Ombre Bianche - anno III - n. 5-6 - febbraio 1981

98 Giorgio Fon Giunse alla Stazione dei Paladini, piccola ma efficente a giudicare dal numero delle antenne sopra il tetto, i muri perimetrali con l'intonaco fresco ~ il piazzale di parcheggio delle grosse auto e degli altri ·mezzi allineati, perfettamente lucido e trattato con l'antipolvere. Non c'erano a di:r:eil vero i sacchetti di sabbia ed i fari sempre accesi ad illuminare i contorni attigui come nelle località più grandi perchè sostanzialmente non ce n'era mai stato bisogno. Si trattava di 'UnaZona tranquilla dove la gen·te si atteneva facilmente ai GRANDI AVVISI. Tempo fa, ma adesso chi si ricorda quando, c'erano state delle scritte sui muri "Lotta di Qui! Potere di Là! "ma da quando erano state ritirate le bombolette spray dai negozi e solo i carrozzieri potevano disporne, dichiarando il numero che occorreva loro e restituendo i vuoti, tutti numerati, anche questi fastidiosi episodi erano cessati. Tra l'altro il colore più richiesto dai clienti per le loro auto, seppure nelle sue sfumature, si prestava poco al contrasto con muri, muretti e muraglie varie; il grigio insomma non andava proprio bene. Dopo essersi presentato al citofono - telecamera e aver superato la gabbia dei cancelli, identica a quella delle fabbriche orafe, e aver superato il quadrato del' · cercametalli, come quello degli aereoporti, si-presentò al paladino di turno. Pensò che i gradi e le denominazioni erano sempre le stesse: Capoanonimo, Capo, Capoanziano, Doppiocapo, Sottosovrastante, Sovrastante, ecc. mentre le loro divise erano più argentee e spaziali. Il Doppiocapo che lo ricevette controllò prima "a.vista" e poi con il terminale tutti i suoi documenti e infine recitando a voce ·alta una infinitesima parte del Regolamento chiese ancora: "È Lei?". Si fece dare l'avviso e si allontanò per una porticina di semplice legno non senza aver rimesso in ordine alcuni voluminosi schedari nell'armadio blin_datodella stanza lasciandolo solo ad allineare le possibili ipotesi. Tornò argenteo ed attesissimo, gli c9nsegnò un cartoncino di un altro colore ne staccò una parte e se la trattenne dopo avergliela fatta ·firmare e con un tono che "non aveva un tono e si perdeva nel concerto delle cos.e.della stanza gli disse: "Lei è stato richiamato ... C'è anche la destinazione,.. Si deve presentare in quel giorno .... Quasi tra poco ... Ma avrà tutto il tempo ... ". Bi Esistono situazioni in cui il livello di accettazione e di adattamento vengono scardinati e si tende ad assumere comportamenti che nei termini usati e negli effetti risultano deprecabili: si tratta della cosiddetta "incazzatura" elemento presente per parecchi anni nel contesto nazionale, addirittura assunta a elemento collettivo di interi ceti sociali (risultando troppo "scapigliato" utilizzare il termine classe) poco inclini alla accettazione di un ruolo subordinato che ora non è più, anzi si può giurare sia Protagonistico. Appariva quindi fuor di luogo è fonte di sensi di colpa che si rabbuiasse. Non c'era cosa che potesse rimanere senza risposta poichè risposte erano sempre state date à tutti ed anzi lui era uno di quelli eh~ ne aveva dat~. in abbondanza. L'importanza si diceva ai ''CORSI'' era la sicurezza che si dimostrava: mai lasciare un dubbio perchè i dubbi corrodono un po'· alla volta come la ruggine e ,si rovina a. Q nta cura. in quei Corsi all'uso appropriato dei termini, alla 1no 1anco ·

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==