Pègaso - anno I - n. 1 - gennaio 1929

ITALO SVEVO. Ho conosciuto Italo Svevo quando facevo le mie prime armi nella redazione dell'Indipendente. Ogni mattina egli veniva e, con l'aiuto dei gioriilali tedeschi, schiccherava una rubrica di politica estera .• Molto gli ,dava da fare in quel tempo il ritiro di Bismarck, e anche molto la preveduta nomina del ,signor von Miquel a ministro delle finanze in Germania. Era un lavoratore coscienzioso, puntuale e anche rapido, benché IIlOnsen1,a pentimenti; ma tratto tratto, come annoiato, ,sollevava la testa dai fogli, e con la sua bella voce dalle appoggiature gravi, gettava quaJche parola scherzevole sui fatti del giorno. Poi ripigliava la sigaretta e la penna, e si rimetteva al lavoro con un sorriso paziente. Alle nove, tutto doveva esser finito. L'ora della Banca. Egli erfl in quegli anllli un impiegato bancario. Veniva all'Indipendente, vo- ' lonta,rio, per aiutare il giornale irredentLsta in un periodo difficile, mentre tutta la vecchia redazione, per un caso non nuovo, si tro– vava nelle carceri d'llllnsbruok. Eravamo due o tre ragazzi, o quasi ragazzi, a fare l'Indipendente; uomo di trent'anni Ettore Schmitz (tale il nome vero dello Svevo) figurava ilil mezzo a noi l'altra faccia della vita, la matnrità. Non lo faceva sentire. La i-;ua cortesia, - na,tura ed educazione insieme, - nOiilgli avrebbe permesso di far sentire a ragazzi che essi erano qualche cosa di diverso da lui, fosse pure soltanto nell'esperienza. Non [Poteva parlare con una creatura umana, se non la mettesse al suo livello. Più tardi, quando egli divenne un industriale, un direttore di fabbriche, soleva trat– tare i suoi operai come uguali, cioè come gentiluomini. Lo faceva per un sentimento superiore alle teorie sociali e alla stessa bontà. Nulla ricordo delle conversazioni avute con lui ilil quel tempo, e me ne duole molto. Fu il solo periodo della vita nel quaJe lo vedes<:i ogni giorno: ed egli parlava molto, e amava far,si ascoltare. Spi– rito riflessivo errabondo, squadrato da una volontà d'intelligenm pratica, l'umorismo gli era, il tono naturale della c01I1ciliazione.Non .,. BibliotecaGino Bianco

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