Pègaso - anno I - n. 3 - marzo 1929

384 G. Pasquali - Ricordi italiani di itn filologo· tedesco esempio, tutti contenti ùi mostrare la loro padronanza della lingua. Per loro è unà soddisfazione, se uno straniero ci riesce.... Il 'Re dette un gran pranzo al Quirinale: si mostrò contento di poter parlare con me in italiano; la Regina, di bellezza maestosa, mi rivolse subito la parola i:r;tviennese schietto.» E ancne i disordini del '98 e del '905 si rispecchiano in queste pa– gine. Nel '98 il Wilamowitz aveva passato alcuni giorni a Pompei. « Io non sospettavo che in quei giorni a Napoli fossero scoppiati <li– sordini, ma subito all'arrivo trovai il lastricato disfatto, vidi rotti i vetri delle finestre. 'futtavia niente di grave. I dimostr:mti avevano gri– dato: Abbasso il parlamento, vogliamo il re assoluto, ch'era stata la parola d'ordine dei Borboni. La causa occasio°'ale era stato il rialzo del prezzo del pane, ma era evidente che nel paese c'era fermento. Sul piro– ~cafo che mi portò a Genova, feci conoscenza con un interess~nte com– merciante italiano di Alessandria d'Egitto, che, come spesso i patrioti all'estero, capiva il pericolo della patria meglio che gli uomini di parte nell'interno del paese: diceva con grand'amarezza: l'Italia si disfà da sé. Mi confidò che preferiva trattare con ditte clericali, perché erano le più solide. Per entrare a Milano incontrai difficoltà, potei ottenere il permesso solo perché straniero. Lo stato delle vie e l'eccitamento della popolazione mostravano che ancora calma vera non c'era. Andai all'Ambrosiana, che per fortuna era aperta, e incontrai il mio vecchio protettore Ceriani 1 ), ancora, nonostante gli ottant'anni passati, ru– bizzo come prima e gtoviale come prima. Quand'io gli feci i. miei– augiiri, mi rispose: 'Che vuole? Mio nonno è morto a 94 anni,• mio padre a 90; anch' io penso di raggiungere quest'età'.... Pur troppo ha poi vissuto meno. Parlò ·anche con commiserazione della gioventù d'oggi ch'esige che le biblioteche siano riscalùate: egli non ne aveva mai sentito il bisogno. Ma anche mi détte spiegazioni assennate della ri– volta, che si era propagata anche in distretti rurali, nella Lombardia e nelle Marche, e mi descrisse le condizioni agrarie, ch'erano davvero -critiche. La Chiesa aveva sostenuto la causa dei contadini, e quindi la stampa assaliva violentemente l'arcivescovo di Milano .... Nel 1905 al ritorno da Atene trovai a Brindisi uno sciopero di ferrovieri; e solo perdendo molto tempo e sfruttando energicamente ogni possibilità, mi riusci di andare innanzi a tappe e di raggiungere finalmente Verona. E una grande gioia pér un amico dell'Italia poter dire oggi che questo non è più'possibile e che ora l'Italia fa da sé.» 2 ) GIORGIO PASQUALI. 1 ) ANTONIO QERIANI, orientalista, predecessore nella prefettura dell'A,mbro– ·siana e maestro di Achille Ratti. • 2 ) Le ultime parole sono in italiaµo. FondazionP Alfred Le-wiifGo OJ~I, Direttore responsabile Biblioteca Gino IifmtfòA EN.RICO ARIANI - VIA s. GALLO, 33 - FIRENZE. Ltbro donato alla Biblioteca Gi Bianco da....... ............ t \l "O.XD ~ q~ ~t's."'~ ~:w. . ... ....

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