Pattuglia di punta - anno I - n. 2 - dicembre 1941

GABRIELE MUCCHI RITRATTO DELLA SIONORA E. C. Gabriele J\1ucehj è, con tutti i nomi che gli si possono richiamare, un artista genuino; influenze nella sua pittura ce ne sono, di scuole nostrane e non solo nostrane, ma cgl i come tutti i veri artisti, non si è mai lasciato prendere la mano da esse, piuttosto le ha sapientemente dominate e coordinate. Voglio dire poi di un'altra dote eccellente di c1uesto pillore, e cioè clell'orclinc, ordine nel pensare e ordine sopratutto nell'eseguire: su questo punto ci sarebbe molto eia discutere a proposito di certi giovanissimi, che si fanno belli di un disordine niente affatto ri\oluzionario e spontaneo, semai troppo sfocciatamente ostentato - sarà per un'altra volta: torno a :\rucchi. A \Celere, come è cnpilato u me, le sue lele in ordine cronologico, c'è da rimanere soddis[aUi: vi si nota un bisogno di raffinare gli impastl coloristici e di riportarli all'estrema \ ibrazione tonale, per cui dalle dense, a YOltc un po' sof'de e melodrammatiche « Natu1·e morte•, di alcuni anni rn, è , enuto, con un processo tanto profondo quanto alla superficie inoss<-rvabile, alle opere più reccnli, paesaggi e figure, di cui voglio scrivere. Ricordo alcune tele eseguite n Procida: • La strada rossa•, le due de « La cava•, una bella marina; nonchè il « Paesaggio del Carda •· da mc già notato nella terza Intersindacale, e che resta certo, nell'ordine della composizione tonale, uno dei risultati più alti raggiunti dal ~lucchi. La serie di figure 39-40-41, che spero di vedere esposta al complclo, è importantissima per l'intelligenza di questo pittore: nel silenzio dello studio ;,.,1ucchi trO\'fl il suo clima, il suo «tempo•, se per esso si intende una condizione morale e spirituale che si rifletta sull'anima dell'artista: i colori allargano le loro possibilità di «canto», si stendono sulla tela con la ampiezza dirci quusi di un « largo •: azzurri, rossi, gialli e bianchi - sopratlutto bianchi - a cui sembra serbato talYOlta il potere della sorpresa, dell'inco.nto. I-lo visto un paio di tele di l\lucchi ancora in opera: una appena nata e l'altra già a buon punto: ogni quadro gli cresce con calma, ma con sicurezza, come in una lievissima lic• \'Ìlazionc, senza sbalzi; lo matura, con grande amore, lo stende come una partitura musicale. l\tucchi dipinge come un angelo, CO• me uno di <1uegli angeli che popolavano le sue tele di c1ualche anno fa: abitn in un piccolo pttracliso, con un anticamera tutta azzurra, do, e senti I espi• rare le assot'te figure della sua signora, la scultrice Gcnni, di cui certo presto do\'rÒ , parlare, anche lei unge lo, ad accrescere il calore poeti::_io della \'ila di l\lucchi: questo ho scritto, e sono sicuro che il caro Gab1·ìclc non se ne anà a male, non per pettegolezzo, ma unicamente perchè dj un artista, di un vero ru•tista può essere neces• sario conoscere anche la sua intimità, e lo è certamente quando è così nobile e coerente. Alla prossima biennal2_ \'1uC"Chiavrà unn sala, almeno a quanto mi hanno riferito: io andrò ben volontieri a Venezia non fosse nitro per rifugiarmi ancora nella sua poesia, nell'azzurro e nel cielo della sua favola. GIANNI 'J'ES1'0111 Fi~ndazione Ruffilli - Forlì Barbaroux ha iniziato la sua stagione con una mostra intelligente: Leo Longanesi, Di questo interessante artista conoscevo ben po-· co e la sua esposizione n1ilanesc ci ha francamente soclcli- .sf atti; Longanesi ha due maniere cli pittura, una socia, pregna cli scoppi satirici, cli umorismo, - ed è quella dei suoi pezzi migljori, « La direttrice», «11 Veterano», «Poeta romano», e altri -, la seconda, diafana, leggera, quasi