Pègaso - anno I - n. 1 - gennaio 1929

66 U. Fracchia e oltre la linea, d'acqua-, su su fino a,i bordi, la, lebbra della ruggine le macchiava i firunchi, invano trattenuta dagli ultimi avanzi rli UJil' runtica vernice. Nell'urto, l'albero di trinchetto, crollando sul ponte con la coffa e il pennone, aveva trascinato rr1ellasua caduta l'unico fumaiolo, e il fumaiolo una parte del cassero, e ora tutti ÌJ11siemenon facevano sul ;ponte che un solo mucchio di roviITTe. Tanto più contrastava con l'aspetto squallido e abbandonato delle cose, e lo rendeva, se è possibile anche più sinistro, la pre– sooza a bor,do di quella nave di una folla agitata e urlante, che si vedeva confusamente muoversi sopra coperta. Equipaggio e pa,s– seggeri, per la maggior parte operai e ,soldati, avevamo cercato uno scampo sulla parte prodiera che, essendo quella posata sugli sco– gli e più alta, non poteva subire i colpi delle grandi ondate. Là, aggrrupipandosi al sartiame dell'albero, alle funi dell'argano, alle bitte, ai ventilatori, ad ogni sporgooza del ponte per non scivo– lare sul suo poo.dio, tutti si pigiavano furiosam~mte contro i pa– rapetti, cercaindo di raggiungere le imbarcazioni che, già. troppo, colme, pendevano dalle grue con un dondolio pauroso e pareva dovessero da UJil momento all'altro ,st&ccarsi e iprecipitare. Soltanto sul castello di prua .si vedevano due persone immobili contro la, ri,nghiera. Erano probabilmente il Capitano e il suo Secondo fermi al loro posto di comando. II. Come Dio volle, la scialuppa dei salvatori giunse a portata di voce dal bordo, ma più avamti norr1poté andare per non fracassarsi anch'essa contro gli scogli. Allora sulla Stella del Nord si vide quello che doveva essere il Comandante impugnare un imbuto, e si udi la sua vooe, affiochita, dal vento contrario, chiedere l'aiuto <li un rimorchiatore. Per tutta risposta, sbracciandosi come meglio. ipoteva1110, i nostri pescatori gli indicavano la distesa della spiag– gia, ,dove non si vedevano se !IlOnpiccole barche tirate in secco, al– cune coricate sopra un fianco, che pareva!Ilo addormootate, altre ad-– dirittura capovolte, e qualche panciuta tartana che, sorretta dai -puntelli, covava nella sabbia. Intam.to la città ,sorgeva dagli ultimi . veli del crepuscolo bianca e rosea, con le sue belle case allineate, sul lido ; sui tetti i comignoli incomiITTciavanotranquillamente a fumare; le campane delle chiese sonava,no a distesa il mattutino. Ohi aveva una :finestra sul mare, spalancrundola per prendere un soffio ,d'aria, rimaneva a bocca aperta a cOIIltemipla-re quell'iITTa– sip.ettata scena di naufragio, e poi correva a svegliare quelli che– ancora ,poltrivalllo nel tepore del letto. E i pescatori della scialuppa,, BibliotecaGino Bianco

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