l’ordine civile - anno II - n. 21 - 1 novembre 1960

pag. 2 Non ci interessa ora giudicare questa politica, che si giudica da sè. Come tutti gli economicismi, quello del– l'on. Malagodi ha corta vista: UOTf!,iTìi simili vincono qualche battaglia ma perdono irremissibilmente la guer– ra. Gli uomini della• Commerciale, sia il Malagodi che il La M alfa, hanno in comune un minuto esercizio della anàlisi, singolarmente privo dell'intuizione e della sintesi politica: sono i veri strateghi da tavolino. Ma è singolare notare che peI un curioso gioco della storia, il Malagodi, accusato dagli azionisti e dai radicali, cioè dalla sinistra liberale, di soggezi~ne agli interessi industriali, si trova, • proprio in ragione di questa soggez~one, a praticare quel– la politica di mediazione tra democrazia e socialismo che azionisti prima ·e radicali poi hanno indicato quale il compito politico del liberalismo moderno. Se poi vi ag– giungiamo qùella sorta di indiretta garanzia ai rapporti· ecclesiastici della DC, la figura dell'on. Malagodi ci pare raggiungere per qualche istante un ruolo demiurgico ( Gobetti usò queste parole per indicare tazione di Stur– zo : nel caso del Malagodi si ha una finzione demiur– gica, non un',azione creativa). E' veramente un esempio storico, che e~prime plasticamente la condizione babelica della nostra politica, in cui le parole hanno perso il loro senso abitual~. Che l'on. Malagodi, contro cui i radicali l'ordine civile I I organizzarono il loro partito, spezzando in nome della .fedeltà al centro democratico, l'unità liberale, sia oggi non solo, come scrive il Mondo,, il garante del centrismo~ .ma anche il rea~izzatore obiett;ivo di. una politica che i !radicali, per la loro inesistenza eléttorale, possono rea– izizzare soltànto con le parole, 'questo è veramente uno dei tanti aspetti sbalorditivi della nostra situazione po- litica. r E finché i termini della politica italiana rimarran– no tali, finché la grande confusione renderà la politica 'una ragnatela, sus<;ettibile di mille interpretazioni di- • verse e di dieci "iniziazioni" d/verse, fi,iché la politica rimarrà così poco intellegibile e perciò così oligarchica, così scarsamente popolare, co~a • potrà fare l'elettore? • ' . I partiti sono stati così scqltri, gli hanno cosi. bene aperto il gioco davanti~ che l'elettore oggi parte impo- tente ed imbrogliato. • 1 Eppure l'elettore è qualcosa più dell'elettore: è il popolo. E' il supremo protagohista dello Stato e della stor~a, il custode delle ragioni \I eali della. civiltà e della nazione. . ~ Ed è il solo che possa vera',,,,ente permettersi di giu- dicare in appello. I t cattolici e · l' autonon1ia pottica I I I. Il padre ,Lener, ·discutendo il prohlema dell'ideologia politica della_ (d_emocrazia cristiana, ha posto in rilievo la necessità, per l'azione politica, di un giudizio proprio e spe– ciifìco sulla sit~azione storica della collettività cui il politico si rivolge: t . . . . •. . Q.uah sono gh elementi d1 un tale ,gmd1z1-0?. In primo luogo, elemento ineliminaibile di esso ,è una filo– sofia ,della so•c,ietà •e, in moido ancor •più 1 diretto, una filoso– fia su ciò che \è bene per la società : cioè una definizione di bene •comune; 1Questo elemento ,è un elemeuto cihe a rpolitico ri-ceve. Lo riceve da una 1 1 tradizione che è illuminata ed innalzata dalla filosofia. • In <questo ~lemento non sta la ,creatività del politico: però in questo deniento sta là sua verità. L'azione di un .politico costruisce o dissipa, edifica o ,di– sperde in ragione di ,questo elemento ,che iJ.a -trascenrde. .Senza rapporto -con •la verità, un .politico non ,può •costrui– re. Può fare idolte cose : ·può impedire ,dei ma-li, ,pùò consen– tire la rdiffusi,ohe ·di tafoni beni sia ,deN'ordine spirituale che materiale, puòlestirpare ,dei maH, 1può ,seppellire istituti, idee e <costumi superati, 1 può •preparare il futuro: ma non può edifi– care rveramente'<l'ordine 1 civile, non può -costruire autenticamen– te lo Stato. Solo H rapporto 1conla Verità <può consentire quel-l'azione rara che è la politica vera. La politica vera consiste nel d,eter– ìninare la legge naturale, la legge divina in ragione di un determinato .tempo. Si tratJta di comp 1letare e ,di srpeci,ficare un atto i cui termini rfondamentaH ,sono stati posti 1 da Dio le- ~d~ore. 1 • _Non h~sta) ,qu_ila b'?ona :intenzio_ne e !a rettitudine 1 della coscienza singola •1n ra•g10ne al bene 1n un1ver,sale: non basta qui '1a ,sincerità, la ,ibuona volorntà, '1a retta intenzione. Mai di Giovanni Baget-BozzO eome nell'a,ione ehe h, •per fine i hene eomune, I, ragioJne di so·cietà politica come sua forme, una ,determinata società come sua ·materia ed un'autorità come causa efficiente, mai diciamo,. come in questa azione, lh verità appare come con-· dizione determinante della bontà dell'atto umano. O 1 i 1 l ·politi•c-0 che agisce sa •coslè la legge naturale e (nei tempi e nei 1paesi ,di cristianità) sà •cos',è la legge cristiana e lo sa ,bene, con ,chiarezza e con -pr~cisione ,ed iutende ,confor– marvisi: e aHora 'PUÒ ·costruire, puq ,completare ciò che manca ~dla leg,ge naturale ed ,a1lla legge 'cristiana per •valere 1 come norma 1 iJmmediata, ·concreta, storicamente, oltre -che razional– p:iente, valida e ragionevole, possi'rile ed onesta. • 1 H ·legislatore •giusto ,è il mediàtore tra la 1legge eterna 1di Dio •e la· crea,tura temporale, la c:r;eatura storica, la creatura di ,cui iil tempo e ,quin 1di la ,storia, ,è ,dimensioue ,di essere, come lo è 1 l'evo per ·l'·angelo l'etern~tà per Dio. 'Una tale mediazione si fonda i principalmente sul prìmo termine: il resto, veramente, è d·a 1 to in sovrappiù. « Cerèate il regno di Dio e la sua Giustizia!: il resto vi sarà dato in sovrappiù )). _ l .E' ,questo sovrappiù ·c:he ,è do I ato il contributo creativo ed ori,gina'le ,del ·polittico. Ma ,esso ,~ i-1 irutto •di una in!defessa ed appassionata ricerca rdel regno ,di Dio. :Solo la 1 c!hiarezza de'1la mente, illuminata 1dal Lo.gO<SI divino, dal Vetbo incar-. nato ·vivente nella 1Chiesa, fa il rveiro ed ·autentico re, i 1l ve;ro • 1· • d" · • I po 1hco capace , 1 ,costmnre. :· 1Solò il 'possesso •dei ·principi ·d'ella fogge natura·le e 1deÙa legge :cri~tia:òa, in 'cui la legge naitu:ra'1ertrova, nel piano stesso che le è proprio, <la ,piena chiarez:za, l'assoluto compimento, consente ,di « giudicare !la terra »; ,cioè di 1 poter, ·comprendere qual',è il vero bene ~oimune· idi una società determinata e •quali azioni ,essa dev•e ,compiere 1 pe:r ·conseguirlo. Veniaimo ,co,sì al secondo eleili,ento delPazione •polìtiica,

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