l’ordine civile - anno II - n. 7 - 1 aprile 1960

l'ordine civil,e :pag. 21 BONESCHI, PICCARDI, ROSSI: Verso il regime, Laterza, 1960. EdJito da Laterza è ll!scito ll!ltimamen– te per la serir cc Libri del tempo )> uno stU!ÒJÌ-0 di Boneschi, Picc(])rdii e Rassi, con introduzione di Pavalini e a cuma di Sergi!o Bocoo, dal titolo i!ndicaPimo di cc Verso il Regime ». U voiZume ripo.rta parte de~le rel-azioni di uno degli wltimi convegn:i degli cc amici del M onxfu ». Il lib-ro vonebbe essere una oritica delle iJs.tituz;vonin:eWamb,vto del siistema politico. E infatti muove ,accuse che so– no per lo p,ìù fondamentalmente giuste, spesso anche incvsive, ma oondo.tte con eccessiva parzi:alità, senza innestansi in un adeguato e approfondito es,ame p'ano– ramico della sitwa:z:i()ITl)e ivn:ternait,aliana. Flora deUe argomenta:z:ioni che Pa,vo– lini riassume neU.'riwtroduzione è il pe– ricolo di una possibile, se non già avve– nuta, ixlentificJazioin:e del p'artito di mag• gvoranza nel Gm;erno steS'S'o,indent,ifi– ca:z:ioneche, uroa volta palesat,asi espU– cit·amente, ,non cos.tituirrebbe wll!ro che la ilegalizzazione del regim·e già in atto. La denuncia del « 'Sli'stemJa >> segue vl te– ma centJrale fra le argome,rotazioni più interessanti; i nO!t!!1)olie tJrop'po fre– quen:tJispunti pokmici sminuiscono pe– rò forte mente il izaZo<re delle tesi espo– ste su questo ,puroto. Pavolini esamina quinJdi a:kwn:e ,cc d!isfwnzio·ni del ·S'Vste– ma », di cui mette par.ticoilarmente in evidenza l'ingerenz,a clericale neLw vita pubb,lica, la viotlaziosroe o tardiva appli– caziane dell-a Co1stvtuzione da parte del Governo, il controllo di ques,to sulla RAJ-TVe swi suoi pretesi atterotati alla libertà di stampa, temi quest,i che ven– gono poi ampiamen,te iZlwstrat,i <Laitre rerotori. Delle tre relazioni, queZla che appare più interessante è '~a prima, di Mario Boneschi. Van:alisi po~itico-giuridica delle istituzioni è condoitt>a accm1ata– merote, ,anche se fo,ndata su vdee pret– tamente 1persoroaii e intrisa di giudizi n·an sempre felici. Co,munque Boneschi illustra con 'inoisimità la cri·si de'l partito di maggforan:m, mettendo in luce tutte le manovre tattiche con le quaJ,i rvesoe a tenere artificfosamente in v,ita i suoi governi. Il relatore esamina la libertà indivi– duale neU'·ambito dello Stato e ,fu tu– tela dei duritti del oittadvrw vn relazione aft'.autor.i,tà ed agli abusi de~li 0'1,gani _ di polizia. Qui'11idiBon:eschi, vivwmente polemico in questo caso, si scaglia con– tro In Chiesa, denu.nciandone la potenza politica, nociva alfo Stal!o soprattutto perchè il princvpfo del mwtùo appoggio non verrebbe più ,applicato tra Stato e Chiesa, berosì ·tra questa e partJito cat– tobico. Infine Boneschi espone le p,roprie idee riguardo aMa situazione psic·alog,ica deU'italvano, con speciale riferimento alla su:a mafJUrità o ,immatwrità poUtica. Messa ,in evidienz·a è anche la situazione di cc stanchezza » neMa qUXJJle c,i trovia– mÒ: si vive di compromes,si e di ,interes– si spiccioli, •scos,t<mdod d<J,l çqnc~tto di libertà in un. pat!'s~ civile. Impegroativo è il, compito che si pro• pone Piccardi, il qua!le 1affronta i;l pro– blema ben più concreto 'di 'cc he coisa fare? ». Egli esamina ii.l S'VStemaco,sti– tuzionale vigente, cercando di mettenne in rvbievo pregi e difietti specfolmente in relazfone l(J)~l'atregg~am,e,wto de,l gover– no e del pa,rf)vtodi nvaggioranz:a. A que– slio propo,s,ito e~li pone part,icolarmen;te [',accento sulla ,applvca:z:ionedeUo, st;,atu– to regÌ'a,na:le.La re@i'o,ne, irofatJti,secon– do ·il, refof!ore, darebbe queUe garanz;ie di funziJo.nam 1 eroto de,moomtico, che, ad esempio, i co,mwni, seppure cent,r,i mi– norr-idi arl!ico,l,az,ionedemoora,tica, non danroo, né po 1 trebbero da,re. La ,r,egio,ne invece assumerebbe in sé tutti quei pro– blemi che ·sovrastano l'ente comwne ma non po,ssono per ,la loro reila:tivavmpo,r– t,anza inte11essare l'appwrato statJale. Qwvrodi vl refof)o,r,e esamina vl proble– ma de1l~alegvs,laziione dei partiti, .soste– roendo·in soistanza 'l'vmpo'ssihilità demo– cratica deU',applioazivone dii una qualsva– si si~ile dvspo,sizione, prop 1 rio perchè so;lo ;in ·questo· moido il Go,verno, e quin– di il partito di m(J)ggforanzia,roon si tro– ve11ebbe in ,wna posiz;ione di vant ,agg.io rispeUo (/)ll'opposizi·o,ne e quindi non ne ridurrebbe il iprestigio e l'autorità. La s;J)essaCorte Co,stituzioroale, seco,ndo Piccardi, non potrebbe assumere ,vl de– licato inoar.ico di un simile cowf)roLlo : irofattJi il gforno che -la Conte Costitu– :r,ion(J)le