Pègaso - anno I - n. 1 - gennaio 1929

\ i A*" LETTERE D'AMORE DI RENATO SERRA. Marzo. *"·, sono venuto a ca;sa lento lento, pen,saindo che dovevo scri– vere a Lei. Mi sono attaccato a tutti i pretesti per indugiare; l[}er· godere e per smorzare il desiderio troppo forte di parlarLe subito. Cosi adesso girù e rigiro con la speranza di smarrirmi un poco prima di arrivare alle parole tro,ppo calde che noo vorrei dire : ho passato tanto tem,po a_ guardare tante stelle liIIl[)ide e lontaine, aspettando che mi piovessero nell'anima un poco di silenzio e di freschezza, rugiada di parole leggiere per la ·lHC· ! Vorrei poter fare come Lei; che mi consola ,senza parlare. Sono cosi pieino di cose che non dico. Mi pare di doverle conservar tutte, anche le più !Piccine, chiuse chiuse, per\me solo, per quando Lei non sarà più quello che è adesso. Ahimè, io nòn ,sono una di quelle nature forti in cui la vita cainta e fiorisce e si esprime tutta libera– mente; io ,SO[lO vago e debole;· le cose trQp,po belle dentro di me quasi mi fan:qo paura; le sogno e non le ,dico. Mi piace restare cogli occhi chiusi e colla testa un po' inchinata, a ,sentire tutta la bel- ,, lezza e la dolcezza che ho dentro e che mi ,stilla a goccia a goccia; come il miele dootro il cavo di un albero buio ; come la guazza nell'OJ!I.Qra ,di questa calma azzurra notturna. Le scriverò un giorno, queste parole 1 e allora saipi:ò se sono di gioia o di tor.mento. Adesso 1 , non distinguo nulla. U[la gran musica. (Felicità ?). E poi, perchè ,parlare? Come se non fossi con Lei! Anche quando non voglio, anche quando ,non credò.... . Per qualche giorno, ho creduto che la ** non ci fosse 1Più;, pen– savo di esser tornato al tempo in cui la ** non esiJSteva, in cui [lOn so bene se la mia volontà o il mio istinto avevano l'illusione che nel mo111do in cui io vivevo la ** non dovesse entrare. (Gli occhi nÒÌl la vedevano e la bocca non la nominava: e la** c'era!). Cosi in questi giorni : mi par.eva che l'amica ,si fosse allontanata, che si ritirasse da me come l'acqua di un fiume dai detriti che BibliotecaGino Bianco ,

RkJQdWJsaXNoZXIy