Passato e Presente - anno I - n. 3 - mag.-giu. 1958

Emilio Agazzi cismo della scienza)): probabilmente si potrà dire che esso non è stato soltanto questo, ma piuttosto un movimento in cui istanze romantiche e istanze illuministiche si mescolarono, e in dose diversa nelle sue varissime formulazioni, costituendo un inestricabile intreccio, che non riusc1 però mai a raggiungere l'unità sistematica dell'hegelismo. E se in Saint-Simon e in Comte, per esempio, il motivo romantico della « ricostruzione ideologica )), posto nella massima evidenza, si associava intimamente alla fì.ducia illuministica nel potere della ragione scientifica, è anche vero che non fu questo il positivismo piu divulgato, divenuto quasi senso comune, della seconda metà dell'Ottocento, ove la consapevolezza della funzione ideologica della scienza va quasi perduta, benché tale funzione continui egualmente ad esprimersi nelle formulazioni metafisico-naturalistiche cui esso positivismo diede luogo. Idealismo hegeliano e positivismo, al di là di tutte le opposizioni, presentano dunque ·anche quest'altro elemento comune: di aver tentato una ricostruzione ideologica, fallita proprio perché, pur accogliendo le fondamentali istanze della cultura illuministica (ciascuno a suo modo, naturalmente), vollero piu o meno coscientemente inserirle in una Weltanschauung metafisica che loro repugnava. Da una parte l'hegelismo, e le altre correnti romantiche da esso piu o meno dipendenti, affrontarono il p,roblema della ricostruzione ideologica cercando s1 di accogliere (ma anche « superare))) le istanze illuministiche; però con un_ sostanziale_ ripudio di quella che era stata l'esigenza fondamentale della cultura illuministica, e quindi, attraverso di essa, di tutta la parte piu viva della cultura moderna: il controllo razionale e scientifico della realtà umana da parte degli uon1ini tutti; ossia, l' esigenza di una cultura scientifica e de1nocratica, con cui poter abbattere definitivamente l' « oscurantismo )> della tradizione teologica e l'autoritarismo ad essa congiunto. Il cont~nuto del pensiero hegeliano era bens1 la concreta stori'a degli uoqiini e delle loro istituzioni, e la forma era pure il movimento dialettico del processo storico; ma il tutto era dominato da una prepotente struttura teologica che, portando alla svalutazione della potenza costruttiva del pensiero scientifico ed empirico degli uomini, esprimeva forse l'istanza conservatrice di una società ancora semifeudale, affidando al permanere di istituzioni autoritarie tradizionali, presentate come determinazioni di una spirito oggettivo metafisicamente concepito come potenza cosmica, le sorti dell'umanità consociata. La relativa svalutazione del pensiero scientifico, dichiarato astratto, l'incomp,rensione della funzione pratico-operativa e sociale di ogni vero sapere, -costituiscono l'intrinseco limite della filosofia hegeliana. Dall'altra parte, il positivismo costitu1 certamente un'esaltazione del sapere scientifico, della sua funzione liberatrice, o progressiva e democratica, divenendo in tal modo senza dubbio un valido contraltare alla cultura idealistico-romantica, e ai;iche una prosecuzione della filosofia illuministica; con in BibliotecaGino Bianco

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