l’ordine civile - anno II - n. 7 - 1 aprile 1960

pag. 14 tret·tanto r~lev(JJrdedi negri. Ma la giu– stificazio,ne portata dal primo ministro sud-·afiricano è veram·ente iinacce-ttabile perché in realtà soltanto il Niassalc;nd ha u,n regime politico paragonabile a quello s,wd-africano e in questa regione come ·ha riconosciuto la Commissione D.evlin ,nominata dal Parfomento bri– tannico, esiste praticamente un regime _di poliz·ia. Come nel Niassalan·d in cui i disordini si sono conclusi con §paratorie che hanno causato roumerose vitti·me tra i negri, ,così è accaduto recente.mente ne,Dle-zo-ne di Vereeniging e di Langa in territo:rio sud-africano. Episodi co– me il terrorismo del Camer-um e scontri come quelli avvenuti fra i LuZua e i Baluba del Congo Belga so,no qua.ZCosa di cmroplet,amerote diver;o t1iùittarodosi di sco.rvtri avvenuti fra stirpi neg,re. Que– sti ultimi fatti_ al contrario depongono a favore deNe o,diate nazioni cofoniali– ste e dimostrano in centi casi .l'imma– turità po 1 lvt_icadelle popolaz.ioni negre. U Presiderote s-ud-africanò, irvflessi– bile sostenitore della politica di « apar– theM », ha dichiarato ne1lo s,tes,so di– scorso davanti al Par.lamento che gli incide.rvti di V ereeniging non hcmno nesun rappo,rto con la sua po-litica raz– ziale. Tale ,dichiarazione non è s-tata però presa swl serio nè dal partito di opposizione ·Ì!nSud-Africa ,nè in qualun– que paese s:txrianiero.Infatti la pTO'tes,ta della Co,rvfere'nza Panafricana si diri– ge.va contro ,vl governo sud-africano· per . o·l!tenere l' anroullamento deUe restrizioni deUa libentà di moviménti dei negri nel paese e chiedeva l'abolizione deUa carta -di Mentità necessaria pe,r ,muo– versi da un pùrvto ctll'altro defla , Con- féderazione. Nonostante quindi tutti i tentativi del governo sud-africano di _ spo.Ziticizzare la questione, appare evi– dente ,che la polizia ha rispos,to co,n la violenza ad una dvmo·s,trazione di re– sis,te,nza passiva. E' segno incorvfo-rvdi– bUe della com,pro,messa posizione ,irvter– nazionale del governo s,U)d-afrvcanoche non ,so,ltanto i:l gmppo ,afroasiatico deUe N azio-ni Unite, ma anche. governi quali quello degli Stati Uniti hanno preso po– sizione •contro il Swd-Africa b_enché in questo caso· si ·l!raPtiveramente di inge· renza negli affari interr1:i di un paese. Certamente il problema s,ud-afr-icano è di una gravità eccezionale e per certi versi sembra prendere quel carattere di irriso.Z~bilità che già presenta il pro– blema aJlgerÌ!no nell'A,frica de.!. Nor-d. ANe -due estremità del Grande Conti– nente africano un notevole num~ro di discendenti di po,polazioni euTQlpee si trova a dover v-ivere fra una maggio- - ranza indigena in una terra che consi– derano ormai la loro propria patria. D'aht>rc: pa·rte la popolazione bianca swµ– africana composta di di-scendenti dei coloni boeri e popolazioni paT'lanti lin– gua ·inglese, è divisa: circa .la po 1 litica da corodurre rispeUo ai problemi di fondo del pa_ese. T,uPtO,ci·ò ha condot,to il ·go– ver-no sud-a/ ricano i,n un pericoloso iso· lamento ,anche nei confronti de.hl 'Iroghil– terra. Ciò si è chiaramente ·manifestato \.,Q a con il discorso che ,il Primo Ministro britannico .Macmillan ·tenne il 3 feb– braio scor,so ·dav_a'ntial Par.lame.nto sud– africano in Città ,del· Capo. De 1 l resto la teoria dèhl'apartheÌld non può essere acce,ttata d11;paesi che ·1 anno professio– ne di democrazia· e pongono a loro fon– damento la ,libertà um(JJna. N onostawte la ~omprensione che si può avere pe~ due milioni e mezzo, di bianchi circon– dati da dieci milioni -di ne,gri, indiani e •meticci è fuor di dubbio che insisten– do su questa stra-da il Swd-Afric-a en– trerà in un vicolo cieco. Tale è la situa– zione da quarodo il nazionalismo ✓pan­ a/ rie/lino _è en,trato .in una evo.Z:uzione _ inarrestabile. I 200 milioni di africani si uniranno nel futuro sempre più in una: so.lidarietà razziale contro la qua{e l'infima minoranza bianca ben pocò po: trà fare. I;,,_altre la separazione delle razze, cioè la teoria dell'.