il colore fosse posto sulla tela a volo di farfalla, che ci semb~a in qualche punto ancora un po' immab.1ra, buona tutt..avia: « li bosco incantato», e le due visioni romane, Quando fra un paio di secoli, faranno la storia del nostro tempo, certo Longanesi riuscirà una clellc figure più varie e spavalde; dal nostro canto, gli riconosciamo subito questo ed altri primati, • •• 27-10. - Come nasce lenta, questa mattina! Stenta a farsi avanti fra l'umida nebbia che copre le campagne, e nemmeno si sforza: lascia che piano essa si scomponga, e ne scopre un verde pallido, distese brune di zolle, rami spogli cli robinie, dove le ultime foglie s'agitano in un lungo addio. La finestra che apri, dà solo un fioco barlume: tu non credi, e ridi, riprendendo svagata il canto che avevi ieri sera. • •• Sta nascendo un •caso Marussig ». Da un po' di anni, gerenti cli gallerie, critici, collezionisti e pubblico, stanno facendo la ronda all'ombra ciel pittore triestino: fino a quando era in vita, ben pochi parlavano di lui, e d'altra parte il suo temperamento calmo, sornione scan• sa-disturbi, non si era mai sco• modato a fare del fracasso, ora che è morto, stan allargan· dogli sempre più la fama, lo sta n facendo, come dicevo pri~ ma, un vero e proprio «caso» . li bello è che di tutti i gerenti, di tutti i critici, di tutti i collezionisti, ben pochi ci capiscono dentro qualcosa: Marussig è pittore estremamente difficile, e non va preso, come alcuni fanno, così di sottogamba: naturaLnente dal prenderlo così cli sottogamba, derivano esposizioni come la recente milanese cli Barbaroux, Tra i pezzi esposti solo cinque o sei erano buoni - ottima la « Dormiente » -, ll12. i rimanenti erano di valore mollo scarso; una decina non andavano oltre il tene tativo, l'abbozzo, almeno un paio mi hanno fatto nascere dei dubbi, In barba a Marussig, credono cli farci fessi! Occorrerebbe per lo meno un po' più di scaltrezza e cli calma! Che questa montatura a Marussig - ciel quale riconosco l'alto valore artistico - sia un fatto eminentemente commerciale, nes· suno mc lo toglie dalla testa: basterebbe sfogliare un volume di recente pubblicato su cli lui! E non è tutto ... potrei per esempio dire che poco tempo !a parlando cli questo argomento con un ottimo allievo ciel compianto artista triestino, mi sono trovalo ad anelare quasi pienamente d'accorcio, certo su molti punti la veduta era identica... e non è !;otto ... non solo: e non sono l'unico che la pensa cosi, siamo in tanti! Sarei curioso cli sapere cosa diavolo dice clall'al di là il caro Marussig, a vedersi così innalzato, così quotato sul mercato lui che cli queste cose non voleva sentir parlare... c. T. !/Juepoeti eLaLuna Fra poco spunterà la luna Fra poco spunterà la luna dietro agli alberi e intanto l'ombra nasce dalle foglie a segnare il limite del giorno denlro il fiato leggero della sera. Un ultimo scoppio di luce s'accende improvviso sui \letri di I una finestra e si rifrange sui cristalli irh escenli sul soffi/lo trasparente del cielo a preparare il cammino stellato alla luna, discinta giovine/la. EN01'1110 MAS1'1IOL.ONA IWO Era un'eco, .., Era un'eco di le questa luna Ira le dita dei pioppi~ Una voce, adagio, disegnava nuvole bianche in fuga. Esile tremava .,a falce nel cielo. Ma chiara la no/le se ridevi un poco china le ciglia ombrale al mio silenzio, mentre nasceva invisibile fiume su me d' erbt stormenti nel sonno. Da una oscura siepe era fiorito il tuo volto, s' aprfrono gli occhi come lago a specchio.• J; sie/le. Nella mia vita un silenzio I' atte.sa fosti, in una notte di tenera luna. IJRUNO SCACJJERI,

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