Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929
508 P. OLA.UDEL, Positions et propositions coi,,trutto sicuro mancai, s1 e fatto tutto un discorso per dimostrare l'oscillazione di due correnti di pensieri diversi, ed ecco che il senso, chiuso il libro e ripensato, vi viene avanti. - Non bisogna ayere troppe illusioni sulla forza dell'uomo di fronte •alla natura, bisogna lasciare andare un po' le cose per il loro verso ; eppure bisogna ugualmente lavorare e sperare. - Questo è il senso. Quell'equilibrio che nel libro non c'è, o che l'autore non è stato capace di veder chiaro, il lettore lo trova. Allora, in questa luce pacata e discreta, ritornano le cose del libro; e non solo i paesaggi, ma anche gli uomini. Non saranno creature di dramma che dominano l'avversa natura, né figure tragiche di vinti. Quelle che tornano alla memoria sono proprio le figure che « fanno quello che possono >>: ecco la Teresa e la nonna di Castiglioni, ecco i tre vecchioni del Poggio e anche la solida simpatica figura del conte Ge– mignani. C'è nel libro, diffuso e onnipresente, un senso di bontà, d'in– genuità tutta disarmata. Si è detto tante volte che la pietà più forte è quella che non si vede, e qui la pietà è scoperta. Si è detto o si sa,, e specialmente ora, che l'amore alla terra è una bella cosa, ma che è una, delle più difficili a, trattare per l'arte perché vi è sempre cosi attaccato e vicino quel gran nemico che è la retorica; e qui l'amore alla terra, la volontà di fare il bene •è tutta senza iattanza ma anche senza scon– trosità : candida. In questo abbandono, al quale corrisponde, nello stile, una liquidità felice, ma non negletta né troppo sottomessa alle facilonerie del diar letto; in questo donarsi aìle cose della natura e agli uomini, dopo le tante scaltrezze e scontrosità a cui siamo abituati, è la forza di Cinelli, e l'arra - se eglI terrà l'occhio anche ai pericoli -- del suo avvenire. E forse anche per questa ragione la simpatia è corsa cosi rapida verso di lui. BONAVENTURA TECCHI. PAUL CLAUDEL, Positions et propositions. - (< Nouvelle Revue :F'ran– ç.aise », Paris. Fr. 12. Un vivace dibattito s',è avuto or ora in Francia tra gli scrittori, e ne ha fatto le spese ~lalherbe. Uno aveva chiesto: « Abbiamo bisogno di un nuovo Malherbe? » (e voleva dire se non fosse tempo di finirla f'on tante azzardose novità di fantasia, di prosodia e di lessico). Pochi han risposto di si. Qualcuno ha gridato: viva Ronsard; la più parte, con alte strida, ha rivendicato il dil·itto di fare, anche in arte, i popri comodi. Di questo parere è pure Paul Clandel. Egli non è interYenuto nella querelle; ma ha pubblicato un libro, Positions et propositions, che pare giusto una risposta. s·amo abituati, da parte sua, alle sorprese. Tradi– zionaHsta e conservatore nei principi, egli è, in arte, salvo il rispetto, un sovvertitore. Non les malherberies à la méoanique soltanto egli rigetta, ma, chiamandosi « Yerslibriste », nega all'alessandrino, - il verso che ha cantato Athalie, -- titoli di legittimità. La questione è grossa. Premette il Claudel di non essere prigioniero di nessuna charta estetica, di non voler fare proclami da riformatore; . ' BibliotecaGino Bianco
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