Passato e Presente - anno I - n. 6 - nov.-dic. 1958

, 690 Antonio Giolitti lista in « Occidente ». Perciò l'azione per le riforme di struttura fa tutt'uno con l'~zione per la conquista del potere, che non può consistere in un salto, nell'improvviso e catastrofico manifestarsi di un nuovo rapporto di forza - fino a quel momento latente - tra le classi sociali. È proprio nella graduale modificazione di quel rapporto di forza che si effettua la conquista del potere, che è inaridimento delle fonti da cui scaturisce il potere dei capitalisti e costruzione delle basi del potere delle classi lavoratrici. Ciò non esclude, evidentemente, che possa verificarsi, sul piano soprastrutturale, un fatto risolutivo per l'instaurazione di tale potere e quindi di una nuova formazione economico-sociale. Ma anche il fatto risolutivo si produrrà solo se saranno maturate nelle strutture le condizioni necessarie. I problemi di una efficace applicazione del metodo democratico per l'azione socialista sono finora rimasti in ombra, anche perché la costruzione delle basi economiche del socialismo nei paesi sottosviluppati ha dato priorità assoluta ai problemi di sviluppo economico 1 • Ma in una società nella quale il compito dell'accumulazione del capitale non si presenta con la stessa urgenza drammatica, gli obiettivi dello sviluppo economico non possono essere scissi, in una scala di priorità, da quelli del progresso sociale, civile e politico, cioè non possono non essere collocati nel quadro più complesso e organico dello sviluppo democratico. Se il secondo ordine di obiettivi venisse subordinato o posposto al primo, si avrebbe - nelle condizioni della società « occidentale >> - quello che L. Cafagna ha chiamato un « cattivo dinamismo >> 2 • Ciò equivale a dire che per noi oggi il metodo democratico è inseparabile - concettualmente e pr~ticamente - dal contenuto delle riforme di struttura. Da quest'ultimo si deduce la strumentazione concreta del primo. Se le riforme di struttura devono penetrare a un livello molto piu profondo di quello del1'ordinamento politico e giuridico, non saranno sufficienti gli strumenti offerti dalle istituzioni dello Stato. D'altra parte, se è essenziale la par1 .« Il socialismo ha cominciato a risolvere grandi e vasti compiti economici e sociali, tanto più difficili e complessi in quanto finora sulla via del socialismo si sono incamminati 'in generale paesi relativamente arretrati, le cui forze produttive erano scarsamente sviluppate e la cui classe operaia era poco numerosa; ~ ciò ha impresso inevitabilmente una sua caratteristica alle forme ed ai metodi dell'edificazione socialista fino ad oggi»: cos1 nel citato Programma della L.C.J., p. 26. 2 Cfr. l'articolo su Le alternative della pianificazione e la storia della economia sovietica, nel N. 2 di questa rivista, il quale costituisce una premessa fondamentale al ragionamento qui svolto, sp~cie per quanto riguarda la validità teorica e pratica della ipotesi di una « pianificazione democratica >>. Biblioteca Gino Bianco .

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