Passato e Presente - anno II - n. 7 - gen.-feb. 1959

Segnalazioni CARLO MuscETTA, Realismo e controrealismo, Cino del Duca, Milano 1958, pp. 125. Della raccolta di saggi pubblicata da Carlo Muscetta nel 1958 per la collana « Saggi e polemiche » dell'editore del Duca la maggior parte avevamo già avuto modo di conoscere man mano che si era venuto pubblicando su riviste di cultura. Conoscevamo· quindi l'apporto valido che il Muscetta, uno fra i più· preparati e seri critici militanti, aveva offerto alla delucidazione ·dei tanti problemi posti dalla travagliata cultura contemporanea. In questo senso la lettura del libro non presenta grande sorpresa. Molto interesse riveste però la raccolta, in quanto la serie dei saggi disposta secondo l'ordine di composizione rivela il costante e proficuo approfondimento delle questioni relative al realismo e dimostra come l'Autore sia venuto sempre piu chiarendo, a se stesso ideologicamente e· artisticamente, il rapporto poesia-realtà, fino ad arrivare a quella lucida trattazione sulla narrativa contenuta nel saggio sul Metello di Pratolini (1955-56) dove, al di là del giudizio conclusivo sul valore del narratore, apprezziamo la chiarezza di un pensiero che ha inequivocabilmente individuato la natura del realismo e ha .superato i sempre presenti equivoci del1'arte e delle critiche decadenti. I saggi della raccolta (cinque in tutto) abbracciano un decennio di solerte lavoro: 1945, Aragon e la poesia del Traderidera;. 1955, La. storia di ,4.lcide Cervi, dei sette figli e della loro madre. ·Intermedi: Cinema neorealista (1954), Biblioteca Gino Bianco l'affettuoso e pur oculatamente critico ricordo di Rocco Scotellaro (1954), il già citato saggio sul Metello (r955-56). Intento del Muscetta è di porgerci, (a parte il primo saggio), una seria analisi delle realizzazioni artistiche nei vari settori della cui tura (poesia, cinema, romanzo), posteriori alla seconda guerra mondiale; analis_i che egli tenta per ritrovare, entro la vasta produzione di arte, le opere che abbiano veramente raggiunto il traguardo del realismo o ad esso si siano avvicinate, stabilendo, in ogni singolo caso, non solo i limiti delle creazioni, ma anche quelli della cultura che a quella creazione ha fornito il terreno. Egli tenta il giudizio di valore sulla base di una ricerca che pone un netto diaframma tra l'atteggiamento realistico e le facili deviazioni controrealiste, dopo aver dialetticamente sviscerato tutti gli elementi ideologici ed estetici attivamente presenti nella composizione artistica. Il libro, come lo stesso titolo fa pensare, risulta, pur nella diversità degli argomenti trattati, profondamente unitario. E' uri lungo discorso continuato che di volta in volta si propone di individuare i presupposti ideali e storici . . . necessari per una coraggiosa coscienza del reale, o di suggerirli dove sono assenti; coscienza piena, priva di cattolici pudori, e ben lontana dalla reazionaria « dignitosa osservazione » dei vari Comencini della nostra cultura. ·L'opera del Muscetta, oltre al contributo per la comprensione delle singole questioni trattate, nella sua struttura complessiva ha il valore di una bella lezione· di metodo critico. In questo

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