Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929

•---------------------------• Casa Editrice L. CAPPELLI - Bologna GIOVANNI ORSINI LE TRE ARTI DA MEMFI A ROMA Edizione severa e ricca, stampata iu carta di lusso di pag. 350 con oltre 200 illustrazioni, rilegata in pelle-camoscio . , L. 100 Dai Corsi di Storia dell'Arte, ch'ebùi 1'011ore di svolgere in Milano al– i' Istituto Fascista di Cultura, negli anni 1925-1926, e dalle consPgnenti visite illustrative a Musei e a Monurnenti, sorse naturali~sima l'idea di coordinare le mie notizie• e le mie conclusioni di studio, fino a raggiuugern l'armonia d'una sintesi evolutiva dell'Architettura, della Scultura e della Pittura nei cicli della Civiltà. Nacquero cosl Le tre Arti. L'occasionale motivo non esclude più profonda e sottintesa ragione. Sottintesa ragione, per evitare ombra di superbia. Ma chi volesse scovarti e scavare l'esteriore motivo de Le tre Arti, potreùbe ricercarlo nello spasimo di verità, fiamma dell'opera . . Qui l!i toccano i confini della decente modestia. : non oltre dunque. Stanno i Cicli dentro due anelli. Primo: Da Menifi a Roma. Secondo: Dalle catacombe al 90 0. Ogni anello può ba.sta.re a sé. Serra il primo anello M emfi. e Tebe, Babilonia e Ninive, Chatti e Djera– ùis, Sidone e Tiro, Persepoli e Susa, Cnosso e Festo, Tirinto e Micene, Mira e Mileto, Pesto e Agrigeuto, Olimpia e Atene, Alessandria e Pergamo, Tarqui– nia e Vetulonia, Roma. Serra l'altro anello l'Arte de' Popoli Arabi, Indiani, Negri, Prnoolom– biaui, eccezione della Storia di eooezionali periodi, e l'arte dei popoli Cri– st.iaui, che spazia dominatrice, r<'gola della Storia d'una perenne Civiltà. Di quest'ultima traccio i caratteri fino al 1927 e ee è peccato il non aver voluto ignorare come l'arte del Novecento conti i suoi eroi silenziosi, me ne rendo in colpa. Molto di piµ bisogna.va salire. Di fronte alla bellezza bisognava rompere col soffio dell'intuizione d'anima, i legami positivistici venuti di fuori via. Bisognava far dimenticare e svuotare gli autori pazienti e tenaci, c&p&• cissimi di scrivere dieci volumi sui frammenti di un anfora, altri scavalcarne, altri ed altri tener presenti, ispiratori e maestri. Bisognava che la svelta 1inte1i, frooeia senza sibilo, arrivasse al segno. Quando Le tre .&.r1,i concluderanno « essere la Storia d'Italia qnasi una sol cosa della. Storia dell'Arte », concluderanno bene. Segnerà buon centro la sve!ta 1lintesi. (Dalla P1·efazione al volume). GIOVANNI Onsrn~. •----,-------------------------• BibliotecaGino Bianco

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