l’ordine civile - anno II - n. 5 - 1 marzo 1960
b OPINIONI E Risposta a '',Politica", il quindicinale della "Base" fìorentiina, ripren– de - con un po' di fantasia, in verità - una nostra no"ta, dif– fusa per agenzie, in po•lem-ica diretta ·con una formale e. pole– mica dichiarazione di "Stato Democratieo", diffusa in antepri– ma dalla "Radar". DIBATTITI '' Po]itica ~~ essa può e deve affrontare il prob.Zema della lotta contro .le condizioni subumane e arretrate -di vita, senza violenze nè sovvertimenti, mettendo in rvlievo -i limiti dell'.azfone dello Stato e la permanente- necessità dell'iniziativa morale della persona. • Quindi, nan rinunciàre aUa critica né rifiutare, anzi, di affrontare i problemi di principio; offrire nuove suggestioni, L'immediatezza della replica per l'ingiust;ificato e piut– tosto violento attacco ad "Ordine dvile", eoinvolto - sembre– rebbe - in ·non ben precisati comploUi eontro .le istituzioni, ci ha comunque porto l'occasione di •un dialogo con i democri– .stiani di "Base", che essi hanno eordialmente rila,wiato ·con un "a solo" di ''Stato democratieo" prima, e con un p,iù armo– nizzato duo "Giovannoni-Pistelli", ora, su '"J:>oliti-ca". 1 - e immètt·ere ,nuovi concetti nella v-ita culturale, convinti come siamo ,che ancora niente di conclusivo e ,definitivo è stato inse gnato o sperimentato sulla società, le sue leggi -di sviluppo t di crescita, le sue forme di convivenza. Noi sappiamo - e lungo ma istruttivo per tutti sarebbe il poterne ricercare le cause - le grosse difficoltà ·con le quali si debbono fare i contii quando si voglia aprire un dibattito culturale e politico, nelle presenti condizioni della società ital,iana : noi stessi, del resto, ne siamo vvttime e tes,timoni ad un tempo. Or.dine civile, tra .l'-altro, ,nascèva anche da una esigenza siffatta. La stasi delle ,idee politiche dal '46 ad oggi, resa ancor più evidente e mortificante dal progressivo scadi: mento dei valori ideali.e morali che avevano Uevitato la pre– senza dei cattolici neLla politica, il volgare tradimento -– vorremmo dire con Péguy - della "nostra giov.inezza", l'arido stagnare de:lla vita politica e morale deUa nazione .in una sner– vante attesa di "allargare l'area democratica", il trizsfo~mismo più sf ace.iato di una classe dirigente cinica e corroUa, la re– sponsabilità della cui presenza· va -attribuita, e -non crediamo a ·torto, anche ai più autorevoli rappresentanti tra i "moraliz– zatori" - rendevano ai nostri occhi sempr~ più urgente e irrinvfob.vle, al dii là di ogni bizantinismo accademico, la ri– presa di una vniziativa morale e politica cattolica. Non ave– vamo e non abbiamo la pretesa di esporr-e una nostra "fi,foso– fia": non abbiamo teorie generali o dottrine poUtiche r,ivolu- ~ zionarie dà sventagliare. A chi, èon falsa prudenza e modera• zione, ci rimproverava moralisticamente di poter "confon– dere" la gente, non avendo appunto nessuna "nuovà" completa teoria o dottrina, abb-iamo detto e diciamo - oltre all'ovvia obiezione che vn ogni caso una elementare constatazione impor– rebbe di credere che le teorie generali stanno aU'apice e non certo all'•ini~io di un mo-vimento oulturale o politico - che •• . solo chi è. pa-go del suo benessere ·personale o di gruppo può ritenersi sodJ,isfatto della attuale situazione. Ma chi sente co– me una sua questione di vita o di morte, fisica e spiritu-ale, la vita e .la morte, fisica e spiritual-e, di tanti uomin-i, ha l'asso– luto dovere di fare ciò che può e deve esser fatto per tentare una soluzione : anche se la presente situazione può far per· dere fin la speranza di un ordine umano e soci-ale più giusto e più degno. Ordine civile, perciò, nasce come r-ivista non di ,tendenza politica e nemm·eno di commento, in senso stretto, ma col solo scopo di suscitare un atteggiamento; di ispirare un comporta– mento, _senza la pretesa di organizzarlo o di convogliar-lo verso obiettivi determvnati. Da una più approfondita ricerca delle verità deUa fede. ritenevamo di dover dire quali limiti e qual·i compiti· un giu– sto cQstume pone qlla po-l-itica. Dir.e, cioè, in positivo come Questi pr-imi mesi di "Ordine civile" ci hanno dimost·rat< tutte le distorsioni e le interpretazioni, spesso -ingenue, i;l più in malafede cui si espone chi tenta - fuori dagli schemi stantii di destra e di sinistra - una qualche ,libertà e novità di giudizio. •• Noi stessi dobbiamo confessare una facile adesione alla polemica immediata che può aver anche radicalizzato qualche nostro atteggiamento. E così, da cleri·co-fascisti, per cQme generàlmente passia– mo, ,ara s-iamo per "Politi.ca", più dignitosamente, la "testa" dei dorotei, primaveristi, centristi e così :via. Anzitutto, se fosse in noi/ e ci permettiamo una variazione semiser.ia , la lo testa ve la daremmo volentieri. Ma il fatto è - e .lo abbia– mo chiaramente detto - che il nos,tro giudizio è piuttosto per– plesso e negativo totalmente sull'attuale forma di partecipa– zione dei catto.lici alla vita polit-ica, che impone ed espone - a nostro avviso - la stessa gerarchia ,ecclesiastica ad un ruolo e ad un peso che non può e non deve sostenere; le funzioni propr.ie ed il posto del ,laicato vanno chiarite e p·recisate, e si vedfrà ·aUora che nQn siamo noi -- e nemmeno voi, credia– mo - gli assertor-i in fatto dell'integralismo e del clericalismo. E, poichè non crediamo di dover indugiare nella confuta– zione di alcune affermazioni di Pistelli in questa sede, per quanto qualche ritorsfone polem-ica .di accuse ,dalle quali noi , ci sentiamo tranqwillamente immuni potrebbe da1re invece più fastidio ai nostri -contraddittori, ci preme rilevare più costrut– tivamente -la piena concordanza, di ' 1 Poli,tica" e nostra, sul fatto che, come scrive Pis-telli, "diff,icilmente chi -scriverà un giudizio su questi nostrf anni, potrà perdonare ad un partito di cattolici di non aver rappresentato -almeno una parentesi puritana dopo il malcostume pubblico che l'aveva preceduto". Ma questo è il problema; per cap'Ìrf! e r-isolvere il quale non basta certo prepara,re dei "cahièrs de doléances" da propinare quindicinalmente ai -nostri rispettivi <lettori, ma b,isogna piut– tosto impegnarsi in un lavoro che affronti - con la più ser,ia disponibilità da tutte e due ,le parti alle posizioni dell'altra - i più fondamentali ,e urgenti problemi della unità e della vita dei ·cattolici in politica, del loro inserimento e del foro contributo alle forme della convivenza nazionale, e così via. E' u:n dibattito sui principi che riconfermiamo di potervi chie– dere, perchè sappiamo che con voi è possibile, mentre netto va il rifiuto ·a certe posizioni ben strane che vanno in giro di questi tempi, cianciando·-di "autonomia" e di "egemonia", con una consistenza teorica e morale ben facile ad immaginar-si. DoMENicÒ DE·8oss1
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy