l’ordine civile - anno I - n. 11 - 1 dicembre 1959

pag. 2 e non aveva più alcun rapporto reale con la socialdemocrazia tedesca. Non diremmo che esso faccia di essa qualcosa di diverso da una socialdemocrazia, cioè da un movimento marxista revi– sionista, cioè di un movimento che si è in qualche modo auto negato. Le decisioni di Bad Godesberg non danno per nulla al partito attuale della· sinistra tedesca una autentica novità _storica e nemmeno, più modestamente, una seconda giovinez– za. Non neghiamo invece che si rivelino una abile mossa poli– tica ed elettorale: anche se l'esempio labu1·ista offre occa– sioni di dubbio e di perplessità anche dinanzi a questo secon– do giudizio. Nulla dunque di sostanzialmente nuovo nella S.D.P., revi– sionismo e socialdemocrazia sono fenomen,i che hanno già alle spalle una storia. Un partito socialdemocratico può, nel quadro dell'ideo– logia revisionista, spingere la revisione sino all'archiviamento formale del marxismo ( anche se mai alla sua esplicita ripulsa e condanna); ma esso rimane perennemente qualificato nella sua natura politica dal pensiero che l'ha costituito. Per quanto ridotta in nuce, la socialdemocrazia non può perdere il mar– xismo senza dissolversi in quanto ideologia ed in quanto par– tito. L'economicismo può essere del tutto separato dalla rivo– luzione: la disintegrazione revisionista della sintesi marxista deve però conservare almeno questo elemento. Il p·artito revisionista o socialdemocratico si esprime pro– priamente nella figura di partito dei sindacati: il suo massi– mo di contraddittorietà e d'inesistenza politica si ·ha in situa– zioni come quella italiana in cui la socialdemocrazia non raggiunge nemmeno tale livello. E partito dei sindacati vuole dire puro economicismo, filosofia del benessere, sicurezza so– ciale come supremo termine politico. Non c'è dubbio che una società capitalistica pienamente sviluppata possa fare a meno dello stadio socialdemocratico; consentendo aì sindacati di operare liberamente come tali nel quadro di partiti poli– tici generali: è il caso, appunto-, degli Stati Uniti. Lo stinto liberalismo sociale di Bad Godesberg non è più un 'idea forza per nessuno: la Germania non può ricevere dalla socialdemocrazia una riserva d'ideale che la liberi dal · pesante economicismo che oggi la turba. Il partito socialdemocratico, uno· dei protagonisti della storia politica europea, del XX secolo, è dunque giunto in Germania, come in Francia, in Scandinavia, a quel punto d1·ammatico per una forza politica che si chiama impossibi-· lità di nuove prospettive. Il suo compito. st_orico è sostanzial– mente esaurito. La discussione intensa al Lahour party tra destra e sini– stra in materia di « più >> o « meno >> socialismo si esauriranno per mancanza di materia del contendere o si risolveranno in questione di tecnica elettorale. 11 Labour party dovrà rico- . noscere la drammatica e sorprendente realtà: esso è un par– tito sostanzialmente unito. Non le divergenze di correnti, non "la mancata accentuazione di questo o quel punto programma- tica deHa destra o della sinistra del partito, spiegano il tra– monto delle . fortune laburiste. E' tutto l'ideale socialdemo– cratico che n·on dice più. nulla alla coscienza civile del nostro tempo. Tutti i rimedi, tut·te lè moderazioni, tutte le concre– tezze, tutte le audacie, che l'esperienza del te1npo passato con., forterebbe del suo assenso, sono disperatamente inutili. La socialdemo·crazia è solo una tradizione e un'organizzazione: non è più in alcun modo· un ideale. Essa non può più ·valere come spinta morale al superamento dei mali e delle insuffi– cienze della condizione umana nel nostro tempo : non è più un'alternativa alla stasi ed alla mera conservazione. Essere prudenti non giova più come non giova più essere audaci. Ciò non significa che il peso della decadenza della socia1- democrazia non si farà sentire in Europa. Non è mancata la prima oecasione fu una drammatica occasione: Suez. Senza la socialdemocrazia, l'avventura del '56, compiuta sulla· pelle degli eroici insorti d'Ungheria, non sarebbe stata possibile. Nessun reazionario francese avrebbe osato tanto. Ma Mollet lo poteva : lo poteva, sicuro di una maggioranza parlamentare, . sicuro di obbligare tutto il centro e tutta la destra a seguir~ il suo gioco. La socialdemocrazia cercava di superare i confini sociali di piccola borghesia e di aristocrazia ope.raia cui il suo economicismo la condanava e di trovare un clamoroso e spe– ricolato allacciamento con il riflesso nazionalista. BibliotecaGino