Passato e Presente - anno III - n. 14 - mar.-apr. 1960

•• • Segnalazioni 1963 .. L'ordinamento giuridico r,imane l'uni verso di d·iscorso per eccellenza del costituzionalista, ma accanto a questo campo manifesto vi sono "aHo stesso livello" altri campi , latenti di uguale importanza e r•ilevanza (gruppi di pressione). Di qui due ordini di conseguenze: non solo l'oggetto non è unicamente giuridico ma altresf il punto di . ' vista non puo essere strettamente g,iuridico. Allo stu.dioso di diritto costituzionale spetta di descri- . vere le istituzio·ni politiche sotto il duplice profilo della << validità >> e della << efficacia >>; in tal modo si soddisfano le esigenze della scuola normativa e le pretese della tendenza sociologica. ·E si deve riconoscere che i risultati •di una tale impostazione so110 nell'indagine di Duverger altamente positivi. Il primo volume è dedicato alla teoria .generale dei regimi politici ed è diviso in due parti: la prima parte è dedicata alla fon.dazione dei criteri base per una tipologia dei regimi politici; nella seconda parte è appunto sviluppata questa tipologia. I problemi che vengono affrontati sistematicamente nella prima parte sono quattro: fon- ·damento dell'?utorità dei governanti (con particolare attenzio·ne al collegamento sovranità - legittimità nelle sue radici storiche e .metafisiche) ; scelta dei governanti (basata sulla distinzione fra procedimenti democratici, non democratici, misti); struttura del governo (con la triplice categoria di sistemi: « di confusione - asBibliotéca Gino Bi neo soluta o relativa - di poteri », << d,i separazione dei poteri » nelle sue forme storiche di monarchia limitata e di regime presidenziale - sistema caratterizzato da una specializzazione funzionale, da una indipendenza organica-) e sistema << di collaborazione dei poteri >> che si distingue in base a tre elementi: distinzione dei poteri, collaborazione funzionale, dipendenza organica; limiti ai poteri dei governanti (con relative tecniche di limitazione: elezione dei governanti, divisioni delle funzioni, federalismo e decentralizzazione, pluripartitismo). Una volta chiariti i criteri per la individuazione del << tipo » di regime l'A. passa nella seconda parte ad una descrizione dei tipi e ad un suggerimento opportuno circa il grado di democraticità relativa. Oggetto di indagine sono: il regime parlamentare in·glese con le varianti continentali, scandinave e ,di tipo statunitense; le dittatura marxiste caratterizzate, secondo Duverger, essenzialmente da un sistema verticale-piramidale nella organizzazione dei poteri; da un sistema di delegazione permanente (Presidium-Soviet), dalla assenza del principio di legalità; e le dittature non marxiste che distingue in fasciste e pseudo fasciste (regime di Franco~ di Salazar, della Turchia contemporanea). Queste in breve le osservazioni o allusioni sullo aspetto formale del lavoro di Duverger. Le quali tutte valgono anche per il secondo volume dedicato al regime politico

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