - gli domandò : - È vero ? Mi ami ? _ Amor mio, - mormorò mezzo soffocato il maggiore Iupiter. - Baciami, allora, baciami.. .. Egli liberò a stento una mano, allontanò i baffi che, come un'in– colta siepe, gH coprivano le· labbra, e la baciò sulla bocca. XXXIII. Verso la fine di settembre s'incominciò a parlare di pace, ma così vagamente, in segret_o e con tanta paura da tutti, che nessuno volle prestare .a quelle voci la minima fede. Sui campi d'Italia e d'Europa la morte continuava intanto a mietere le spighe ancora verdi della migliore gioventù, e i suoi mannelli coprivano le aie sempre più vaste e più nere dei ci miteri. Lo spettro di un altro in– verno di guerra visitava nelle notti piovo.se e già lunghe le m©ltitu– dini addormentate sulle pietre, sul ferro, nella cenere, nel fango delle trincee; e in tutti, anche in quelli che, nelle città lontane dal fuoco o nel più abbandonato villaggio al limite di un deserto, ave– vano ancora un letto s~ cui coricarsi, fin dove giungeva il vento del suo lungo e freddo strascico, anziché spegnersi, si ravvivava la fiamma della vita, tanto che ognuno avrebbe voluto vederla bru– ciare in un attimo, ma tutta, fino all'ultima favilla. I vecchi erano consumati e, in mancanza di uomini, gli adolescenti ogni giorno prendevano il posto dei caduti che non si rialzavano più, perché la neve di quell'inverno potesse riscaldarsi del loro fervido sangue. - Vorrei solo che ti lasciassero il tempo di cucirmi questo ve– stito, - diceva Benedetto ad Alessandra,· quando, alzandosi al– l'alba, trovava già la sua cara sorella intenta da qualche mim.uto ad ilDlbastire le grosse fodere di un'uniforme di fantaccino. Era quello il primo vestito tagliato da lui nel panno di padron Lorenzo, ricalcandolo sul modello più piccolo; poiché egli, che si credeva grande e grosso, s'era invece ritrovato, al centimetro, della categoria dei minori. Ed ora Alessandra, ingegnandosi. glielo cu– civa di nascosto, avanti che gli altri si alzassero o quando già tutti erano andati a dormire. Il primo aveva proprio voluto che fosse il suo, e pensava che gli avrebbe portato fortuna di andare alla guerra con quel vestito tagliato con le sue mani e cucito dalle care mani di Alessandra. Lasciandola al suo laivoro, il giorno era appena schiarito quando Benedetto prendeva la via di padron Lorenzo. Qualche volta, se il BibliotecaGino Bianco

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