Pègaso - anno I - n. 1 - gennaio 1929

78 U. Fracchia allegro fuori, e la terra che ci sta di fronte è così bella .... con ]e sue coll:iJne,con I,e sue montagne .... N0111 ,si ritrovava con le parole. E chi sa quanto ci avrebbe penato, se in quel momento, a- toglierlo d'imbarazw, non si fosse affacciato alla porta un crumeriere di bordo, per dire, come 111elle vecchie com– medie: - Signori, la colazione è servita. VII. A pomeriggio :iJnoltrato, alcune barche, preso animo, si stacca– rono da terra e vogarono alla volta della Stella -del Nord per ini– ziare il trasbordo dei passeggeri. Sia pure con qualche fatica, esse si misero a fare la spola fra la nave e la spiaggia. Partivano cari– che e ritornavano vuote. La diiscesa delle persone e dei loro ba– gagli minuti 111elle scialuppe si faceva per mezzo di scale di corda. La famiglia Iupiter, tutta riunita a prua, aspetta-va pazientemente il ,suo turno. Og111i traccia di disordine era ,scomparsa dagli abitj deUe signore. Esse avevano avuto il coraggio di scendere nelle loro caibine, e poco doipo ne erano risalite COIIl le mantellin e da viaggio, iJ cappello e il velo, seguite da un mozzo che porta.va le loro piccole valigie. Ulll leggiero strato di cipria aveva c ancellato daJ viso della signora Celeste ogni ombra di stanchezza. Essa si appoggiava con un .certo abbandono al braccio ,di Alessandra, ma questo languore tanto le era abituale che non poteva preoccupare nessuno. ìI nonno aveva cambiato il suo berretto di lontra con una mezza tuba e, seduto sopra una ca,ssa rovesciata-, scrutava con i suoi piccoli occhi a poota di .spillo quanti gli pas~vano dinanzi. Egli era vestito molto dignitosamente di una redingote nera, i cui risvolti davano spicco ad uno sparato bianchissimo e ad una cravatta inamidata. Lo scialle verde che prima gli fasciava le gUimbe, ora, accurata– mente piegato, pendeva dal braccio del maggiore Iupiter, il quale, in piedi, teneva l'altro braccio disteso sulla spalla di Benedetto, non per sostenersi, ma con il .gesto affettuoso e confidenziale di un compagno che si str:iJngeal compagno. - Ebbene, ti aissicuro, - diceva, egli a Benedetto, - che, con tutto il trambusto di questa giornata calamitosa, è stata una gioia per me, ,stamani, riconoscerli uno per uno, consta.tando che io leg– gevo su quel tratto di terra. come se avessi avuto sotto gli occhi u111 plastico o una carta .... Lo studio della geografia è ullla gran cosa. Esso può darci le maggiori sodi,sfazioni e anche esserci di grande utilità nella vita. Credo che oggi, nelle scuole, non se ne insegni abbastanza. BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy