Pattuglia - anno I - n. 9-10 - lug.-ago. 1942

IVocAeOLA,R1oj ONEST-À (;I sono parole che serbano una immacolata giovinezza per quanto pietoso sia l1abuso che se ne la. Onestà è un'altra di quelle parole che l'ereditò. dell'ottocento ,ci ha trasmesso logore, consunte, ròse. E prodigiosamente,. solo che ci distacchiamo per un istante in religiosa meditazione, essa ci riappare timida e candida, cpme quella immagine dannunziana. Non si è consumata. In realtà, si parla troppo poco di onestà. L'equivoco è che essa sin sottintesa: il che, intendiamoci, può anche darsi 1 ma "non è sufficiente, non basta a spiegare PoWio di cui la circondano coloro che scri\'ono di cose universali con universale competenza. Quando si parla di giovani, si scrive competenza, si scrive preparazione, si scrive fedej si sottintende onestà. Ci affrettiamo a dire che è un procedimento sbagliato. Conosciamo una fede senza onestà. soltanto un'nzione negativn 1 ossia di- [ensiva contro la tentazione di decadere dalle proprie convinzioni. In realtà, è indispensabile operare alle radici del proprio essere, incessantemente, per formulare ,chiarire •modificare alimentare uccidere le convinzioni medesime. Per la schiacciante maggioranza degli uomini, il sistema filosofico è un brutale atteggiamento statico che essi assumono di fronte alla vita dopo un superficialissimo .l:ltudio che non va oltre l'elementare. La filosofia e la cultura sono ritenuti non il privilegio ma il fanatismo e lo snoOismo di pochissimi individui circondati da un un_i• versale compianto appena velato di forzosa ammirazione. E chiaro, invece, che ogni individuo come tale ha il dovere di concretare le sue possibilità intellettive con un esercizio d.i ogni fncohù, cioè di conc1uistorsi le proprie posizioni di fronte o.i problemi uoiverso.H con la meditazione. Si penserll olla culh1ra, ed è ovvio che quella è la via più sicura alla formazione di una onestà sistcmntica di convincimenti. ~a noi pensiamo che nel fòndo dell'essere ci siano innati principi <li meditabilità che è possibile anzi doveroso sviluppare, anche senza una grande e• rudizione. E ln modestia e la relatività delle possibilità costituiscono insieme dei limiti e degli stimoli, delle giujSERVIZIO L.a con(usionc, è Cacile, diremmo <1uasi Che è storica. Dal piano morale si scivola in campo sentimentale, lasciando che si creda in una estraneità dell 1uno rispetto all'altro. Del resto è un equivoco evangelico, illustre quindi. Tra le beatitudini della montagna ce n'è una che suona appunto come unu csoltuzionc della semplicitù di spirito, quella chel i Galli chiamano « naivetè ,._ 1\11 a•' CO 11 senso profondo di quella espressione L dc, tristo è però molto diverso, e se fosse sospettato - in tutta la sua Ramperti intellettuale fascista unico selcttrìce elevutczza - desterebbe stu- Nicevi,nio da Marro Runper1i I• .ett:u"n,., 1.,11.,ra che pori e 1nera,·iglie. ripr<11luci1mo in1eg,.Jllleo1e; ,nehe il u.,,.,11n ~ dell'1101ore. Come si vede, noi attribuiamo od Milano 20 magsio 1941 :,;x •« onc,stù » un senso vastissimo. L1unico EG. sic. DIRF.TTORf.'. in \'Crità, che CSSU ubbia. E diciamo h1sgn ,.,-Jl'Anicofo "f:,a11,imen10 ,lei/et melrnJWlt"', pub- :h~che che è l'unica garanzia, i'oncstù, blica.to ,teti Sig. Co,fo lh Rof»e,11> ,..,, ,cio,naf,. da 11..,i d1 una propria autentieitù. Essere one- ;~';;~~ ~;;;':c1:~f';,,~,:;_;v.'c'./ ;~~:m::: 0 r~ !:':: 01~h= sti nilc essere. E si bali che l'onestà, pari,,,., 1/111/e do,ine di uwi 1>att:1i. o Rompe••• di 8"ercome non si compera con un atto di ;:~';,;;°~; 0 ,~~:,;:,::~.~ ~f'; 0 ,-:;,:; 0 ,,:;;;,.:;;: 0 ~;/;".':t1~•~~ probità materiale o spirituale, cosi non Al •i&no, Carlo De Hokr10, che •upp,,ngo ginvo11e, si vende con un attimo di debolezza. . b,mch~ non ,..·,.cpour,(r,i,1~0, il f,o,.,,. • ,; mancM<> E una conquista ed una redenzione. ~:':,:;:;;; :!,~.•7.~:;':~:,a!,7':;' 0 ~:~}.;:;." l~t~ :;: 0 ;i;:~ Chiamiamo onesti, la rispondenza, f · · perfetta quanto è possibile, del com- o•m;rN::. ''fr"~::t~ !•lico mtJi • ,iceciuli ine(uiehi da plesso degli nUeggiamenti e degli atti una;jd;":~e~'/f:;~~:·mai.. dico m~i. cnmmeuienm• di un indi\'iduo morale l\l suo sistema pfii <li propoganda. La 1.,opa 5,JnJ,. ,.110 8 ..e,r11 au,,ol•. Iilosofico. Ci(tSCuno hn un sistema filo- ch11 ,i1engo .,,;J., " giu.,o. lo /occio NJlon10,ia,.,en1e e sorico, intendendosi per filosofia unn ~~:~:•:;:,.•;i;;•,::;• !ri~:.,e;;.~ 0 :: 1 •';:"~~;~:;,;: 8 ,,:•;r:i~ anche inconscia organizzazione di con- .,,,.plicoi motivo di oio,ci.ini(I. vinzioni psicologiche sulla essenza del J) Sicen .. ,e o queoo guPr,,,.'""o c,m1,,,.,;, eo,,.,. mondo e dei rapporti sociali. :;;;;,,'... ",.,",7~·ìl 0 ~~::: ;;.,V",t:;:,::":':.,,:~ 11 ; 1:.:,:; ;";::; ;';: Lu nostra definizione postula, tut- quamine do ,loler1i proprin di qu,ell' unico che i,u,ec,: tavia 1 l'esistenza di una possibilità di d ""'"'°'<>· 11nche ,.,.;. si,m1i più difficili. di prender,i determinazione obietiiva universale di ,, cuore. "',.." 1ornar.on.10 e H,ua fin,ion,., t.- Jor1i Je.t ciò che è onesto. Voglinmo clirc non ,,,or;~o :::::· il 5i!fnor De. lfobe.rto isflora ,,,.,., Marco pure che la maggioranza degli uomini R,unp,:r1i, nella ,.,.,..,, .. I(""'""• ,ì ,,,,.,;w lot mili•iot è d'a~coi-do più o meno su quello che ~::!:;!'::t;u!,e;/;~ 1;:,: //,,:":n;;., f."~~"':';. 7,: 1;t:,~ Sl può ammettere come onesto, nHt IP,101i",,.i1i1tui,_ pronti a o~ni t,•e,ifien. ,... ,imnflfono; e esclusivnmcnte che - al cli l::'1di ogni che f!Uendo~i nff~r/o vofonto,io pur.- "'"' ('0'1fli110 , •• relazione temporale e spaziale, - è ;~,~~-,~c::~c~:!':,: 11 :C:::~:,f: :,7,~~;:::~~ 14 1~~;;,t; ~~b~ universale lo rigorositù ineluttabile di biome.n,. pouedl4ta da chi, ,folitndo•i di lui. non Il quella rispondenza di cui facevamo ccn- p<1.16 ,ineoro ,.,.,,;,o,,,,, ;1 f,.,,,.,.,. no. t, in fondo, non altre variclà do, m" :J, 1 ; 11 ;:i: 0 ,.~e.,.::,b:';!.,;~7 1:;:~ ; ;::::!':a~",~~~;;~ vrcbbcro prodursi, in un perfetto mondo Rom/Htfli ,i ,io aui,a,a ogni ,orra di o,1ilild da ,.,u,,. 1norale, se non <1uellc che derivano ,u ,,.,,; !lii an1if•uci11i. di~fa11i,1i, mauoni, • .1siudei <laJJe infinite varieta fisiologiche dei f:!::,/;;;7/;.~t-'r::: ;: 1.":~':';e::.;~::m;;;:~,,:~e;:: !f ~~f t ti psich ieo-f isici del I e sens{lzioni ;/-:t";,: 0 !~:. c:•;;/;~~i::,i)p:,i;';:',t',:"*J,.;;~cu;;•.,,;:;; Perciò, noi pensiamo - spinozin- ~7-;:~",,:~ 1:;:;; 7;;:;;:;:;;,.,.";: 0 :::;7:; 0'1:;~ 0 •::;e.:~~i nomcntc - che un individuo cessa di simliw. "ll~i. e,H••,s ;1 ,.,.,,.<> ,1,.; ,1o,,..,;. essere onesto, ossia di essere, o quan- J,,'..,.,,'"""· Saluti do si è ritirata da lui la cogit.atio, o quando ne è n-eeclutn la cxstensio. Trat- Per il prJln~ ,;>unto il Signor Marco tandosi, nel secondo caso, di una defi- llarnperti 1;,uò aver rftgione (la mccienza patologica, sarà chiaro che è moria mi aveva tradito) e realJncnte più interessante il primo caso. t: di- non si trattava di una sede provinsoncsto a:llora. l'uomo che ha rinun- cialc dcli' J. 1 . C. F. che avesse chiaMARCO RAMPf;HTI ciato alla propria integrità intellettuale, mato llamperti a 9arlare di guerra, scindendo il corpo delle proprie azioni ma di un GUF che invitò tempo fa da <1uello delle pro\>ric convinzioni, o Romperti, « noto ,;,er aver scritto ed sacriticanclo <1uindi a propria univer- esallato la diserzione » a padarc a solità e validità ad interessi di catc- degli universitari di un film « di csalgoriu fenomenica e materialistica. Si tuzione del patriottismo, <lei volontariha scadimento della personalità. L1uomo smo e del sacrificio supremo all'idea si autoinibisce la .consolante possibi- ctella Patria ». Si trattava del GUF lit.i di restare serenamente solo con Vicenza (Vedi « libro e Moschetto» sè medesimo, il che vale solo con il .N. 38; 24 mnggio 1941). Ma il Signor Tutto. Si condanna all'ergastolo del- 11:amperti ha torto di prendere, come la collctti,'itù. intesa come un supedi- si di<:c, cap_>ello; snrebbe stato un ciale brulichio che' nasconda un pauroso onore per lui esser invitato a •;>are incolmabile , uoto. Conseguirli sue- Ja.re in unn sede dell' I. N. C. f .. e mi cessi nella sfera del quotidiàno, del- ctole\'o op.:,unto che con• troppa facil'cmpirico, ma solo a patto di non · lità tale onore potesse esser concesso. potere rispecchiare sè in se stesso, Per quanto riguarda llamperti ciò non O\'vero cli scocciare - con l'nngoscia t avvenulo e con Jn retL"iiica chiedo sublime del dolore - l'infinita mnlin- scusa ali' I. N. C. f. del- mio errore. Si coniu di <JUesto vivere. Ogni signific,uo, trattava <li una sede di GUF e l'onore finanche negativo, della sun vicenda per ll.ampcrti in verità non ò minore. glì sfug~-irà per sempre. Hcsto cln dolersi allora per questo. Pe1· il conseguimento di uno stato Per il secondo punto faccio notare F ò 11't1~ztb n'è 'R. ctfflttrS!!_Cif' otl f ignor llmnpcrti che egli fa delle 4 .stiricazioni vonemmo dire alla integrità dello sforzo per uno sviluppo tota1e. Viceversa, la generalità si accontenta di opinioni che sente false e inique, non fosse altro che in quanto contrastanti con quelle oltre volte accettate per autentiche, ma ha paura di operare il confronto e rinnegare. Si osservi per inciso che non parliamo neppure di un rinnegamento attuato in torme concrete: siamo rimasti, per amore di moderazione, nella sfera dei ,meri convincimenti teorici. Si ha, quindi, uno onestà generale, oltre quelle specifiche e rispondenti al- " le varie categorie delle relazioni umane, economica, polìtica, letteraria, religiosa. La retorica, per esempio, è un modello di specHica disonestà letteraria. Si parli, perchè sia possibile l'incarnarsi del verbo, di probità come della meta <lcfiniliva, ultima, sublime di ogni attività umana. Al di. sopra di ogni istinto grossolano di aUermazionc esteriore, soprarratricc, caduco di una propria mali.ntesa esistenza. Non fuori di noi, o del mondo, è la nostra Esistenza, ma dentro di noi. Non fuori di noi, o del mondo, è ]a nostra punizione o il nostro sol1ìevo:, ma dentro di noi. [vi è Dio. ESPINOSA POSTAL.El affermazioni che egli sl.csso poi smentisce nel quinto punto della sua lettera. }:. d'altra parte egli si era tcnw;x:, fa vantato im·ec:e proprio <lei compiti propagandistici com[!1essigli 1 in una lettera al camerata ~'[ian direttore del «Bò» 1 pubblicata sul • Bò » del 10 gennaio. lvl Jlampcrti scrive: « Da due anni in qua, eia quando cioC la guerra è tlichia-, ratu, avrò scritto duecento - dico duecento - articoli a favore della gucna e della sua giusta, della sua santa causn. E basterebbe consultare la ruccolta dcHa-«Stampa», della «Stampa $era•, del •Popolo cli Roma-, dcllu «Jllustrllzione Italiana.,.,, dcli'« Ambrosiano», per co1winccrscne. Le mie modeste bencmei·enze sono state, i.n proposito, cosi evidenti, che il Ministero Tedesco degli !~steri, d'accordo con l'A1nbascialn d'Jtaliù, mi invitnva recentemente in Germania pel· una visita alle oucrc militari e civili del Rcich: visita ·che è l'Utt'ora l'oggetto d'una mia serie <l'articoli nella «Stampa». Con · tutto questo il Signor Romp.erti smcn• tisce completamente il secondo •?unto della sun lettcrn, anche pet· <1uanto riguarda quei due avverbi sotlolineati, e smentisce pure quanto dice ~-,oì nel quint.o punto, con ,;>oca comprensione anche per l'onore rattogli dal Ministero Tedesco degli ESlcri. Ma ora ,,iene il bello. Nel terzo punto della sua non del tutto inutile o certo interessante lettera il Signor Hamperti ingiuria ignobilmente gli intellettuali italiani. All'aspirante Accademico, competente di astronomia e di anatomia d1 dive non busta c.Tedersi un intclJettualc, ma si autodefinisce spudoratamente Punico intelletlualo lasci.sta. lntellettuulì rascisti imparo.te da l\forco Hamperli come si deve 1;wendcrsi a cuore anche nei giorni più difficili, senza tornaconto e senza Iinzioni 1 Je soi:tì del prct,>rio paese!! Con una penna !acile a tutti gli usi, si scri,•ono articoli di prc1;>n,:cnnda per commissione di quotidiani o periodici a grande tiratura e 51 può esseré tasci.sticamente u •t>osto con la coscienza,, e la Putl"ia deve esserne grata. Pe.r i ramperti unici intellettuali fascisti do,Temmo rinnegare Berto Hicci, Xicolò Giani, Guido Pallotta, Bnr• biellini Amidei, e gli altri giavani intellettuali caduti? t l\1arco Rampcrti un ra))\">rcsentante di quel fronte della cultura e dell'arte nella cui potcnia non meno che in quella del fronte armato dobbiamo confidare per una vittoria totale e Fascista? Hientra nella disintercs• sat.a opera di 9rop.:1ganda del Signor Ramperti la dcnigruzionc vile della cultura italiana? La questione in realtà m1 pare tanto grave che sarebbe u;,porti.1110segnalarla olle superiori gcrnrthic competenti: a quei due ministf'i intclJett'uali che entrambi clni rispettivi dicasteri della Cultura Popolare e dell'Educazione !