Passato e Presente - anno I - n. 3 - mag.-giu. 1958

Cogestione in Germania 351 alle questioni sindacali e alla regolamentazione di rapporti all'interno delazienda (ore straordinarie, licenziamenti, congedi, istituzioni assistenziali, disciplina e ricorsi interni, tutela del lavoro), i consigli piuttosto che strumenti di cogestione diventavano, secondo la definizione del Wimmer, « organi di sostegno dell'imprenditore». In definitiva, passata l'ondata rivoluzionaria e dimenticati gli obbiettivi socialisti, si tornava alla « pace sociale >> mantenendo in vita certi organsmi che, svigoriti ormai di ogni pericolosa carica sovvertitrice, con l'esclusione degli esponenti operai dalla gestione aziendale, non rappresentavano altro che quel minimo di concessioni alle esigenze e alle istanze del momento cui la classe padronale non aveva potuto fare a meno di accondiscendere, per non rischiare di compromettere la riacquistata supremazia nella direzione economica del Paese. La legge sui consigli di azienda era stata insomma, come scrive il Preller, un tentativo di gettare un « ponte » tra lavoratori e datori di lavoro; sicché anche di essa si può dare la medesima valutazione generale che questo studioso socialdemocratico dà della politica sociale weimariana, risoltasi in sostanza in una politica borghese di riforme « che rappresenta un alleviamento dei danni sociali del sistema economico capitalistico, senza mettere in discussione il sistema stesso » 1 • Era ovvio comunque che, per quanto deformata e circoscritta sul piano della collaborazione sociale in sede aziendale, l'istanza dei consigli era e rimaneva di natura molto piu profonda e di portata molto piu ampia nel campo economico; era e rimaneva cioè la richiesta dei lavoratori alla gestione diretta dell'economia, che doveva diventare tanto piu attuale e urgente dopo che la collusione tra l'industria pesante e il regime nazionalsocialista ebbe sottolineato e confermato ancora una volta l'improrogabile necessità di procedere ad una radicale trasformazione strutturale dell'economia tedesca. Nel 1945 tornavano quindi attuali, traendo ulteriore e rafforzata conferma dalla recente esperienza, la diagnosi e la terapia suggerite nel 1918, ma ormai non esistevano piu in Germania né le masse né le condizioni rivoluzionarie di trent'anni prima. La coscienza della necessità di incidere profondamente sul piano strutturale, piu viva forse che nel 1918 tra gli stessi socialdemocratici, non trovava alcuna possibilità di estrinsecarsi concretamente né disponeva di alcun adeguato strumento politico per condurre una lotta decisa in questa direzione; la disfatta della Germania, la prostrazione collettiva del dopoguerra, l'influenza e l'interferenza delle potenze occupanti che coprivano praticamente il vuoto politico lasciato dal .crollo del nazismo, la lacerazione nazionale provocata dalla divisione sempre piu accentuata tra le due Germanie, erano tutti elementi negativi e remore insuperabili a una vigorosa azione di massa che presupponeva nel popolo tedesco una profonda volontà 1 L. PRELLER, Sozialpolitik in der W eimarer Republik, Stuttgart 1949, p. 499; sui consigli di azienda in particolare cfr. pp. 249-52 e passim. BibliotecaGino Bianco

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