Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929
D'. CINEJLLI, Oastiglion clie Dio sol sq, - La Trappol<,1, 505 1':1.spira~ione ad un'arte tutta rovesciata nelle eose, ad una pittura bru– sca e di primo acchito; a raffigurazioni quali si cercherebbero nella Pie– travalle, o nel Oomisso piscatorio. Il Titt~i Rosa è letterato troppo prov– \'ii;:to, per non riu.scire, quando voglia, ad effetti in qualsiasi chiave. " 't7.iò no n ~sclude che si abbia l'impressione di una incertezza di foco, d'un e:rramerito del punto visivo : ora a ridosso agli oggetti, da coglierne la . più rugosa materialità; ora a distanza dalla quale contorni e colori si scorpora40, e le cose sembra,no farsi tran.slucide come simboli. Certi appesantimenti descrittivi, e certi sbambagiamenti ùella int~ospezione, forse stanno a segnare gli estremi. opposti di questa irresolutezza; per niente dilettantesca, ma in rel~zione di dipendenza da un processo for- mativo non ancora in tutto concluso. I Badiamo ben~ : La mprte 'aell' asina, La' nonna, Lazzarone, anche cosi come: sono, trovano un posto molto decoroso, nel repertorio di una i10veJlistica da richiamare, indirettamente, al realismo ottocentesco; e ·.:on i più, ornamenti di scrittura derivati dalle esperienze letterarie di questo principio di secolo. Ma io penso che al talento del Titta Rosa si/ , d3bba più volentieri tenere ancora aperto tutt6 il credito; e non affret– tarci ad ipotecarhe ca.ratteri e possibilità, sulla base di cotesto realismo ehe, a mio vedere, come in tanti altri che, Fhanno adottato, esce con q~alche cosa di generico e presupposto. Più che di un resultato, comun– qnJ pregevole, si tratta insomma, a mio vedere, d'un assestamento preliminar~, d'un atto d'orientamento; in questi Idilli. Per· tagliar Cl)rto al dibattito delle estetiche e delle mode, al ronzio di tanti fasti– diosi mosconi fra,, le quattro pareti dello studio, il pittore ha portato fuori il cavalletto; e rifà·l'occhio e la mano, pannelleggiando una pianta soleggiata, un aisino alla pastura, una vecc,hia seduta sulla proda di un (3,mpo. In siffatte impressioni, appa,risce risoluto, spigliato; ma assai meno ricco, io credo, di quant.o sia realmente. Ha come escluso e messo '.t tacere una parte di sé. E son certo ohe, in un prossimo futuro,. ci troveremo ad aver avuto ragione; non. rifiti_tando il moltò che, negli I dilU, è da sinceramente apprezzare { ma, insieme aspettandoci dal Titta Rosa scritti scavati in una sostanza più oniogenea e più. sua. EMILJ0 CECCHJ. DELFINOCINIDLLI, C:astigl-ionche Dio sol sa. - «L'Eroical>, Milano. L. 12. (ll libro ha ottenuto il « Premio Borletti >>dell'Accademia Mon– drudo;ri). · '- - La Trappola.'- << L'Eroica)>. L. 10. A voler districaJre le varie correnti di pensieri, o meglio accem;li di considerazioni moraleggianti, i, motivi divers~, i fi~i delle vic~n~e P:in– cipali e secon.darie che, in un libro vasto e disc~ntmuo come ~ 11pr~m~ di questi due, si intrecciano e si conf?ndono, s1 p_otrebbero_tirar fuo~1 due direzio;ni sempli,ficanti: una da chiamare, I?er mtende~c1, volont~r:– stfoa -e cioè i sentimenti e gli sforzi degli uommi, padrom e contadm1, intesi a sottomettere e bonificare una terra, abbandonata, l' altra da chiamal'e naturu,listica e cioè le forze della natura cbe a quei tentativi ( 1 J ' Bit'.)lioteca Gino Bianco
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