Ombre Bianche - anno III - n. 5-6 - febbraio 1981

74 Gianni Murari gruppetto italiano, noi bambini .eravamo già con le mamme spaventati dal loro modo di agire. · Ad alta voce perchè capissero tutti chiesero: non andate al lavoro quest'oggi~; un italiano rispose: guardate là, facendo cenno con ti dito, vedete là c'è la bandiera; ebbene cosa significa quella bandiera?; che è festa nazionaJe ..Ma, soggiunse il Barbosa la festa na·zionale è in Italia non qui; ·si che è in Italia, rispose un altro ma noi anche se siamo qui siamo italiani ex combattenti e sentiamo l'amore per la nostra Patria, e, vi ripetiamo che oggi non si lavora perchè il tricolore ce lo dice. Il fattore inferocito ancor più del Barbosa, pero molto· ignorante perchè non conosceva il valore di una bandiera che in quel mo1nento rappresentava una nazione, impugnò la rivoltella e la puntò contro la bandiera molto poyer~ ma lo stesso simbolica. Se nè andarono e rimasti soli trascorremmo quel giorno in ·una discreta allegria. . Da quel giorno cominciarono ancora di più a odiarci, pedinavano i nosti;i genitori quasi continuamente per aggredirli anche nel lavoro .. Vedendo che i pericoli bussavano sempre di più alle porte, e sta~chi ormai di quella vita barbara, decidettero in una decina circa di andare in un paesetto di nome Gambara cercando se vi fosse una via per liberarsi tutti da quel luogo. Una Domenica questo piccolo grupp.o partì ed essendo sprovvisti anche di un soldo hanno preso degli oggetti famigliari per venderli, e con il danaro ricavato compe~ rare qualcosa, la più necessaria per il sostentamento. Mentre contrattavano quei cari oggetti, si avvicinò un vecchiò e per italiano chiese: certamente voi siete quegli italiani che da poco tempo siete in Brasile! Chiesero se era italiano; dop~ la sua affermazione continuò: sono già vent'anni che abito in Brasile ma qui nelle terre nuove del Paranà è appena un anno. Dove vi trovate a lavorare proseguiva il buon vecchio. Glielo dissero m~ senza aggiungere niente delle critiche situazioni, perché avevano paura che fosse una spia. - Lui vedendo che temevano parlare couunuò: se avete qualcosa da dirmi non dubitate di me; ho capito tutto anche se continuate a tacere. Con un modo di compassione aggiunse ancora: poveri voi in quel luogo non è facile venirne fuori e non vorrei addirittura che ci lasciaste la pelle, se non sarà dal lavoro, potrebbe essere dalle armi.. Solo io potrei indicarvi Punica via per venirne fuori e liberarvi da quei carnefici. Li inviò in un posto tranquillo _ein segreto disse dove si-potevano r_ivolgere.Indicò di and~re in un paesetto chiamato Zaccarezigno, là vi era un agente conso,Iare italiano chiamato Gervasoni, solo lui aveva l'autorità e il potere di liberarci. Li consigliò di andarci il più presto possibile, perchè sarebbe stata una questione molto lunga -e ci volevano dei mesi per risolverla. . Nel ritorno, chi li avrebbe incontrati per la strada dalle loro faccie avrebbe. capito che qualcosa di meraviglioso stava accadendo, tale era il loro desiderio dicomunicare l'incontro avuto, che si erano .dimenticati di distribuire quel poco che erano. riusciti a barattare. Per non dare troppo nell'occhio, decidettero di distribuire il mangiare in una casa, e per discutere il da farsi cambiavano casa ogni volta che facevano una riuBibliotecaGino Bianco

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