Pègaso - anno I - n. 1 - gennaio 1929
• 12G R. )1ICHAUD, Panorama de l<i Littérnt11re américai11e ziei·i americani, a1JpaJ:ii-à,oggi un complemento uou solo ottimo, ma indispensabile del «panorama,» e senza dubbio molti si augu1·erauno, uopo la ;visione del «panorama» stesso, che il Michaud non rinunzi a, trattare esplicitamente di singoli scrittori o di gruppi di scrittori. Le difficoltà di esporre un cc panorama ii della letteratura americana iu un rnlumetto di dugento cinquanta pagine son.o perfettamente viste e risentite dal Michaud ed egli può, a ragione, additarle meglio che molti altri. Ogni serio studioso della letteratura americana ha, come è naturale, da t,empo bandito il pregiudizio e l'osti.nazione anglosassoni e vittoriani secondo cui la letteratura americana non esiste o non è che una cc dipendenza ii della letteratura inglese, una propa.ggine trascura!Jile del gran ceppo lettera1-io britannico. Alcuni dei più importanti i,;crittori americani si sono oggi imposti all'attenzione dei critici e del pubblico inglese e critici intellig,enti ed acuti come Rebecca West non hanno esitato ad afferma:r,e che, quanto a scritt01·i al disotto della cinquantina, 1'.1.mei-ica può dar dei punti all'Ingl.tilter1:a. Che una letteratura ame- 1·icana autonoma esista lo ammettono ormai, obtorto collo, anche i più a1·cigni ,e recalcitranti superstiti di un vittorianesimo tanto guardingo quanto imperialista, di quel tipo che, solo pochi anni or sono, vieta.va cliritto di entrata nella, storia della grande letteratura alla dip somania di Edgar Poe e al libertarismo di Walt Whitman e annetteva, con una. smorfia, tutti gli altri scrittori degli Stati Uniti nei comodi sottoscala della letteratura btitannk,a, scolasticamente elencata e commentata. D'altra parte, neppur,e la facile constatazione che la letteratura, come m·te occupa auco1:a troppo scarso posto nel giudizio del pnb!Jlico americano può servire a nega1·,e!',esistenza di una vera e propria lette– ratura americana ed impedire di farne la storia. Che la tomba del Poe a Baltimora non v,enga considerata come una delle centosessantanove attrattive degne di suscita1·e gli entusiasmi di ogni v.isitatore della città, o che il gran pubblico americano non abbia, comp1·eso affatto l'ironica filosofia clrlle eroine di Anita Loos in Gentlemen prefer ùlondes, secondo le recenti ,ell amene relazioni di Beverley Nichols in The Star-Spangled– Manner, questo ha un'importanza relativa. Una v,e1·aletteratura esiste in America, me1·itevole cli affiorare sulla massa enorme e imperversante della stitff fantastica p1·edicatoria amatoria e richiamista di cui si in– gombra anc01·a il mercato librario ed industriale di un popolo di più che oento milioni di abitanti. È, anfil, da ra.mmaricare che il Michaud non abbia maggiormente insistito nel porre a contrasto questa letter-a,tura d'arte con la congerie dell'altra letteratura commerciale, da i-;trapazzo, mostrando come la ricerca, e la fatica intellettuale ed artistica di certi scrittori si contrapponga all'ambiente ostile, e come, in ultima analisi, la fuga di certi giovani scrittori amel'icani dall'America, nei lieti esili di .Parigi e cli Londra, si spieghi solo in apparenza con un non-confor– mismo snobistico, ma abbia anche ragioni sociali di notevole importanza. Ma le difficoltà di prospettare vedute d'insieme della letteratura americana sono ben altre ed alcune lo stesso :Michaud le espone egregia– mente. La letteratura, americana, innanzi tutto, è tra le più giovani e tra le meno sincroniche alla storia del paese. La letteratura americana. inolhe. non è stata lo strumento unico d'espressione dell'anima ameri- s·ibliotecaGino Bianco
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