Passato e Presente - anno I - n. 3 - mag.-giu. 1958

Daniel Guérin kunin, che ammirava anch'egli Michelet 1 , non fu meno severo verso il Robespierre dell'ultimo periodo 2 • Alla vigilia della Comune i rivoluzionari seguaci di Blanqui, cosi come quelli che s'ispiravano a Bakunin, prima di fare insieme la rivoluzione del 18 marzo, si trovarono d'accordo nel prendere le parti della Comune del 1793 contro Robespierre che la decapitò 3 • Ai nostri giorni però il culto di Robespierre è singolarmente osservato .dai comunisti di stretta obbedienza. E certo per due ragioni: prima di tutto perché essi hanno creduto di trovare delle analogie storiche (del resto assai superficiali) fra Stalin· e l'uomo che arrestò la rivoluzione, mandando alla ghigliottina gli hébertisti; in secondo luogo e specialmente perché, nella loro fobia contro la « rivoluzione permanente))' essi considerano la rivoluzione borghese e la rivoluzione proletaria come due categorie metafisiche ermeticamente separate e non ammettono che la storia abbia « riunito le piu importanti lettere dell'alfabeto borghese con le prime lettere dell'alfabeto socialista >> 4 • In Robespierre essi adorano la rivoluzione borghese allo stato puro,' la rivoluzione borghese dogmatizzata. Il fervore robespie~rista di Jean Massin non fa trasparire solo l'ombra di un «evangelista>>, ma pure di uno staliniano 5 • Ma qui di nuovo egli appare un ritardatario (cos1 come Bouloiseau che ·fonda il suo Robespierre della collezione Que sais-je? sul1 'autorità di _Massin). In realtà gli storici seri di tendenza comunista, come Albert Soboul e Georges Rude, negli ulti_mi anni hanno rivisto notevolmente il loro dogmatismo robespierrista e ammettop.o sémpre di piu che la decapitazione della Comune di Parigi, la distruzione della democrazia dal basso, portarono un colpo fatale alla rivoluzione. Peccato, veramente, che Soboul si sia adattato a rileggere le bozze del libro di Massin. DANIEL GuÉRIN II. Come interpretare il robespierrismo?, si chiede Daniel Guérin. Alla luce del suo tempo, rispondiamo, nella realtà della Francia economica e sociale dell'Antico regime e delle lotte di classe della fine del XVIII secolo, piu che in riferimento alle· lotte politiche e sociali del secolo xx. 1 BAKUNIN, La Révolution sociale de la dictature militaire, Proudhommeaux, Paris 1946, p. 84. 2 BAKUNIN, Oeuvres, Stock, Paris, voi. III, p. 120. 3 G. TRIDON, Les Hébertistes etc., Paris 1864; M. NETTLAU, Der Anarchismus von_ Proud?on zu Kropotkin, Berlin 1927, pp. 57-60; C. R1tts, La Commune de Parzs, Geneve 1955, pp. 143-58. 4 T~oTZKIJ, La révolution permanente, 1932, p. 162. 5 S1 .trova lo stesso strano _miscuglio nel grosso lavoro che il gesuita J. Y. CALVEZha dedicato a La pensée de Karl Marx, Ed. du Seuil, Paris 1956. Biblioteca Gino Bianco

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