Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929

LIBRI. PLATONE, Apolog·ia di Socrate, traduzione e introduzione di M. VALGI– MIGLI.- Laterza, Bari, 1929. L. 8,50. Manara Valgimigli continua la sua opera di traduttore e inter– prete amoroso di Platone; e veramente nessuno meglio di lui ha le qualità adatte a questo compito difficilissimo. Se ne ha la conferma ancora una volta nella sua traduzione dell'Apologia. Precede un'introduzione limpidissima, che mette in luce il processo di Socrate, le figure degli accusatori, l'indole e i motivi delle accuse, la difesa singolare e sublime del filosofo, infine l'opera di Platone artista e rivendicatore del suo maestro. Intorno al processo si riannodano, com'è noto, tutta la vita e tutta. la dottrina di Socrate: dell'una e dell'altra, la morte eroica è il sigillo, la consacrazione solenne. Ma sulla vita, sulla dottrina, sulla morte di ,Socrate si son venuti addensando infiniti dubbi ; e si è discusso sul Socrate storico e sul ,Socrate platonico con non mi– nore abbondanza e non minore accanimento che i Cristiani dei primi se– coli non discutessero del Cristo secondo la carne e del Cristo secondo lo spir.ito. Si ,è discusso tanto, e in fondo cosi vanamente, da far ripensare con simpatia a quellocstudente tedesco che si presentò un giorno ad Au– gusto Boeqkh per annunziargli una sua meravigliosa scoperta: che So– crate, ,figlio di 8ofronisco e di Fenarete, non era mai stato un uomo, ma; un mito simboleggiante la potenza della saggezza e della virtù. Lo stu– dente tedesco aveva torto; ma certo chi voglia oggi rivivere l'altissimo dramma spirituale della vita e della morte di Socrate, si trova in un grande imbarazzo. Più imbarazzati di tutti sono i filologi, perché più: abituati a veder dubbi e incertezze per tutto. Ora, l'introduzione del Valgimigli ha questo suo merito singolare: chi la legge attentamente, a mano a mano che procede nella lettura, sente a poco a poco tutte le sue incertezze svanire; arrivato in fondo (e in fondo sarebbe impossi- , bil!l non arrivare), ha l'impressione che l'interprete abbia saputo metter l'ordine dove prima era il caos. E il più maraviglioso è che il lettore non trova né fatti nuovi né rivelazioni: già, non sarebbe possibile. Ma tutto quello che è secondario appare veramente secondario nelle pagine del Valgimigli, e soltanto è messo in rilievo tutto quello ch'è essenziale; e qualche problema che non ha ragion d'essere, è negato e messo da parte, o dichiarato insolubile; e qualche altro, che era malamente posto, è collocato nella sua vera luce. Socrate fu accusato di tre colpe : di non praticare il culto degli. BibliotecaGino Bianco

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