Ombre Bianche - anno I - n. 0 - agosto 1979
Gli ospedalieri, le loue, i quoridiani 53 ti salariali - una nuova fase di lotta perchè siano mantenuti gli impegni e non ven- gano vanificati i contenuti innovatori" (Unità 10.10.78). Sulle forme di lotta, il quotidiano comunista privilegia, valutandole positiva- mente, le manifestazioni di massa dei lavoratori anche se all'interno degli articoli non mancavano precisi riferimenti a particolari episodi: " .... purtroppo anche nella giornata di ieri, non è mancato un episodio di esasperazione delle forme di lotta. È accaduto a Venezia dove i lavoratori ospedalieri hanno bloccato per alcu- ne ore il traffico ferroviario e quello stradale, sono fenomeni che impediscono un rapporto corretto tra gli ospedalieri, i fruitori del servizio ed, in generale, la opi- nione pubblica" (Unità 30.9.78), mentre il titolo del medesimo articolo diceva: ''Manifestazioni ed assemblee degli ospedalieri nel Veneto''. Ed ancora il 6.10.78, sempre nella pagina locale dove l'intero articolo di crona- ca è dedicato alle forme di lotta, in cui l'atteggiamento non è drasticamente nega- tivo verso quello che succedeva, ma molto morbido, teso sicuramente a recupera- re posizioni in cui di fatto si trovavano anche molti propri iscritti e militanti: "Fra gli ospedalieri veneti si fa strada l'idea di forme di lotta che non isolino la categoria - Indicazioni vengono da Dolo, Treviso, Belluno, Venezia, Mestre"; e dentro l'articolo: " ....... non è una posizione che tende al rientro delle lotte; tutt'altro, è dettata dalla preoccupazione di qualificarle per non relegare la lotta degli ospedalieri a un fatto interno della categoria, ma estenderla coinvolgendo anche gli altri lavoratori, non pesare sui degenti, ma ottenere il loro appoggio". Fin qui, sommariamente le posizioni fino ai primi d'ottobre, poi però le cose cambiano, sia nella categoria, sia nelle valutazioni delle pagine nazionali dei quo- tidiani, di tutti. Che sorpresa: negli ospedali c'è il caos! Cos'è che succede nella categoria? - Il 5 ottobre è firmata, tra governo, regioni e sindacati, l'intesa contrattuale a completamento e modifica dell'accordo preli- minare del 16 febbraio 1978. Si stabilisce tra l'altro che la parte normativa sarà redatta e definita entro il 31 ottobre e che l'ulteriore rinnovo del contratto degli ospedalieri sarà anticipato al mese di giugno del 1979. La decorrenza economica del nuovo contratto viene fissata dal 1 ° ottobre 1978. onostante CGIL CISL UIL nazionale ribadiscano la positività dell'accordo ed esigano l'attuazione del Contratto in modo unico in tutto il territorio nazionale, due giorni dopo agli ospedalieri veneti, sempre in lotta, la Giunta concede 27 mila lire in più rispetto all'aumento previsto dal Contratto nazionale. In giro per l'Italia la rabbia esplo- de, conseguenza di una profonda insoddisfazione della categoria nella gestione della vertenza e nei contenuti acquisiti con l'accordo del 5 ottobre. Scoppia prima a Firenze ed in Toscana, poi a Roma, a Milano, a apoli, a Palermo e si allarga di fatto a macchia d'olio. La FLO Nazionale è imbarazzata, tentenna, invita alla calma, dimostrando la bontà dell'accordo nazionale, poi capisce che bisogna ten- tare di gestire il tutto, si fa protagonista di alcuni tentativi di riaggregazione della lotta, firma, con questo clima, un accordo il 20 di ottobre col sottosegretario Del BibliotecaGino Bianco
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