Ombre Bianche - anno I - n. 0 - novembre 1979

36 Massimo Tramonte di sapere cosa aveva appurato in più di due anni di indagini di polizia giudiziaria con intercettazioni telefoniche ecc., mi ha candidamente risposto che ''purtrop- po" nel mio caso non c'erano state intercettazioni telefoniche. A questo punto, con molta modestia e un pò di rabbia (tre mesi sono tanti e la prospettiva di altri mesi dentro se mi lascia la mente lucida non diminuisce certo la mia rabbia ... ) tento di chiarirgli io le idee. È falso dire che partecipai al convegno di Rosolina come ''uno dei principali esponenti di PO" (e se fosse, che colpa sarebbe?), vi partecipai infatti come sim- patizzante, al pari di molti altri - il convegno era aperto e sono centinaia di com- pagni a poterlo testimoniare - e non come delegato della base di PO e tantome- no come ''uno dei principali esponenti'' dello stesso. Del resto se (come dice lo stesso giudice istruttore a proposito della compagna Carmela) il Comitato politi- co di Este-Monselice ''era una struttura periferica di Potere Operaio'' (ma pure questo è falso: era una struttura di massa con un peso ed una presenza reale e del tutto "pubblica" - come possono testimoniare centinaia di compagni della zona - che, dopo il '71, faceva riferimento a PO solo a grandi linee, senza stretti lega- mi organizzativi), io che esaurivo in esso tutto il mio lavoro politico, insegnavo ed abitavo a Lozzo, come facevo ad essere "uno dei principali esponenti di PO"? Certo in quel periodo ho avuto molti scontri "dialettici" con Franco Longo (al- lora della comm. fabbriche del PCI) e con altri esponenti del PCI, oltre che con alcuni dirigenti sindacali, ma fin dal '72 ero iscritto alla CGIL scuola e sono stato eletto delegato a tutti i congressi di zona e provinciali (sono ancora delegato di zona) oltre che essere presente spessissimo a riunioni presso la Camera del Lavo- ro di Este, sia come insegnante, sia - fino al '74 - come "esponente" del comi- tato politico di Este-Monselice (in Camera del Lavoro infatti il Comitato politico fu invitato a molte riunioni con le altre forze della sinistra locali - compreso il PCI - ad es. sul Cile e per il Referendum sul divorzio). Negli ultimi anni poi la mia presenza presso la Camera del Lavoro di Este, pro- prio per il mio lavoro sindacale di base, era addirittura diventata assidua. Certo ho sempre avuto scontri (che per me non sono mai diventati un fatto personale) con gli esponenti del PCI e penso che questi scontri e - diciamo - l'astio che il PCI ha sempre avuto nei miei riguardi (in luglio, solo pochi giorni fa, ad es., ad un~ riunione di zona della CGIL scuola in cui è stata votata una mozione di soli- darietà nei miei riguardi, un esponente di quel partito ha detto che "fanno bene a tenere dentro Tramonte, perchè è contro la linea dell'EUR" !) siano la base delle , testimonianze (con tutta la loro miseria) contro di me. Dal '74 al '76, continuando a insegnare a Lozzo e quindi con grave sacrificio personale (sono 60 km al giorno per andare a scuola) mi trasferii a Padova per se- guire un'attività politico-culturale che assorbì quasi totalmente il mio tempo resi- duo, oltre a partecipare (sempre a Padova) ai corsi abilitanti ordinari. In quegli anni partecipai - ed è una partecipazione che rivendico - alle strutture di massa del movimento e alla campagna per la liberazione di Michele Spadafina, condan- nato - pubblico ministero Calogero e prima vittima della infame legge Reale - per antifascismo militante. Nell'ottobre del '76 con altri compagni di provenien- za politica diversa tra loro contribuii alla nascita a Padova (sulla scia di analoghe

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