Passato e Presente - anno I - n. 5 - set.-ott. 1958

Comunisti e cattolici 609 il viaggio di De Gasperi negli Stati Uniti, la scissione nel P.S.I.U.P., la campagna anticlericale, la tensione dei rapporti tra il Vaticano e le democrazie popolari, tutti gli avvenimenti di quel tormentato periodo appaiono variamente complessi ed interdipendenti, tali da richiedere un approfondimento, che in q-µesta sede purtroppo non può darsi, ma che sono stati qui brevemente richiamati ed illustrati per tentare di chiarire fino a qual punto_ si fossero ormai precisate le diverse parti del gioco. La collaborazione tra i principali partiti della Resistenza, sia pure in forme circoscritte e inframmezzate da polemiche, era ormai esaurita, e si avvicinava, ad iniziativa della D.C., e malgrado l'avversione delle Sinistre, una brusca rottura. 7. - Prima di giungere formalmente alla rottura,. comunisti, socialisti e den1ocristiani continuarono a governare insieme per alcuni n1esi in un'atmosfera di grave disagio. Fu in quel tempo che l'Assemblea costituente cominciò a votare i primi articoli della Costituzione repubblicana, ed i comunisti diedero la lorò approvazione all'articolo 7. La commissione delle Costituente incaricata di elaborare il progetto di Costituzione, discusse il problema dei rapPorti tra Stato e Chiesa nelle sedute del 5 e del 18 dicembre 1946. Non vi furono difficoltà, da parte dei comunisti, per l'approvazione del primo comma dell'articolo 5 del progetto (articolo 7 della Costituzione), che era stato anzi proposto dallo stesso Togliatti: « Lo Stato e la Chiesa sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani >> 1 • La discussione invece si accese sul secondo comma, e prevalse il testo proposto dalla Den1ocrazia Cristiana: « I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Qualsiasi modificazione dei Patti bilateralrr1ente accettata non richiede procedimento di revisione costituzionale ». Il testo dell'opposizione, che fll presentato da Togliatti, e che fu respinto, diceva: « I rapporti fra lo Stato e la Chiesa sono regolati in termini concordatari »2 • Infatti i comunisti consideravano la questione romana definitivamente risolta dal Trattato, riconoscevano. l'indissolubile legame tra questo e il 1 Sono state sollevate 1nolte riserve sulla infelice formulazione del primo comma dell'articolo 7, poiché si è visto in esso una causa di eventuali conflitti tra la Chiesa e lo Stato, non soltanto per la delimitazione delle 1naterie che dipendono dalle leggi dello Stato e della Chiesa., ma anche e soprattutto per l' accertamento della competenza a decidere se una data questione debba rientrare nella sfera dello Stato o in quella della Chiesa. Cfr. PAOLOBARILE, Concordato e Costituzione, in Stato e Chiesa, Bari, 1957, pp. 54-56. • 2 I giuristi hanno criticato anche questo testo, il quale « vuol dire in pratica, che qualora la Chiesa non. avesse voluto modificare i Patti lateranensi, tali Patti non ·avrebbero potuto essere denunciati unilateralmente dallo Stato, perché altrimenti il principio costituzionale sarebbe stato vulnerato >>./ bid., pag. 51. B."blioteca Gino Bianco

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