Passato e Presente - anno III - n. 15 - mag.-giu. 1960

2074 Granelli - Dc Mita - Fontana - Andreatta è allora segno di maturità, e non tendenza al provincialismo politico, approfondire una visione strettamente « italiana», come si suol dire, per favorire uno sviluppo democratico che sia l'espressione reale della dinamica storica del nostro Paese e non frutto di schemi astratti e artificiosi? 5. - In quale rapporto si pone la posizione politica anti-integralista della "Base" con le diverse componenti integraliste del movimento cattolico italiano? Come può una corrente di cattolici democratici superare, da un la.to, le pressioni de//tintegrabismio cattolico e, dall'altro, rifiutare sul terreno politico e civile l'egemonia delle forze laiche e marxiste? Non rischia di essere astratta e velleitaria una posizione di lotta su due fronti in questo campo? 1 Ci siamo già precedentemente intrattenuti sul rapporto tra l'integralismo e la posizione laico-democratica all'interno del movimento dei cattolici italiani, che si esprime oggi attraverso una battaglia politica; portata innanzi con intransigenza dalla << Bas·e >> ma che può e deve essere -di tqtta la D.C., la quale contrasta l'aspirazione antidemocratica e autoritaria dell'integralismo di destra (Gedda ed i Comitati Civici per intenderci) e assorbe, facendola propria, la carica innovatrice dello integralismo di sinistra conciliandolo con la libertà, la tolleranza, il rispetto del metodo democratico-.parlamentare. E' chiaro però che tale rapporto non è un valore assoluto, ma risulta legato a precise circo-· stanze storiche. Non può escl·u-dersi il caso che l'offensiva antide1nocratica dell'integralismo di destra travolga la posizione laico-democratica della stessa D.1C., riducendola come nel '22 ad una pattuglia di testimonianza o addirittura sv,uotandola del suo contenuto, delle sue tradizioni, della s-ua vocazione, magari facendo assumere ad essa il ruolo di blocco d'ordine ,clerico-nazionale. Questa ipotesi modificherebbe radicalmente 1a situazione politica italiana. La frattura tra i cattolici democratici, consapevoli del 1 loro ruolo autonomo, programmatico, e i cattolici che, ancora una volta, preferiscono subordinarsi ad un blocco di potere che si serve della Religione come co.pertura dei propri interessi, sarebbe a quel punto inevitabile e lungi dal rappresentare una sortita scissionistica sarebbe un doveroso atto per la salvezza del patrimonio accumulato dal movimento -dei cattolici in lunghe battaglie democratiche. Lo stesso svil1 uppo de.Ha democrazia italiana verrebbe profon-damente modificato e la posizione laico-democratica dei cattolici BibliotecaGino Bianco

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