Passato e Presente - anno III - n. 15 - mag.-giu. 1960

La <<Base>> 2063 presa come centro di innovazioni. L'imprenditore, dalla cui attività in definitiva dipen,de interamente il successo o l'insuccesso dei capitali investiti nella azienda, è costituito da un gruppo di funzionari che si rinnova sostanzialmente per cooptazione. · Ne deriva una ipocrisia culturale, che non è una delle ultime cause delle _contraddizioni ideologiche del nostro tempo: il principio -di legitti~ità di chi coman1da nell'impresa, le razionalizzazio·ni e le motivazioni a•pparenti, e in generale tutta la cultura esplicita della economia, hanno il loro fondamento n~l diritto di proprietà dell' azionista, mentre in effetti -la formazione di gruppi dirigenti con loro motivazioni, loro valori professionali, loro scale di prestigio, sta di fatto ·scalzando alle radici il potere dei proprietari, senza tuttavia mo- .,difi:eare il quadro giuridico dell'impresa. Venuto di fatto a cessare il controllo degli azion_isti, i managers trovano un limite al loro potere soltanto in ·un codice professio·nale, qualche volta di dubbia rilevanza . pratica. Nel settore pubblico e nel settore privato, dunque, l'impresa attraversa oggi una grave crisi nel meccanismo del controllo. Affrontare in maniera adeguata, con mezzi culturali moderni, questa crisi appare il compito fondamentale di qualsiasi politica di reale sviluppo eco·nomico. I socialisti, per l'im•portanza che attribuiscono al momento della ·proprietà, non sembrano comprendere la reale natura di una crisi che nasçe dai rapporti tra proprietà .e impresa, ed investe egualmente i due settori dell'economia. I punti fermi che debbo·no essere tenuti presenti per una riforma in tale campo sono i seguenti: a) 1a riforma non può rovesciare .la tendenza in corso nei rapporti tra impresa e proprietà. Le soluzioni che talvolta riemergono volte a •rafforzare il potere degli azionisti sono sostanzialmente reazionarie; esse non tengono conto del risultato a cui il processo capitalistico è perven1:1to: << la figura del proprietario e con esso l'interesse specifico alla· proprietà .sono s~ompar•si. Ci sono gli amministratori, i -dirigenti, e i sottodirigenti; ci sono i gran-di ed i piccoli azion1st1. Il primo gruppo tende ad assùmere l'atteg,giamento tipico dei" funzionari e anche ·nel caso piu favorevole - quello in c-ui si i,dentifica con ·gli interessi dell'azienda in quanto tale - raramente (o m·ai) si identifica con gli interessi degli azionisti. Il secondo gruppo, anche se considera permanente il proprio rapporto con l'azienda e, in pratica · agisce come la teoria finanziaria vuole ·che agiscano i titolari, blioteca· Gino Bianco •

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