l’ordine civile - anno II - n. 18 - 15 settembre 1960
bi l'ordine civile concreto, sug,gerendo di ripudiare quel– la inutile tattica a rimpiattino: ripu- 1 lita alla super/ icie dalle tradizionali forme diplomatiche, ma carica di dif– fidenze rischiose e di contrasti più aspri dei loro stessi presupposti. Già nel giugno del 195'8, concludendo un esame critico sulla .progettata Zona di LiJbero Scambio (,mi si consenta l'au– tocitazione, ché essa, come spesso acc·a– de, fa pur parte del filo logico che col– lega una ser~ di consider·azio·rii aff,ini) mi parve opportuno ricordare ohe « il MEC è appena nato, che il suo cammi– no è irto di di;flicoiltà, che ognuna del– le sue tappe è potenzialmente minac– c~ata dalla possi•bilità &i molti emenda- • menti. Bisognerebbe, perciò, essere al– l'opposizione quando _parliamo di ZLS, ta·nto più che lo stesso Tr.attato del M,EC apre le porte a qualunque Stato desideroso di associarsi integrolmente all'iniziat,iva. Non si ·vede, perciò, la impo•r,tanza, né la convenienza di una ZLS, a meno che i fautori di essa non perseguano delle veUeità distrattive che, dopo aver coro/uso ,le idee, siano in grado di paralizz·are sul nascere la co– munità preconizzata dal Trattato del • MEC». Queste osser.vazioni mi furono ripro– poste dalla costituzione dell'EFTA (Europe·an Free Trade Association) fra i sette Paesi aderenti alla iniziativa in– glese,. dopo il naufragio dei vari tenta– tivi per ~·enare in porto .la Z.L.S. E' ve– ro che il Trwttato, che istituisce la se– conda co•munità economwa europea, non è nato con il cris,ma della migliore identità di vedute, m:a è pur vero che la firma d.i esso ha dato ormai una con– si;tenza ufficiale aZZ.emanovr:e, da tem– po in atto, per bilanciare la posizione del blocco mechiista. Bisogna, perciò, guardare al proble– ma dei due schieramenti con disposi– zione sere-na ed insieme acuta, rif ug– gendo sia il se.mpUcis,mo interpretativo, ohe spesso nasco·nde entusiasmo facile • e non competente, sia quegli atteggia– menti di aprio-rismo politico, per nien– te adatti a coinnestarsi con gli iroteres– si più essenziali delle esigenze partico– lari e generaZi dehl'econo.mia europea. Non è detto che l'EFT A abbia vita • facile. Ma è certo ehe la sua istituzione ha riape•rto nuoiVe prospettive all'inte– grazione europea. Non si può trascura– re in queste brevi note di far cenno al viaggio del dicembre 1959 del sottose– gretario amer-icano in Europa, Douglas Dilfon. Esso fu sintomatico: l'obiettivo più verosimile detle sue premurose os– servazioni rimase puntato proprio sul– la diametrale EFTA-MEC. E di ciò se ne è avuta chiara con– ferma all'inizio dell'anno nuovo, in oc– casione della CO'nferenza EconomiJc(l Oc– ciderotale a Parigi, wel corso della qua– le gli Stati Uniti hano sostenuto la ne– cessità di superare le diffidenze fra Mer– cato Comune e Piccola Zona di Libero Scambio. Il suggerimento statunitense non si è limita·to, co,me alla vigilia qualche fon- pag .. 15 CREDITO[ R:0,MAGNO·Lo Fondazione 1896 Società per Azioni Elsercizio i 65° Capitale sociale versato e riserve I·· L. 2.145.000.000 •. I SEDE SOCIALE e DIREZIONE GENERALE I in BOLOGNA I I I BANCA REGIONALE 1 5 1 DIPENDENZE 2 Ricevitorie e Casse Provinciali ( Forlì e Ravenna) 42 Esattorie e Tesorerie Comunali -I çAMBIO VALUTE ~ S T E R ~ ''"""" ,., 1·moa,A>ION, • 1:1M,omuo"' I I TUTTE LE OPERAZIONI ED I SERVIZIDli BANCA DEPOSITI E CAPITALI AMMINISTRATI L. 72 liliardi ASSEGNI CIRCOLARI DELLA BA~JCA emessi nel 1959 L. 100 miliardi •Gli Assegni circolari del Credito Romagnolo sono e gratuitamente in tutta lta.lia. o visto te aveva previsto, ad incitare autore– volmente i Paesi deU'Europa occiden– tale a T'itro,vaT'euna via piana e reali– stica d'inte.grazfone, ma ha usato -il giu– sto accento per consoliJdarsi in una pr.o– posta - ardita q,uarvto si vuole - ma, senza dub•bio, veT'amente concreta: crea– re, cioè, un vero e proprio fronte econo– mico occidentale ( Paesi dell'OECE con l'alle,anza degli Stati Uniti e del Ca– nadà) per snellire, semplificare, incre– mentare, in un quadro armonico e di sostanziali concessiowi reciproche, gli scam!bi internazfonaJli .fm i Paesi ade– rewti. Gli obiettiv,i più imporianti che pos– sono essere raggiunti, •attraverso una in– te,grazione di questa portata, sono di chiara evidenz·a : sotto ,il profilo squi- sitament·e po,litico, lo sm,ussamento con– seguenziale della pol1tica delle « discri- . minazioni », implicitamente sorretta da– gli indirizzi blocchis~i del JltlEC e de.l– l'EF'[ A, i! in grado di mflorzare i vin– coli di solidirietà frJ i Paesi della sf e• ra occidentale; d'•a'Ù~o ·canto, l'àspetto •' • • I • "" piu squisitamente economico non puo che trovar:e, •vn queska f or-mula d'inte– grazione più ampia) benefici T'if lessi, cioè una osmosi più :since•ra, più spon– tanea di beroi, di ser,vizi, di capitali, al di fuoT'i di quegli i',vceppamenti fr:ap• posti; sia pure a volte soltanto psicolo– gicam,ente, dalle « stiutture discrimina- eh "' 1 l"d • • te ». e una piu va ·v a integrazione da al!tuarsi sulZe di,J,ensioni deU'OECE fosse necessaria aU'E~ropa, molti di noi lo andiamo • sostenendo fin daUa na-
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