Ombre Bianche - 1979 - numero unico

64 Marco Girardi Come ho già detto le onoranze erano state abolite, ma purtroppo la gente le por- tava ancora. E io a stento, quasi piangendo, dovevo farlo, anche per non scon- trarmi in famiglia. Per non essere sempre motivo di scontro. E perchè avevo il senso di obbedienza, anche se mi costava grande sacrificio, nei confronti di mio papà che mi ordinava questo - Ero già impegnato nel sindacato ... A mezzogiorno ho mangiato verze meze bruzade, cotte con il se/o di animale e polenta. Parto con il cavallo - era quello che serviva a portare via i morti a Ro- sà. Quindi ci si può immaginare quanto era veloce ... Sul birocio a quattro ruote avevo il sacco di patate, il sacco-con i po/astri den- tro, e quello con una pai, una tacchina. Arrivo a Bassano. Mi viene incontro un'orfana, ma l'Istituto era diretto da suo- re ... «Ah, ha portato le patate americane. Bene. Bravi. Oh,oh ... » «Si - dico - e ho portato anche quattro o cinque polli e una tacchina». E pren- do il sacco, e tiro fuori lapai. E questa allarga le ali e non ero più capace di tirarla fuori tanto era grande. Sette o otto chili sicuro. Un bestion de 'na pai. Roba da avere le lacrime agli occhi al pensiero. «Ma come, non mi avete portato galletti?» «No - dico - ho portato la pai perchè non abbiamo altro». «Va bene, adesso domanderò alla superiora se posso tenerla, se no ... » E parte strascinando la pai con il collo quasi per terra. E finchè aspetto nell'atrio penso: «Brutta troia, brutta puttana, vuto veder che no ghe va ben neanca la pai, mi che gò magnà solo le verze ancò, brutta schijosa ... » - Bisogna essere saldi nella fede- Era uno sfogo chef acevo nel mio animo. Torna indietro, strascinando di nuovo questa pai. «La Superiora mi ha detto che dovete portare galletti da un chilo. Troppo co- modo portare una tacchina al posto di otto galletti». «Guardi - ho detto - se è per quello sono almeno due anni che i galletti non bisogna portarli più. E mio papà perchè è stupido li ha sempre portati, e per ob- bedienza io vi ho portato questa roba. Sappiate che questa è l'ultima volta che ve- dete ancora qualcosa da noi». «Ah ben - dice - meno pretese, perchè sappia che dove abita non è mica suo». - la solita minaccia - Ho preso la tacchina, l'ho messa dentro il sacco, carica e torna indietro. Vengo giù per la strada con questo cavallo che non corre. Bisogna tener presente che io ho sempre voluto essere ambizioso. Anche se era- vamo poveri, in casa mia abbiamo sempre voluto avere tanta dignità. Anche con il cavallo. Lo lasciavo andare piano quando c'erano spazi dove non c'erano case. Quando c'erano case lo tiravo, lo scuotevo perchè passasse di corsa. Invece di fare la scorciatoia, per andare a casa, ho voluto passare per il centro del paese. Era la vigilia di una grande festa. Poi avevo 500 lire in tasca. Ero un swr. Madonna santa, faccio un pezzo di strada e trovo la polizia stradale. «Beh - dico fra me - sono in regola». BibliotecaGino Bianco

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