si trovasse al C'e,nliro della lotta poilitiJca, la sua ,as,so,lwta ,indipendenza dall',appa,mto govem,ativo .v,e,r,rebbeme– no e con essiaver.rebbero meno anche le fwnz;io,ni rp111ime d,e,ZZaCo,rte. Infine la relazione tratta e del Parlamento, con s,peciale riguardo alla ,sua composizio– ne ed ai suoi compiti, e della figura del Presidente ,della Rep,uhb.Zica e delle sue prerogative, sfiorarodo elegantemente le numerose polemiche addensatesi ulti– mamente proprio sulle funzioni parti– colari del Presidente. La r.el -azione di Errinesto Ro,ss,i si in– centra s,wUaor.is.idetla RAI-TV, p,ropo• -nendo una riforma : per lui, infatti, la radio e la televisione ,cc sono due peri– colosi strumenti per il co.ndizioname,nto dei cervelli, e quindi, per l'instaurazio– ne del regime ». Seguendo quindi argo– mentazioni che vorrebbero dimostrare la necessità dell'imparzialità delle tra– smissio,ni a carattere 'politico. Senza dubbio accettabile da ogni punto di vi– sta è questa tesi : sarebbe giusto che tut– ti avessero a ,dis,posizione nella stessa • misura i pro,grammi radio, ma è ev·i– dente che nessun governo si adattereb– be ad una soluzione del genere ; piutto– sto si potrebbe cercare di instaurare un sistema televisivo sul tipo di quel– ,lo americano che, pur con i suoi dif et– ti e con la sua difficile adattabilità al– l'Italia, costituerebbe l'unico modo per rvdurre l'autorità della RAI. Quindi Rossi •si intrattiene sulla validità delle trasmissfoni del Giornale radio metten– do nuo,vamente in evidenza la fonda– mentale im,portanza deU'imparzialità nella tmsmissione, dilungandosi poi a menzionare un preteso controllo della Chiesa sull'ente radiofonico. Circa la riforma che Rossi propone è impor.– tante ricordare la necessità della tra– sformazione della RAI in ente di di– ritto ,p,wbblico e di stabilire delle nor– me di diffws,io•ne politvca: solo in que– sto modo avverrebbe Za democratizza– zfone della RAI-TV, attJuahmeroteanco– ra ,troppo legata a!ll'cc ordiigno vocvferan– te » che fu l'EIAR. J,n conclws,iane gieneric.amente accetta– bvli SOlno le oritiche 11l!O'S'S'e aJ,sistema e all' 01rdvn'e po1~vticodiai tre relato,ri. La foro tesi è che Za crvsi del svstema è do– vuf!a al mondo cattoilico : l'I tahia Zaica ne s,wrebbe la vvttima. In realtà aroche qui è (e stav·o,lta pwrtroppo) ,il ca,so di dii're che cc G,raevia oap,ta fer,um victo– rem coepit et 1antevntulit ,ag,restiLatio >,. Come si vede lo ,s1twdiode:i tre es,po– ne,rofJÌ ,radicali denuncia i suoi ZimiitJi in una C0'81t•ante e ÌJOOVSCrimJinata polemica, che ne vizia ir,rvmedi<ahv.lmente anche og,roipossib,vle ef}i,c,aciapratica ed ogn,i po·ssibile colfoborazion~. STEFANO DE ANDREIS La cultura italiana del '900 attraverso le riviste, voi. I a ,cura di DELIA PRIGES– SI, Einaudi, 1960. L'editore Evnawdi ha preso .un'inizia– tiva .edito•riale -intelligente ed importan– te : quella di pubbUcare i più • signifi– cativi artico;li deUe riviste del '900 che ebbero una ,p·articolare rilev•anza cwltu– mle e po:litica e contri~uimno a forma– re la storia del no·stro paese. Ne'l primo volwme, cwrato da Delia Frigessi, vengono presentate il cc Leo– nardo », « Hermes » ed cc ll Regno », Fmtto del medesimo gnuppo di s-0r.itto– ri fiore.ntini, che più ta,rdi si espressero in altre riviste come cc Lacerba » e· so– pratut,to cc La Voce », (,quest',ul'tvma con– segnò la f o:rma precisa e definitiva del loro pens,iero e de.Ua ,foro lrofluenza mdtu·rale ), queste rivvste rappresentano un te,ntativo di divulgazfone (,ma di di– vuJlgazfone ta!le da f o rodere e mettere in rilievo l'autonomia ou:lturale del gruppo) delle filosofie volontaristiche ed antilpositivistiche e.uropee ed ame– ricane. Al centrò delle tre r.iviste sta fo per– sonalità di Giovanni Papini. U <c Leonardo )> vnizia con il tenta– tivo di ridurre nel mo·do ,più rigoroso la fi:losofia alla person·alità, l'universale al personale: ,cc Ecco l'aitro gran mu– tamento nelrirodirizzo della filosofia. Mentre fino,ra il pensatore assumeva ri– ~petto alle cose un'attil!wdine quasi pas– siva, conoscitiva, teorica, ora deve as– sumere una atti·tudine attiva, pratica. Non deve solo conoscere ed accettare il mo·ndo, ma deve salvarlo, trasfonmarlo ed accrescerlo ... Accrescedo con la crea– zione di altri mondi ... (C'è il mondo? No. Ci sono più mondi, parecohi mo;ndi per ciascun uomo. Bisoigna crearli .mol– tiplicarli). Mentre lo sforzo dei maggio, ri ,metafisici è di metter la volontà nel concreto ( volontarvsmo : SoheUirog,

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