Pègaso - anno I - n. 2 - febbraio 1929

LA STELLA DEL NORD. (CONTINUAZIONE), X. Per qualche tempo Benedetto e Alessandra lo udirono strasci– care una sedia, camminare, chiudere o aprire le imposte della fine– stra, poi tossire leggermente, e pòi non udirono più nulla. Seduto al tavolino, il maggiore Iupiter scriveva: « Ca.ro Massimo, << ti stupirà il luogo di provenienza di questa letteira, mentre forse tu già ci credi a *""*, do;ve infatti saremmo da una s,ettima,na se il bastimento .sul quale dovevamo imbarcarci non avesse di giorno in giorno rimandato la sua partenza. Pareva che si dovesse formare un convoglio scortato da torpediniere, e nell'attesa si è iperduto tempo. Finalmente la Stella del Nord si è decisa a salpar J'a,ncora, fidando nella fortuna, ma non ha fatto molto cammino, perché, dopo un giorno e una notte di navigazione, è stata spinta, dalla tempesta contro una scogliera, sotto Capo Scuro, e lì è ri– masta incagliata. Non allarmarti, ,Massimo mio. La natura e la solidità degli scogli le hanno impedito di affondare con quanti eraJVamo a bordo, più di duecento persomi, fra passeggeri, soldati e marinai dell'equipaggio; e la vicinanza della costa e della città ha fatto si' che doipo poche ore tutti fossimo tratti in salvo con la nostra roba. <<Non ti dirò che lo spavento sia 1stato ,poco, specie per la ma,mma, che non .sta bene di cuore ed era partita già piena di brutti presem.timenti, e per il nonno, data la ,sua tarda ed inferma età. Ma, paissato il primo attimo di stordimento, tanto io che Benito e Alessandra - 1a quale si è mostrata veramente intrepida - ab– birumo ricuperato il nostro ,sangue :freddo, e tutti avremmo saputo Biblioteca Gmo Bianco

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