\azionale, sostengono ufficinlmcnte gli interessi della cultura e degli intellettuali. Per il quarto punto dirò al Signor Hamperti che non ignoravo nriaUo che egli avesse neUa passat~ guerra «scr: vito le milizie della Patria per tre nnm (uno in fanteria e due in ~viozione)~ con Ja scnsibi.lità e lo shl!! che SL possono dedurre dal Iatto che c..gli, in· un tempo in cui probabitmente servivo le milizie della Patria, abbia scritto un articolo a difesa dei disertorL. t: credo che i suoi attestali possano testimoniare della «fedeltà e l'onore», come posso credere che ~gli_ si s.cnta onorato di spartire con 1 d1sei;tort da lui difesi «la fedeltà e l'onore•, e ciiJ, in virtù del noto decreto itti, che, torse in misura eccessiva, teneva conto ;nchc della d.ifcsa di Rampcrti. Ma io, Signor Rampe.rti, valuto gl~ uomini per <1uc1 che sono e non drn nastrini e dalle campagne: •.?crchè non §J)nO i 11astrini a dar valore ed onest.ù ad un uomo, ma l'uomo a dnr 'valore al nastrino che porta. Per il resto sarebbe da chiedersi come mai 11:amperti saçipia che io non sono partilo per il fronte; altri giovam come mc scrivono sui giornali universitari e molti che sono tornuti dal fronte anche feriti e mutilati. Forse che llampcrti li ritiene tutti degli imboscati?, Al Signor Ramperti dirò che non sono partito ,Per il fronte pcrchè . reolmen~e e molto invalido. E se a\'esst avuta la validiH't necessaria per ,;.>artil'e spero non sa,rei ritornato poi u gloriarmene a riparo di giust.ific~te osservazioni_ .e~ accuse, e se avessi avuta una valid,ta bastevole per cui il rrcscntar domnnda di volontario non sarebbe parsa una rettorica oftensiva pagliaccintn, opero pure che non ne avrei ~">arl~to.. Per il quinto punto confesso cli clubitn.rc molto che il Signor Hnmpert~ per il modo con cui scrv_e «_una c~,usa che ritiene i::ncro.snnta s1 sm a~tlrat~ ogni sorta di oslilitù da parte d1 tutti gli antifascisti, disfattisti, massoni e giudei della penisola». Sarebbe stato davverb un grande onore. Ma dubi~o di ciò anche per via di un famoso nrllcolo suW«Jl/uslra:fonc Italimra» dc] SO novembre 1941, n. 48. Articolo che. visto che la segnalazione del camerata Mhm pure non a\'el'c servito m~lLo, se~nalo per competenza ad Al<lo V1dusso01 Segretario del Pn1i~1i1,0 DE ROIJERTO Cbicote o Cbisciotte ? Caro RJnchi, ho ,,/sto su Pattu~lia di Mageio la lei/tra che li ha seri/lo Luciano Strra a proposito dtl mio Chi~ cote- Temo che ml sta sfuggito qua!che prt_cedenlt: forse Sura si riferisce a quanto t1 scrissi qual.che twrpo fa ,n stg11t10 alla nota appc,rsa sul tuo giornale "Don Chisciolte o Chlcote ?., , ma io non 1•idl pubblicata talt mia ltttua. Non so po~ cosa abbia scritto Manusi. V110/ farmi avtte li numero del glornalt che