Pègaso - anno I - n. 2 - febbraio 1929

Giosue Carducci e il Petrarca Ciò voleva dire : « Se ne vadano». Nessuno si moveva. Cominciava la lezione con la filologia. 165 Ma poi a ·un certo punto la filologia sc3JPpava via, entravano le Muse e l'uomo era divino. La sua voce profonda era tutta filtrata d'oro e di emozione, tragica talvolta. Gli angoli della bocca gli si piegavano in giù amaramente con un non so che di doloroso. Un senso religioso coglieva noi giovani, un rumore non si udiva. La Storia pulsava contro di lui, e credo che nessuno più di lui abbia avuto cosi animato e onnipresente il senso della storia che diventava vita. Ai tempi antichi, quando non esisteva la critica e la estetica, egli sarebbe stato un gran rapsodo. Quel suo verso : sol nel passato è il bello, sol ne la morte è il vero, risponde al suo 1più intimo e dominante pensiero. E oggi si sente dire che non era filosofo, che non era storico, che non era poeta, che non era prosatore. Quando si sentirà dire che non era nemmeno italiano ? Meglio non parlare di queste cose! Non poche volte, egli, il grande Maestro, era come soprHffatto dalla sua passione, e allora si interrompeva, si appressava alla grande finestra e l'apriva come per liberare la stanza da una den– sità di fantasmi. Il sole invernale tramontava, e la IPOrpora del sole investiva le tue torri, o antica Bologna. Guardava, - dico, - con sospetto se v'era alcuno estraneo alla scuola. Oh, mirabile pudore dell'uomo! Una volta lo vidi guardare uno che era entrato e aveva dP.posto, entrando, un gran cappello di feltro grigio. Era una testa barbata e di gran dignità. Si stava seduto in un banco vicino a noi, ma composto e silenzioso. Il Maestro, appena lo vide, corse a lui, e i due uomini si abbra<'– ciarono. Era don Pedro, l'imperatore del Brasile. Ora che ci penso, mi parve l'incontro di frate Egidio con Luigi il Santo, re di Francia, come è descritto nei Fioretti di San Fran– cesco. Veniva alla scuola alle tre, perché, come seppi 1più tardi, la mattina studiava e si preparava per la lezione. Già, si preparava alla lezione! Una o due volte soltanto ci domandò scusa se faceva la lezione a braccio. Biblioteca Gino Bianco

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