Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929

IL PADRE TOSTI, NIGRA E OAVOUR E LA OONOILIAZIONE IN ALOUNE LETTERE INEDITE. Per la prima volta, le lettere che qui si pubblicano, ravvicinano al nome e all'opera del Conte di Cavour il nome e l'opera dell'illustre Be– nedettino, che della causa di Roma italiana e dell'Italia riconciliata con la Chiesa ben può dirsi, per il mai spento fervore e le tante delusioni e amarezze, apostolo e martire ad un tempo. Episodio einora ignorato, piace trarlo alla luce ora che è fatta realtà quella « utopia dell'Italia con Roma e con la Chiesa », che tante volte, ·con le stesse parole, da campi diversi, fu imputata e al grande mmistro e1 al mode1Jto monaco. · Lungo discorso non dovrebbe in verità contendere il godimento della lettura di questo ca.rteggio, {lhe una grande fiamma ideale ravviva e una rara bellezza anche esteriore illumina. 'Il Padre Tosti teneva già, per le opere maggiori pubblicate, il suo posto d'onore, accanto al Balbo e al Troya, in quello che fu detto il « nobile ternario » della storiografia neoguelfa, quando, nel marzo del 1861, pel tramite di Costantino Nigra, si accinse a prestare l'ausilio della sua voce in Roma al ·disegno della conciliazione tra il nuovo Regno e il Papato, confidando, com'egli scrive, « nella olim– pìca fermezza di chi stringe il freno delle italiane cose in Torino. » Dopo le ingenue esaltazioni del Quarantotto, che avevan tratto il Tosti e due altri confratelli cassinesi sino alla porta delle carceri borboniche in Na– poli, é sino all'anticamera dei Triumviri della Repubblica Romana, egli ai era rifugiato, dai sospetti e dalle insidie, nell'archivio e nella biblioteca della sua .Abbazia. Non inoperoso, non indifferente alle fortune d' Italia. .ali' invoca– zione del Balbo di una storia della Lega Lombarda, scritta da italiano e per italiani, e che sonasse l]_uasipoema, aveva già il Tosti risposto, pro– prio in quel << salutifero (com'egli lo chiama) anno 1848 », e « alla patria che esce, come da feudale castello, dagli steccati del Medioevo ,, conse– gnava quel volume, « quaii documento delle ragioni che le assegnano il seggio nel concilio delle nazioni.» « Uomo del Medioevo» egli si diceva, ma era insieme, e lo rileva il Croce, italiano dei nuovi tempi, quasi fon– dendo in un individuo vivo la politica e la storiografia neoguelfa. « Guelfo sempr~ e papale », come ~criverà nel '62 ad un amico francese, perchè non · H - noaso. Biblioteca Gino Bianco

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