Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929

LA STELLA DEL NORD. (CONTINUAZIONE), XXI. Il frutteto era molto bello. Vi crescevano folti gli alberi come in un bosco, ma l'ombra che essi facevano con le loro fronde bassP e aperte ad ombr~llo, pesch~ carichi fino ad averne i deboli rami spezzati pi palle dorate e rosee, alti meli, peri nani, ciliegi goccio– lanti g~mma trasparente come l'ambra, susini contorti, nesipoli e fichi dalle larghe foglie, era meno densa di quella di un bosco, ma tanto più gaia e ospitale. Un ronzio di vespe e di calabroni era la discreta musica di quell'ombra. Chiare farfalle l'abitavano e il loro volo saltellante e sbandato faceva pensare a tanti piccoli aqui– loni tirati controvento dai ragazzi delle formiche. Marcello camminava accanto alla signora Celeste tenendo una mano posata sul fianco, e con l'altra giocava ad arricciolare la punta della sua cravatta. Egli era ancora sotto l'impressione sgradevole del rifiuto con cui Alessandra aveva accolto il suo invito ad una passeggiata nel frutteto e fra sé estendeva in quel momento a tutte le donnP il profondo disprezzo che quella stupida ragazza aveva saputo iS1Pirargli. Camminando, si dondolava leggermente sulla sua ga,mba più corta e sembrava che ad ogni passo volesse scivolare, come chi va coi pattini, sul lucido taippeto dell'erba. Questo modo di incedere non tradiva per nulla il suo difetto, ma conferiva, anzi, una specie di elegante disinvoltura ai movimenti della sua alta e massiccia persona. Per vendicarsi di Alessandra, aveva rivolto un secondo invito alla signora Celeste, giurando a sé stesso di dedi– carle tutta la sua attel\zione fino al termine di quella gita. Ma ora che era solo con lei nel frutteto si sentiva vuoto e svogliato, e non sapeva che farsene. --:- Guardatevi, voi donne, come siete volubili e sempre incerte, _ disse a un tratto con un accento di rprofonda commiserazione. _ Proprio come farfalle ? - chiese la signora Celeste. - Come farfalle è il meno che si fPOssadire, - rispose Marcello. La signora Celeste uscì in un oh ! pieno di meraviglia, e, ridendo leggermente, si mise a svettare con la punta dell'ombrellino i ciuffi e i fili d'erba sui quali 1poiposava il piede. Una profonda irritazione 29. - Ptgaso. I BibliotecaGino Bianco

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