Bianco l'ordine civile Era la medesima manovra che tentava, con successo, Ben Guri,on a Tel Aviv. Russia ed America, capitalismo e co.mu– nismo, liquidarono allora la piccola avventura socialdemocra– tica. Il laburismo inglese non si .era associato : il livello civile e la tradizione inglese gli consenti vano l'illusione di una conquista del potere per la via tradizionale, legata al riflesso di sicurezza sociale e di diffusione del benessere. La social– democrazia francese non si faceva già più alcuna illusio~e. Dopo le elezioni del '59, anche il laburismo inglese si avvi– cina allo stadio in· cui la socialdemocrazia francese si trova– va nel '56. Da questo momento in avanti, la socialdemocrazia euro– pea non ha altra via politica che una via chiaramente, àper– tamente ed esplicitamente reazionaria : cioè di una destra privata di ognuno di questi miti di quelle parole d'ordine storicamente superate, ma che hanno spesso conferito alla dignità morale e civile di parecchi uomini di destra. Una destra, senza il mito dell'alleanza tra trono altare, senza nem-. meno quello nazionalistico, versione laicistica e moderna del mito integrista, è una destra di pura reazione sociale. Ta-le è appunto la posizione verso cui si· dirige la socialdemocrazia. E questa evoluzione ha probabilmente il suo punto di forza nella socialdemocrazia francese ed il suo primo uomo in Guy Mollet. Suez è l'inizio di una svolta storica nella manifestazione -dell'essenza reazionaria dell'economicismo sociale, espressa politicamente dal socialismo di destra o socialdemocrazia. In che cosa si manifesta oggi tale aspetto· reazionario del– la socialdemocrazia? Esso si manifesta per riferimento a quello che è il principale problema del nostro tempo : il pro– blema del ·rapporto tra nazioni moderne e nazioni arretrate. E' -del resto l'eterno problema del socialismo, ben noto a noi italiani, anche se la nostra esperienza è generalmente poco nota. Noi abbiamo blema mondiale nazionale. già conosciuto la coesistenza di q✓esto pro– nell'interno stesso della nostra società . All'area relativamente ristretta del triangolo industriale del Nord ed alle sue immediate adiacenze si contrapponeva una più vasta area arretrata che andava dal Venefo, all'ap– pennino ceI_Itrale, al Mezzogiorno~ alle isole. Il socialismo na– sceva come fatto operaio e settentrionale. E le esigenze di miglioramento ·economico bloccavano -la politica riformista, legandola di fatto agli interessi di crescita e di espansione dell'economia settentrionale. Ne nacque una letteratura ad alto livello politico, anche se ignota sul piàno della cultura poli– tica mondiale: ·Salvemini, Gobetti, Gramsci. Lo stesso tenta– tivo sturziano di fare delle organizzazioni cattoliche la base di un originario movimento politico ( che tanta parte ha avuto poi nella storia della democrazia cristiana in Europa) nacque da questa polemica e da questa letteratura. Il problema città-campagna, operai-co:ntadini, socialismo cittadino ed operaio ed interes i morali e civili del popolo rurale, tutto questo è per noi, problema antico e talvolta persino luogo comune. L'economicismo proprio della socialdemocrazia, la riduce ad espressione politica delle esigenze economiche dei sinda– cati: la salda cioè ad esigenze corporative ben precise e ben determinate. L'elettoralismo, il democrati(}ismo, il clienteli– smo, fenomeni ideologici e di costume che· allignano sempre nel quadro socialdemocratico, compiono poi il resto. E' per questo che il grande problema moderno, la costruzione gra– duale, compaginata ed organica della società internazionale, a cui il socialismo democratico rende oggi un facile omaggio di labbra, non è destinata ad avere nella socialdemocrazia europea un supporto effettivo ed un promotore impegnato. Mille ·sono i motivi materiali che si possono persino legit– timamente contrapporre, a un senso operante, reale, creativo dell'unità del genere umano: se non vi è la precisa volontà, sostenuta da una chiara visione jntellettuale e da una forte adesione di tutta l'anima a questo ideale di universalità uma– na, ~bbene l'amore al ·proprio pezzo di realtà civile e progre– dita vincerà l'impulso morale e spirituale che spinge verso l'unità con tutti gli uomini e con tutti i popoli . Tra società industriale e società contadina vi è un mondo di incomprensione e -di d·iffieoltà: ciascuno vede con così lu– cida chiarezza i difetti degli altri,. che è legittimato a non . ' . . cercare nemmeno p1u 1 pro·pn. ,,

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