Passato e Presente - anno II - n. 7 - gen.-feb. 1959

974 Italo Calvino « partitarietà della letteratura » dettata da Lenin in condizioni storiche tanto differenti. Ma, a ben guardare, Trotzkij segue nel campo dell'estetica lo stesso procedimento di pensiero che abbiamo or ora osservato riguardo all'etica. (Con la differenza che la carica intellettualistica del suo temperamento rivoluzionario qui gioca in favore della sensibilità alla varia gamma dei valori estetici, cosciente come egli è della forza eversiva implicita nelle ricerche dell'arte moderna; mentre nel campo dell'etica lo limita a una meno articolata ostentazione di « cattiveria »). Anche qui si rimanda tutto a un fine: i valori d'oggi non sono che relativi, l'arte oggi è da valutarsi su un metro pragmatico, l'arte socialista sarà solo quella di domani. Ed è questa tensione • verso la società futura che detta a Trotzkij le pagine piu sue e piu appassionate: si legga a pp. 106-107 quel suo vaticinare un'umanità nuova non solo nei modi della vita economica ed associata, ma nella vita quotidiana, privata, ,psicologica e perfino fisiologica. È il Trotzkij utopista, poeta e politico del1'utopia che si para dinanzi a noi disabituati da sempre a sentir vibrare nel marxismo quella corda d'invenzione e profezia del futuro che fu il primo motore del pensiero di Marx e sempre cova sotto le pagine di Lenin come sotto quelle di Gramsci. Per noi, figli d'un'altra esperienza, questo modo di considerare il rapporto tra mezzi e fine, tra l'oggi e il domani della rivoluzione, appare già lontano. I valori morali, la libertà, la bellez~a, non saranno quelli di un domani assoluto, sono quelli che faticosamente si esprimono (si spremono) dall'oggi, nelle costrizioni durissime dell'oggi che forse non cesseranno ma solo cambieranno di forma domani. Il socialismo non troverà la sua arte solo· in quella che sboccerà nella società socialista raggiunta, ma in quella che accompagnerà il suo travagliato cammino, volentieri o controvoglia_; 1~ morale socialista ~on sarà quella raggiunta alla fine, ma quella· che permette nei m_omenti piu duri di giudicare ciò che è cattivo e ciò che è buono; non sarà la libertà quella del regno della libertà, o meglio, lo sarà soltanto se il regno della libertà è già nei gesti di chi per .esso combatte. In Trotzkij i mezzi, l'oggi, la realtà di carne e ossa della ~ateria prima della rivoluzione sono bruciati dalla tensione per il fine. E su di lui l'avrà ·presto vinta il -non utopista Stalin, il durissimo assertore del primato della pratica, tutto calato nei mezzi, qualsiasi essi siano, nell'oggi, nella realtà umana meno idealizzata. ITALO CALVINO. _Bib.liotecaGino Bianco

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