Pègaso - anno I - n. 5 - maggio 1929

598 U. Fracchia _ Eh, eh! - fece il maggiore Iupiter con un: sorriso, rivolto al suo amico Pepi: - Sono co1I1dizioni,come dire? eh? si, mi sem– bra che ledano un po' l'interesse dei terzi. Ma via, la guerra è la guerra, e ne abbiamo viste di peggio. _ Tu gli dài ragione ? - esclamò indignata Alessandra : - fo continuerò piuttosto la guerra per tutta la vita. - Bene, bene; - disse conciliante il maggiore Iupiter : - Fa– remo cosi : la maggiore potenza pagherà anche per la minore. La mamma gli darà anche un bacio per te. Un minuto di silenzio accolse questa sentenza, e allora si vide la signora Celeste prima coprirsi di un vivo rossore, poi impalli11ìre e batter lievemente le ciglia come per il principio d'una vertigine. Benedetto guardò Alessandra e le sorrise, ma gli occhi di Ales– sandra rimasero freddi e come attoniti fissi nei suoi. Poi si udì una voce un po' opaca ma straordinarirumente calma, che chiedeva : - Proprio vuoi che lo baci ? . - E me lo chiedi, Celeste? - disse sempre più sorridente il mag- giore Iupiter: - Perché nolil lo dovresti baciare? Non baci forse Massimo ? Non baci Benedetto ? Essa allora si alzò e si avvicinò lentamente a, Marcello, 1:,he aspettava appoggiato al biliardo, le labbra atteggiate ad UIIl sor– riso immobile. Gli posò ulila mano sulla spalla, forte, come se te 0 messe di sentirselo sfuggire, e alzandosi in pu1I1tadi piedi, ad occhi chiusi, lo baciò due volte leggermente sulla stessa gota. - Ora andiamo, - disse ,poi precipitosrumente : - Andiamo via, subito, è tardi, molto tardi. ... XXXII. - E perchè no, dopo tutto ? - si chiedeva Benedetto, cercando di occupare il minor posto possibile fra isuo padre e sua madre nel fondo della carrozza che li riconduceva a casa: - Ora mi faccio insegnare da Alessandra come si distingue il diritto dal rovescio di una stoffa, come si taglia, in un verso o nell'altro, in tralice o che so io, e domattina sono alle sette da padron Lorenzo. Intanto, qui, che cosa si aspetta ? Il maggiore Iupiter si affacciò :::i,llo sportello e alzò il viso verso il cielo stellato. - Domattina, se dura questo sereno, parto per la montagna al- l'alba, - disse, - e mi rivedrete alla sera. - Già domani ? - domandò Alessandra. - Domani, domani. Si è perduto fin troppo tempo. Egli teneva un braccio disteso dietro le spalle di Benedetto e la mano posata leggermente sulla spalla della signora Celeste. A un tratto sentì qualche cosa di caldo posarsi sulla sua mano e pensò BibliotecaGino Branco

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