Pègaso - anno I - n. 1 - gennaio 1929

di Renato Serra 15 agli uomini mortali. Anche in a.more bfsogna sa,per scegliere e ri· nunciare; e sacrificare qualche 'cosa di 1se stessi; e accettare l'ob– bligo, 1no.nimposto di fuori, ma creato liberamente dal cuore. . For,se non dovrei dir questo ; non sono neanchi ben ·certo di quello che sento. È un ritègno e un'inquietudine nuova; un freno non materiale, non SU[)erstizioso, non ristretto a nessuna cosa precisa; un non ,so che nel mio animo come un obbligo di non scor– dare mai la '**, di non credere di poterla mettere in un cas,settino chiuso e mndare per le mie faccende per tirarla fuori quando mi pfaccia, ma di portarla 1sempre con me, di non separarla da nessun momento della mia giornata; in modo che tutti possano andare d'accordo con lei. Con un non so che di turbamento e di disgusto, se m'accorgo di qualche cosa cb,e istrida; che non vada bene con lei. Non avevo conosciuto mai questo bisogno di runalisi e di rifles– sione, di amnonia interiore. E mi [)are che dovrei pqrtarlo in tutta la mia vita; darle un'urnità che le manca; non l'unità apparente e negligente ,della natura, in cui tutte le voglie e i desideri e i vizi si uguaglian,o, ma la unità vera del volere, in cui la persona si esprime. Tutto questo è un po' cornfuso; ma forte e vivo ,dentro di me. E lo dico alla ** perchè mi conosca, anche in questo ; non perchè si regoli sul mio modello. E non mi [)renda poi 'troppo sul serio: perchè non c'è rniente in me di ,perfetto, di compiuto: io non son capace di uno sforzo, che non abbia irn sè qualche debolezza. Ac– canto alla ,musica nuova che comincia ce n'è sempre un po' della vecchia che si spegne. Ma io vorrei che norn ci f<?sse. E forse non . c'è. Sono .strascichi; rumori; non musica. MUJsica è solo la **. Tanto cara che io ho bisogno qualche volta di fermarmi e star zitto; che tutto taccia e -solo quella calilti. Ohe cosa bella e consolante sapere che l'ho dentro di me e ne'l– suno me la può spegm.ere. Ho combattuto molto prima di arrivare a questa certezza ; mi pareva che non dovesse esser così, ch'io dovessi sforzarmi, a costo di ogni sofferenza, per fare il mio do– vere, per realizzare questo aissur,do dell'amore senza vincolo e senza durata, senza speranza e senza paura, che oggi c'è e doma,ni può non esserci, e noll-teme iPerò e non si duole. Non ci penso più. Non pernso più a nulla. So che voglio bene aUa **. So che c'è la ** nel mio mondo~ cosi come c'è il sole e l'aria che respiro e la terra che mi porta. E la ** che amo. È una cosa· molto semplice. . . E pur nuova, che caimbia a ogni minuto. A ogm.1mmuto è una sorpresa e una meraviglia e UIIlafesta deliziosa cercaJ'e la ** e tr? · vare di lei qualche cosina non aspettata; il suo profumo nel mio– respiro (!a, gente lo sente e dice che Renato si mette a,ddosso del Biblio~ecaGino Bianco

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