(JJpartheid so– stenwta da -V erwoerd non è applicata che ·cointro negri. Infatti la ·politica eco– nomica che il gover-no sud-af rieano sta corvd,ucendo po,rta - innanzi un intenso pro-gramma di industrializzazione il quale tro-va co•ndizioni ambientali ecce– z,iona·lmen·te favorevo-li •dovute aJll'a,b– bònda,nza di materie ·Prvme e di lavoro a buon mercato. Ma_pro,prio questo c~– strvnge i capi della Confe,derazio11,e ,sud· africana a trasferire aU'in_dustria n<in migliaia. ma milioni <J,i,negri. Sicché l'apartheid non significa altro che cJ,i– scriminazione -e asservi1J1,ento • de{la' raz– za negra a que.lla bianca. Il miracdlo economicp sl,fd-africano ha portato_ • in questo paese Ì!nge-nt_i so·mme di _capvta.Ze ma fino a quarodo potr4 durare la 'fi· ducia nella stabiilità della situaz,iorìe po.Ziti,ca sud-afri<:_ana? L'ese~pio .- .iel Congo Bebga ha dvmos,trato che le posi– zioni dei b·ianchi ne-l continente nero • possono sfaldar-si nel ~iro di pochi gior– ni. Nel discorso di MacmvNan c'è un_a fra_se che dovrebbe far molto riflettere i S•U}d-a~ricani: « The Wind of ch~nge is blowing through ,this continent >~. - I sud-·africani c·he sono in gran parte prote,staroti. della chiesa riformata, fon– dono la .loro po 1 litica attt,ihuervdo aMa razza biaroca la bibUca ,concezione del popolo eletto . . Tuttavia di frornte alle stragi ,di ShanpeviJNe il Vescovo angli– c~no di Città de.I Capo ha energicamen– te protestato e nel mondo cauolico si .è levata. pa,,ticolarmente decisa ,la voce del Cardinale Frings, A•T;cive 1 scov9 di Colonia, il quale ,poté constatar-e di per– sona in epoca recente gli ortori della politica ,razziale. GINEVRA Le trattative sul disarmo , J In una precedente nota sul via•ggio di Adenauer negli USA, avevamo fatto cen– n_o alla possihi'lità -che ,1'a 1 mministrazio– ne repubblicana tenti di conseguire, prima delle eilezioni, un ·gro:Ssosu.cces – so m politica estera attraverso conces, l'ordine_ civile sioni ai Russi sul prob.Iema tedesco e di Berlino, nel convincimento acquisito che dalle discussioni in corso sul disar– mo a Ginevra vi sia ben poco da atten– dersi, Le prime battute deH 'incontro in cor– so neUa città svizzera potrebbero confor– ,mare ·questo _eventuale convincillilento americano. Sarebbe difficile condensare in pochi 'periodi j,l conte~uto formale. delle pro– poste .base avanzate dalle due -delegazio- • ni, e per ,tale ragione ci li,miteremo a prende:re in esame i 'punti cihià-ve· di dissenso -c·he caratterizza.no. le posizioni delle stesse. Le pro·poste 11us:Se si possono così sin– tetizzare: - I) Solenne ratifica di un docu– mento che sancisca l'iimpegno. delle grandi potenze a procedere nel giro -di •quattro anni ailla smobilita;Zionè_ g~ne– ràle degli eserciti e dei cor.pi a!mati (polizie), ed a'lla distruzione di tutti gli armamenti, atomi-ci e ~radiziona 1 Ù. 2) Immediato abbandono da parte delle forze armate dei pa·esi contraenti di tutte le basi militari poste in terri– tqrio straniero._ 3) Allo- s_caderé dei limiti di te~– po previsti •per_rl completamento -delle operazfoni _di disarmo, .,creazione di un corpo di ispetitori che sia in grado di controllare -l'avvenuto _ adeiµpi,µiento delle ,clausole di -cui sop-ra. Le proposte occid-entali .pre-yedòno : I) Ri>levamento ·da •parte di· com- missioni paritetiche del potenziale bel– lico (mili.tare ed iIJdust-ria:le) dei ipaesi schierati -nei-blocdl:_ii•atlantici e di ·v ar– savia, ·e sospensione .contro'1lata della fabbricazione e sperimentazione delle armi a-tomiche. • 2) Fissazione •di un principio di gradualità controllata in· ordine al.la smobilitazione delle forze arma,te; che consideri non •già una aliquota perèen– tua'le eguale per ogni paese; ma una aliquota -differenziata a ,;econda della cons.istenza iniziale dél ,potenzia:Ie ·bel- -lico dei vari paesi: Di•struzione degli stoks nucleari. 3) ,conseguimento dell'obbiettivo finale di disarmo globale e definizione delle aliquote numeriche e della con– sistènza di ·armamento deHe forze di polizia che resteranno a disposizione dei ,vari paesi. Da un semplice :raffronto delle pro• poste iuss:e ed occidentali, risulta su– bito -che il vero punto di contrasto è raippresentato ·sempre dal problema dei controlli, da _quel problema che in pas– sato ha fatto fallire ogni tentativo_ per giungere ad una concreta defini:,;ione del •problemi!; del disarmo. Glj occidentàE chiedono ·che il con– trollo div~nga effettivo siµo da:Ila mes– sa in mo;to ,de'l ~Ùcanismo del disar•·· ' mo. I russi chied~no che il controllo av-venga a cose faÌ~!t:,·, , Gli. occidentali ..;n.Òn~si. fidano della volontà ·russa di giu_-nger.ead un di:Sar– ;mo ·totaÌe. I russi ·chiedono chè si,con-

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