Passato e Presente - anno I - n. 5 - set.-ott. 1958

Problemi dell'agricoltura sovietica 581 degli attrezzi agricoli, acquisto degli anticrittogamici, ecc); 4) per provvedere alle esigenze cµlturali dei colcosiani (nidi d'infanzia, circoli di cultura, ecc.); 5) per integrare il « fondo indivisibile»; 6) per coprire le spese ammi- . . n1strat1ve. Dopo di che si procede alla ripartizione fra i singoli colcosiani della somma restante e di quella parte del raccolto non portato sul « libero mercato>>. La ripartizione, come abbiamo già visto, avviene sulla base della giornata. lavorativa. La distribuzione del reddito, che è l'elemento decisivo per intendere la natura dei rapporti di produzi'one, ha subito recentemente le trasformazi·oni piu rudicab: e prof onde. E tutte a favore della proprietà colcosiana. Che è stata liberata dai versa1nenti per i servizi resi dalle SMT e dal-peso dell' i·mpostu in natura. Ci siamo attardati ad analizzare i rapporti inerenti alla produzione colcosiana perché crediamo che questo sia l'unico modo per toccare con mano i problemi dell'agricoltura sovietica. Naturalmente una comprensione adeguata richiederebbe una distesa ricostruzione storica che esula dai limiti di questo articolo. Tuttavia intendiamo spingere un po' piu a fondo l'indagine in modo da mettere in luce alcuni aspetti contraddittori della struttura colcosiana. Notiamo intanto che da un punto di vista contabile l'azienda colcosiana gode di uno straordinario privilegio: quello di non essere mai in defiCJ:t. Infatti, proprio come nella piccola azienda contadina, il valore della giornata lavorativa viene deter1ninato solo dopo che sono stati soddisfatti tutti gli altri « fattori della produzione». A differenza di quanto avviene nelle aziende capitalistiche, il colcos, che non è legato a una tariffa salariale, non è arrestato nel suo sforzo produttivo dalla comparazione fra il costo marginale e il prodotto marginale, essendo il sitema della ripartizione della produzione congegnato in modo da scaricare sulle spalle dei contadini le conseguenze di una gestione comunque passiva. Naturalmente i colcosiani i·n quanto collettività non hanno interesse ad aumentare oltre un certo limite il numero delle giornate lavorative. Essi, a differenza dei piccoli contadini, non possono non calcolare il valore del lavoro. Ma ciascun colcosiano ha nei ·confronti degli altri membri dell'azienda collettiva l'interesse opposto: quello di aumentare il numero delle proprie giornate lavorative. In questa struttura economica le piccole aziende individuali rappresentano un necessario complemento d'elle scarse entrate del lavoratore (come membro della azienda collettiva). Di qui il sorgere di un'altra contraddizione: il colcosiano tende a lavorare nella sua azienda parcellare piuttosto che in quella collettiva nella misura in cui la prima può assicurare u.na maggiore remunerazione per giornata di lavoro effettiva. Da un lato obbligando al « lavoro eccessivo >>e dall'altro imponendo basse remunerazioni, i rapporti c~lcosiani di produzione tendevano in sostanza ad assicurare allo Stato, attraverso l'imposta in natura e i pagamenti alle SMT, 37 B~bliotécaGino Bianco

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