Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929
398 Il Padre Tosti, Nigra e Cavour e la conciliazione della Chiesa? Io credo che il tempo sia a ciò propizio. Cristo in questi giorni si fece legare da materiali catene, si fece nudare delle sue vesti iper conquistare quella libertà qua nos liberavit. Vostra Eminenza seppe sempre compatire ed apiprezzare la fran– chezza del mio parlare che era l'espressione caldissima dell'amore che porto alla Chiesa, ardentissimo ; lo compatirà anche questa volta che è animato dallo stesso princ~pio ed è provocato dalle angustie che sento come Pastore di ottantamila anime. Io non mi illudo, Eminenza, perché queste illusioni ci han condotti a sì dolorosi estremi. Io vedo la forza degli eventi ; vedo la difficoltà o impos– sibilità di solidamente e radicalmente vincerli, e vorrei che la Chiesa, nostra madre, possa guadagnare, nel campo delle sue libertà, quello che la irresistibile forza degli umani casi minaccia farle perdere in quello delle contingenze. IV. COS'rAN'rINo NIGRA AL Co:l\'TE DI CAVOUR. ;N"apoli, Z7 Marzo 1861. Ecc.mo Signor Conte, Ho avuto qui lunghi colloqui coll'Abate di Monte Cassino, Monsignor Pappalettere, uomo dotto, abile, ambizioso di nobile ambizione, ed uno dei più liberali Prelati Cattolici. È col padre Luigi Tosti, monaco Cassinese, che V. E. conosce di fama, e che congiunge a molta istruzione iprinciipii liberalissimi. Entrambi sono • pronti a cooperare, per quanto ,possono, alla conciliazione della Chiesa collo Stato sulla base della rinuncia del potere temporale e della libertà assoluta della Chiesa. Il P. Tosti deve partire per Roma e vedrà probabilmente il Paipa. Io l'ho munito di istruzioni orali e scritte nel senso che V. E. sa. Stimo che da iparti diverse vengano al Papa sollecitazioni nel medesimo senso. Il Tosti conobbe Sua Santità prima che fosse Pontefice, e fu sempre ben accetto al Vaticano. Di più, fu sempre trattato dal S. Padre con tale dimestichezza da permettere al To– sti di parlare con molta franchezza in ogni occasione. V. E. troverà qui unita una lettera direttami dal Tosti. Risposi che la questione in essa proiposta era degna di considerazione. Evi– tai d'impegnarmi, ma dissi che la questione intorno alla qualità e quantità dei beni da assegnarsi al Paipa ed al Clero non avrebbe mai costituito una difficoltà seria. • V. E. troverà pure qui unita la lettera dell' Abbate di Monte Cassino, e la copia di una che questi dirige al Cardinale Altieri in forma di apertura. Biblioteca Gino Bianco
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