Passato e Presente - anno III - n. 15 - mag.-giu. 1960

.. • La <<Base» 2055 L'e,sten,sione del settore pubblico è gii'ustificata con 'la difficoltà di correggere in altro modo (cioè con controlli esterni) l'esercizio del potere monopolistico in settori in cui il monopolio è << naturale » (,pu·bblici servizi). Vi è tuttavia l'intenzione, piu o meno esplicita, di trasforma,re l'aumento quantitativo della proprietà pubblica in un fatto qualitativo, cioè ne1la sostituzione di un sistema di economia capita- , list:ica in cui esistono isole di proprietà rp·ubblica, in un sistema socialista in cui · sopra1vvivono residui -di pro1prietà privata. Il ·superamento del riformismo inteso nel senso detto sopra costituisce la << sfida >> che il pensiero economico di sinistra deve affrontare per poter ri1pre11dere l'iniziativa che gli è sfuggita do-po gli anni immediatamente successivi alla crisi -del '29 e alla seconda guerra mon·diale. Nel dopoguerra il pensiero economico dei cattolici era 5ostanzialmente contrasseg~ato -dall'abban-dono di fatto della maggior parte delle soluzioni piu ambiziose ,della cos-idd-etta scuola cristiano-sociale, e dalla convinzione che l'ispirazione tradizionale poteva essere conservata e ·resa conc,retamente operativa mediante l'adozione ,delle tecniche e delle politiche del moderno riformismo anglosassone {in particolare di quello keynesiano). Si confronti la posizione degli economisti •della Università c·attolica di Milano, le -discussioni su << Cronache Socia!li»· e la battaglia politica dei << dossettiani ». L'atteggiamento ,della << Base » in rapporto alla politica economica è volto invece ad attribuire all'intervento pubblico un ruolo piu complesso e piu vasto, da11-docarico allo Stato del massimo svilup·po del sistema. Non si tratta piu di correggere delle tendenze spontanee, ma di costruire o integrare un meccani,smo di crescita considerato sostanzialmente ma,nchevole. Non è qui il caso di riferire il discorso teorico sulle ragioni della inefficacia ,del meccanismo di sviluppo capitalistico. L'esistenza di forze cu 1mulative che ten-dono a concentrare gli investimenti ed i con·sumi nelle zone per qualunq-ue causa già .svilup,pate, l'allargarsi de1 divario fra 1e diverse aree di una economia o del mercato mondiale, il formarsi di strozzature che inceppano la tendenza alla espansione, l'assenza di un meccanismo sicuro e abbastanza flessibile eh-e -dimen.siona il volume del risparmio al fabbisogno -di capitale per lo sviluppo, la .interconnessione esistente fra gli effetti dei singoli investimenti che riduce la profittabilità di ciascuno .di essi quando non è programmato ex-ante un intero blocco di nuove iniziati 1 ve, gli inconve.nienti che nascono quando .la crescita della domanda compless,iva non è ibliotec Gino Bianco •

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