l’ordine civile - anno II - n. 11 - 1 giugno 1960

pag. 2 tor_idell'on. Fanfani, li avrebbe posti in una sorta di dif– ficoltà morale, sia dinanzi al partito sia dinanzi ai nota– bili. Per questo la "continuità" di Moro con Fanfani e la critica , pu,ramente tattica del centro-sinistra parvero ai dorotei la via migliore per assicurare la loro egemonia nel partito. In quest,o videro giusto: ed in questo senso essi confermarono l'on. Moro. L'on. Moro continuò a sviluppare cautamente le sue formule : a un certo momento della crisi siciliana giunse persino, al coperto di una motivazione tattica; a far ap– provare dalla Direzione unitaria le trattative con il PSI per una Giunta regionale tra la DC, il PSI e l'Unione cristiano-sociale. Dal febbraio l'on. Moro ha proceduto con un cre– scendo che culmina con la sua relazione di palazzo Ro– spigliosi. Con la sua linea nella crisi e con la sua relazione, Moro ha nettamente superato la formula morotea ed è diventato il leader di tutte le sinistre soppiantando in questo ruolo l'on. Fanfani. Non l'on. Fanfani ma l'on. Moro è stato al centro della crisi: non l'on. Fanfani ma l'on. Moro ha dato al centro-sinistra con astensione so– cialista la sua più chiara aperta ed esplicita motivazione· rinchiudendola in una propria interpretazione del signi– ficato politico della DC. Ma nel contempo l'on. Moro ha veramente mis en demeure i "dorotei", esponendoli nel dilemma: o appog– giarlo o scegliere. Ora proprio l'atto di scegliere è cosa difficile ai do– rotei: essi si troveranno ''.scelti" ma che essi compiano una vera e rigorosa scelta è improbabile. Per comprendere bene la ragione di questo fatto, useremo dei nostri ricordi personali ( perchè si tràtta in verità di. storia non scritta) e ricorderemo come avvenne la nascita di Iniziativa democratica· e di quali forze, pre– senti in quella operazione, siano oggi eredi i dorotei. Iniziativa democratica nacque da due componenti. Una di queste era l'ex gruppo dossettiano. Era ad un uo– ·mo del gruppo, l'on. Fanfani, che era affidata la direzio– ne della corrente, anche se l:on. Fanfani, che riteneva di condurre la sua azione -all'interno del gruppo di go– verno degasperiano, non mostrò inizialmente di gradire la designazione: solo dopo l'insuccesso del monocolore Fanfani-Andreotti del_febbraio '54, l'on. Fanfani rivolse le sue cure al partito ed accettò la direzione della corren– te. L'altro gruppo era un gruppo di parlamentari non qualificati, ali,:ni dal gruppo degasperiano per rag.ioni ibliotecagino a o l'ordine civile di età e da quetlo dossettiano per il carattere chiuso e leggermente iniziatico del gruppo stesso: tale-gruppo era stato definito spiritosamente dall'on .. Fusi come gruppo della "bassa macelleria" perchè al di fuori di tutte le ge– rarchie, sia di quella "popolare" che di quella "dosset- tiana". , E' singolare notare che l'on. Moro come l'on .. Fan– fani appartenevano al primo gruppo e che anzi l'on. Moro ebbe riserve e perplessità in tutta l'operazione che segnò la liquidazione del dossettismo. L'on. Rumor, è invece il cla~sico esponente del secondo. Con qualche ec– cezione la divisione tra morotei e fanfaniani da un lato, do rotei dall'altro ha ricalcato la linea di distinzione dei due gruppi originari di Iniziativa. Veramente la -storia nella DC si svolse tutta tra il '4 6 ed il '51. Ora quel gruppo dei non qualificati nella prima fii,. sione di Iniziativa, e qualificato poi da un'altra spirito– saggine successivamente, i "do rotei", non si inquadrava in nessuna delle due posizi.oni chiave della DC del dopo– guerra: nè la degasperiana, nè la dossettiana, nè la cen– !trisÌa nè la sociale ; nè con quella che intendeva com~ piere la sua mediazione politica avendo di fronte come altro termine il Partito liberale, nè con quella che inten– deva come altro termine le sinistre marxiste. Il doroteismn può esistere politicamente in quanto "non scelta". Scegliere è finire, anche come gruppo di potere, anche quindi nell'essenza più riposta. Per questo l'on. Moro ha vinto ed ha potuto mettere i dorotei al– le corde. La mozione conclusiva del consiglio nazionale dc paga un omaggio verbale al centro, elimina la formula di centro destra e pone la DC nel dilemma : o la maggio– ranza che sostiene attualmente il governo T ambroni o il centro sinistra con astensione del PSI. La polemica della corrente do rotea con l' on. Tam– broni è cosa antica e originaria : basta ricordare i fatti del febbraio '59 e l'aspro contrasto che oppose, in sede di cons.ultazione, i direttivi dc al Presidente della Repub– blica. Essi sono dunque nel dilemma : o accingersi a un lungo governo dell'on. Tambroni o accettare il centro sinistra. Ed in questo dilemma si sono messi esplicitamente con il loro v o. Dopo l'Osservatore, anche l'on. Moro ha messo i suoi "punti fermi". Li ha messi dopo_, avendo quindi ben valutati i primi. E sulla correttezza o meno di quella valutazione si giocherà in autunno una grossa battaglia politica.

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