mi i sfuggito? Comunque ptrmettlml clt riferirmi a quanto. seri• ve ora Strra, poiché la sua arcusa di tr.rort t davvero per lo meno pruipllata. A/fuma 11 comtrala_ che "ntlla Spagna dtl stcoli XVI-XVII lt~letteraJ si pronunctava se, come /_11 scena, e perciò lf1pro• nunzia vera e che f11 subilo adottata 111 /lat,a non poli e non può essere altro che Chlsclottt ... lo non ho /rtqurntato li corso sul c,rvantes che dd a Se.r♦ ra "la piena siwrtzza., ,:tr quanto afferma, ma :t;r,~hl~t:~ t:~~f~~!o,:b::ri:1alisrf:,:~on~~nt ~,~~~ affatio lmpitgata da Cervanlts percht, stmpllct· mtnte, ai suol tempi esrn ancora non era usata 11ellaling11acattlgtiana l Cervantts s.crlsse •'Qaixo· te .. e non "Qaljote., come sl incomincio a scrivtrl' assai piu tardi, e si scril't ora fn Castigliano: basta cons111tare le prime edizioni del famoso libro, o romlnciare da quella ttlita nel 1605 ''Et ingrnioso Jf1'dalgo Dm Quixott de la Mancha comp11t!ilo por Aflguel de Ceruunt,s Saa11tdra. Co11prt11iftgio, E11 Madrid.,. Che pr1J111rnclallvesse allora la x non si S(I: /o ctrto nor, mi sentirti tanto slc11ro rll fare tn proposito a/ftrmazionl come Serra, poh"he nts~uno ci ha trasmesso con sfc11rrzza le pronunce dtt se• coli scorsi: ma i possibtlt che usa risultasse simile al s110110 se di uena ntll'ttallano di o, a. Ciò pro· babllmtnlt, dttlt modo al fiorentino l' renzo Fran· closlni di tradurrt per la prima volta "Qu:xote,, in •'Chlscioltt,,• Orbwe, mentre con l'andar dei secoli l' evolu• zlone della lingua spagnola /111 cambiato, con tallle altre forme e parole {a incominciare dal nome dtl· l'autore: allora scritto Ceruantts - lui, poi, firmava Cerbantts) Qulxott in Quijote, noi dovremmo ~e':ifo~~n,!iC~'[$~1o~tt~ 1 fEi~fto:!! 1 ~•,~:~f/:ec~/~~Ì 1622 - dala dtlla prima t certo non esemplare traduzione ltaliana del Chlcote - ad oggi, anche la nostra lingua ha cambio lo non poco f IJaderebbt dorsi la otno di rlftggtre il solo fronte,pizio dtlla situa l!id nominato prima traduzione italiuna, per trovarvi dtstli "hora., "nuo11amtnlt,. "tauola,. ''brauure., "Venetla., l'Cceftra, per rtndtrstnt esal• to c011fo. Figurati st nelle nostre trad11zif'nl di a11· ttrhl libri stranitri, o nelle sttSS'- trascrizioni del nostri classici antichi not dovessimo 11tter,ercl alla orf's11nta fonelirn di un tempo, e non a qutlla sicuro otltlale, quanlt di belle ne ootnmmo vedtrel Quindi, dato che Chlcott (e Serra lo ammellt) risponde alla migliort pron1Jnc10 italiana dtl Caslig(iano Qufjatc, io continuo a riroporlo al posto di Chisclotte. E tolgo anche quella doppia "t., cht. /lroprlo non si sa cosa cl sito a fare {non so ntp· pure cosa ci stesse a fare nel 1622). Scusami St sono stato pili lunl!O di quanto m•rel desiderato, ma credo volta la pena di chiarirt la cosa, anche e l'arando I miei arlicolì sul .Chicote t,,ver o lo ml attendevo di dOl'tr battagliare rn quai• che cosa di assai pni sosta11zialc dtt nome. T, sarò 11i11amt11ft,e!rato st pubblicherai e mi St· gnalerat quando, poicM q11ino11 sempre riesro a trovare il giornate. Tuo EUOENIO LURAOHI

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