Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929

512 S. SassooN, Memoirs of a fox-hunting man - ristica quella parata di stivali del Colonnello Hesmon (p. 178), ma vedete poi con quanta tenerezza è descritto (p. 145) l'interno di uno di quei deliziosi vecchi negozi londinesi di rinomanza europea. Ritmo pla– cido, signorile, di vita comoda tra paesaggi arcadici (bellissime certe de– scrizioni di paese, in questo libro), che non è sconcertato neanche daJ– l'ultima parte, dove il protagonista va in Francia per la guerra, e conosce modi di vita insueti, e la trivcea. Il suo cuore resta sempre nelle bandite di caccia natie; l'ideale d'una ricreazione è aver la possi– bilità di « converse convincingly about hunting ». E vede faccia a faccia la morte, e parla della morte d'un amico, in modo cosi volutamente non enfatico, da riuscir secco e quasi grottesco nel ticchettio monosillabico_ L'amico è sepolto in un sacco : « The sack was Dick. I knew Death then. » A legger queste parole mi riviene in mente la fantasia d'un italiano, superficiale conoscitoré degl'inglesi, che trovava gl'inglesi quasi simili ai cinesi in certe loro manifestazioni: La teoria non val la pen3) di esser discufi,u-J, nei pai·ticolari: ma, si possa110o meno confron– tare gl'inglesi col cinesi per la stilizzazione aristocratica di certe loro attività, certo essi son diversi dai continentali e dagli americani. E, a persuadervene, leggete accanto a questi Memoirs il volume dove Henry de Montherlant racconta com~ un giovanotto francese, alquanto ne– vropatico, s'appassiona di tauromachia, e ùi spagnolismo (Les Bestiaires), - e qui, dietro le quinte non c'è il Surtees, ma il Barrès; e leggete queJla magnifica descrizione di pesca al salmone nel volume In our Time dell'americano ;Hemingway. Nel francese l'interesse per lo sport, l'afici6n, ha un icre sapore primitivo, a malgrado di tutte le sofistica– zioni: l'uccisione della bestia e l'amore per una donna ne son parti es– se,nzali. Nell'americano trovi una freschezza entusiastica di impressioni, come se riscoprisse per conto suo le minime cose del mondo. Nell'inglese gli elementi sensuali sono smorzati, quasi svaniti; non, t'accorgi neanche della tragedia della volpe, non sei mai spinto a pensare che, dopo tutto, quel meccanismo d'ari~tocraticbe usanze ha per pretesto la morte (cosi toccantemente descritta dal ~asefield in Reynard the Fax) di un perse– guitato animaletto dal peio rosso e dal forte odore. Nell'inglese v'è qual– cosa dello stilizzato, del calligrafico di una stampa orientale. La vita simula una cerimonia cinese di degustazione di tè. Il servizio è pieno di formalità inevitabili; la forma è tutto; la tazza di tè un pretesto. Cosi in questa vita sportiva inglese. Il rispetto per le forme è la cosa essenziale. L'individuo si studia di non disturbare colla propria p~r– sona il perfetto ritmo dell'avventura sportiva. La sua faccia è tanto più in stile quanto meno è espressiva. Il modello a cui il protagonista. guarda con invidia è Denis Milden, perfetto sportsman, « unapproach- ·1 able and with 'a face like a boot'>>. MARIO PRAZ. Fondazione A1fred Lewifi . · Ria:IlCO -131blioteca GllèYo=&JETrI, D'irettore responsabile. TIPOGRAFIA ENRICO ARIANI - VIA S. GALLO, 33 - FIRENZE. Libro donato allaBiblioteca GinoBianco da_____ G,~r···~ Bi.~~~~,,,,,,,,,,,.

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