Pègaso - anno I - n. 1 - gennaio 1929
110 A. MoMIGLIA.NO, Saggio dell'Orlando Furioso 1a ~an ma,ssa delle osse.i·vaq,iolllÌche ;viene via, via, forendo suJ.la saldezza di costruzione dell'Orlando, sul carattere dei personaggi, sulla condotta Mlle aziioni sui toni sentimentali dooninam,ti, sullra sapienza de.Lle gra,. dazioni sulÌa leggerezza del fraseiggiaire, sulla « mancanza, di volume» di quelle ~ttave, s'llll « noibi1e sognare» ,dell' Alriosto, su quel pel'II)OOuoon– deggiare della ,sua immaginazione fl~a il ca;S'llla1ee il predisposto, sui ti-atti epici e sconsolati di certi episodi, sull'equidistanza fra il pedestre e l'aristocra.tiC-O nell'intero poema, si farebbe un gran pasticcio e non si darebbe un'idea di quel che più co;nt a in questo, Jibm, che è il per– fetto domrl.1110 della materia, 1a moroo.da sensibilità rioetitiva, l'appassio– nata simpatia per il poeta, la memoria presta a e-0gliere rap])Orli tra cento tratti distinti, l'oblìo d'ogni pedanteria, la facile e calda comu– nicativa col lettore, il quale si sente continuamente diviso tra l'impa– ztenza di seguire l'affascinante commentatore e la voglia di tuffarsi subito nella lettura di quell'Orlando che a detta del Baretti« non dovrebbe esser letto che da quelli che hanno fatto qualche cosa di·grande per la patria, quasi •premio e ricompensa loro». Il grande accorgimento del Momi– gliano, come dicevo più sopra, è quello di non sfuggire mai per la tan– gente, ma di riattingere continuamente agli esempi spe11sinel poema:, per modo che allUJ fine del suo libro uno può aver anche l'illusione d'aver riletto in buona compagnia tutto il poema. Per l' AT!iosto, questo bisestile iventotto è stata una buona 0dlllata. Il nutrito e piano volThllle di He.nri Hauvette (L' Arioste et la poésie ohevaleresqne à Ferrare ait début rfo XVI sièole) era appooa apparso nel1e vetrine che già andava in iistampa quell'edizione Debenedetti che d'o:ra innanzi sarà la prima base d'ogni studio e il Momig.Jiano finiva felicemente di raccogliere le conclusioni d'un quadriennale studio del poema ariostesco. In altro campo, una lettera semibul'lesca scritta da uno che un giorno non aveva di meglio da fare a un amico giornalista di Ferrara, faceva nascere in quattr' e quattr' otto, e appigliarsi come foooo di stoppie, una iniziativa ohe trovava appog;gi morali e materiiali da ogni parte e innumerevoli consensi per tutta Italia: l'Ottava d'oro! E oosì, mentre da U1lJa parte oouditi e studiosi, oon metodo d'azioni lun– gamente e in silenmo preparate, occupavano le più solide posizioni filologiche e critiche, dall'altra parte uscivano all'41JSSa1to, a, bandiere spiegate e su•oo di grn.ncassa, ,le << truiwe fresche» degli zelatori del– l'Ottava d'oro, col disegno di trarre messer Ludovie-0 fuori dell'antico risea:;bo,ll'ispalanmndo il Furioso agli occhi del g,r,a,npubblico per mezzo di 1etture da tenersi nei Luoghi dove il Furioso fu ,peru,ato e scritto. Aperse il omtiooo ciclo il fonrariese Italo Ba1bo, Sottosegiretario all'Avia.– zi,on,e, pilotando il cavallo alato d'Atlante ;nello ,strasalone del Palazzo dei Diamanti, fra ri,so e plauso, e. giUJbilo e favore del popolo ch'a pena vi capia, e riusci divertentissimo. Le altre letture furon tenute con adeguata vo– lubilità ariostesca, quando in un parco, qua;ndo in un 'gia,rdino e quando sugli airgini d,el P,o di Volano, e fuirono areompag,nate da canti d'uc- BibliotecaGino Bianco
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