Passato e Presente - anno I - n. 3 - mag.-giu. 1958

Estetica e 1narxismo mente o no, con Hegel, Lukacs è venuto ad assomigliargli nei pregi: piu che nella robustezza dell'insieme, appare vivo e ricco nell'abbondanza e nella trattazione dei particolari), l'estetica filosofica di Lukacs nasca piuttosto vecchia. Vecchia è l'impostazione - per differenze gnoseologiche; vecchie le categorie, essenza, fenomeno, contenuto, forma, ecc; vecchio i] procedimento per continui confronti delle scienze dal punto di vista delle loro vertenze ontologiche. Oggi che ogni scienza moderna tende a definire il proprio universo di discorso (e non meno la filosofia); tende a chiarire il proprio o i propri livelli linguistici per precisare ed assottigliare i propri strumenti e controllare i pro.pri processi, un'estetica spiegata come un grande affresco teoretico nell'interno di un sistema ancora metafisico, appartiene già a un passato di tradizione. Proprio perché a una ricerca del tipo impostato da Lukacs le implicazioni, da un punto di vista conoscitivo, fra arte, scienza, storia, hanno dimostrato di moltiplicarsi continuamente sotto le dita (e proprio quanto più seria, approfondita era la ricerca), le indagini estetiche moderne piu decisamente antimetafisiche optano per la radicale soluzione perfino di ogni teoria della letteratura in una metodologia ycritica. Si portano sull'analisi del linguaggio artistico appunto per p9ter cogliere qui, in modo assai piu controllabile, le caratteristiche dell'arte. Ci si chiede, insomma, quali siano le caratteristiche dell'arte non gnoseologico-astratte, nìa inerenti alla sua costruzione effettiva 1 • Non vi è in ciò nulla di estraneo o di non interessante il marxismo. Per Marx il linguaggio è l'espressione concreta del pensiero, e nulla osta che la ricerca sull'arte possa volgersi nella direzione piu moderna senza tradire altro che la metafisica. 19. - L'opera di Lukacs neZ-nostro tempo. - L'opera di Lukacs ci è apparsa, nello stesso movimento interno delle sue strutture teoriche, un'opera, per cosf dire, bifronte. Nel clima dell'età staliniana, che fu della conservazione post-rivoluzionaria, dell'erezione dei principì in un grande « sistema » d'ordine, e della cristallizzazione dei risultati usciti dalla rivoluzione, conservatore è l'amor fati con cui Lukacs abbracci1 1 In Italia questa prospettiva che esce da una impostazione tipicamente, oggi, anglosassone è stata introdotta nel marxismo da G. DELLAVoLPE. Cfr. Logica come scienza positiva, 2 ed., Messina 1956; specie nota p. 209; e, dello stesso, Poetica del Cinquecento. Biblioteca Gfno Bianco

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