La Nuova Europa - anno III - n.10 - 10 marzo 1946

-LANUOJt4. EUROPA SETTIMANALE DI POLITICA E LETTERATURA ANNO lii - NUMERO 10 IN QUESTO NUllfERO: LUIGI SALVATOJtELLI: SINTESI DEJIOCRA.TlCA • p, 1 AGOSTINO TRABALZA: NAZI ON A· ROMA' - IO MARZO !OtG Ui\1BERTO MORRÀ.: .O .U AGGI O AL· L'.4. ·wooLF •....•. P. 4 JEGOVALERr:SUL RIGHI P. 5 ALESS• .\NDRO PELLEGRINI: PO h' TI· GNY .•••.••••• p. 5 IL VECCHIO CHURCHILL 6P.E1>1Z!ON&IN A090N, POST,\t .. UNA COPIA LIRE 15 NAZIONALITA' e LITA' E NA.ZIONALJSjJO . P. 1 •uLA SETTIAJ_ANA • •. , P. 2 GIORGIO LEVI DELLA VIDA: l,L LA· DRO GEN'J'ILUOMO • .. p, 3 COLJN BIN GHA~ f: D BM OCR A Z 1 A CECOSL01' A.CC, A • • , • p, 3 GIUÌ.10 CARLO ARGAN: ART E p. 6 FRA:XCESCO JOVINE: TE A T R O p. 6 S TALIN deve segnare cntgro» o N · «al~olapillo•ildiscor,odiCh1 . .._ AZJONALJSMO chtll a Fulton'! La risposta è d1tCt ,;, EUGENIOMONTALE:LA VITA DE: GLI .4.,RTISTI .•. P. 4 MARIO VINCIC UERRA: LE T TU R.E P. 7 A. Dt AICHELBURG: LA SCI ENZA MEDICA ALL'ESTERO E IN ITALIA ....•..•• P.7 GIORGIO DIENA: INSEGN AMEN· TI DI U.T\'.4. CRISI ••• -P. S bio: e forse 11Onè possibile una riSPo stt, ,11ntvoca.Churchtl-l ha t,lterpretato cm·t.amente, con la sof.Uaa.bWtd di aot· t.1/ru·e di masse, le preoccupazioni e A rl~~numenti, le avversioni e le paure di mlliont d'1wmin;, allon:hé ha demm• ziato la politica russa di espansione ~~1~; s:e~,;r:~t A1~3Yt~'::~~~~~lqp~~! {hm. dalla Gennanla alla Manciuria. Eoli polrd va,itarsi di aver rltrovatuf cofl questa denuncia, i suoi strepitosi SINTESI DEMO C RA T-1 CA sucressl del tempo di guerra. Ma se sia stato altrettanto bene ispirato, rf. ouardo at fi,ii politici concreti clic si ,>rO'j1O11c, in certi svolo;mentl delta sua denuncia, ~ un'altra q1testio11e. 1u scopo di Clmrchtll è evidente: rac· CO(fllerea fianco dell'lnohiltcrra tL mau: oitr concorso di solidarietd _fattive - faWve Ji:noaJl'a1tea11zt1 m.iWare - con· tro il presu11to pericoitJ sovietico. Per T UTTI d'accordo. oggi, tn Italia e fuo1i, sull'accettazione òella de mocrazia. Tutti ln Europa oggi parlano dl democrazia, tutti si dlchla• rano democratici (come nell'altro do• p0guerra). I principi democratici sono stati posti dal1-,-N'azionl Unite a base della rlcostruzione europea e mondiale. Clononostante, nelle costella.zloni dei partiti del diversi 1>aesleuropei, quel· l•iche si dichiarano puram~nte e sem· plicemente democratici. Quelll che pon1:ono l'attuazione della democrazia come loro obbiettivo principale, essen· zialc, non sono i pill numerosi, nè i più forti. Appunto perchè tutti accet· tano (almeno con la bocca) la demo· crazia, appunto perchè tutti sl dichla· rano democratici. sembra che l'.esigen- car~~11:1 =o.~~tt~;J°b~ zione dell:i democrazia non f)OSsn ti · stare come programma di partito. La democrazia fa l'èfletto dl un pt-.esup, posto, di un punto dl partenza, al di là del quale bisogni a-ndare per rag· giungere la vera concretezza 1>0litlcn, la. vera effi<:actadell'azione politica. Ciò sl vede particolarmente bene nei rapporti ideali fra democrazia e socia· llsmo, quali appaiono agll occhi dei più, e nelle relazioni di fatto fra par– tlti democratici" e socialisti, soprallul• to in lttilla. Si potrebbe dlre che la democraZ(a appaia come un meno. un· parte, rispetto al socialismo, che sareh· be il più, anzi 'li tutto. Conseguente· ment,e, i partiti democratici fanno la figura, ri:spetto ·a quelli social•isU,del parente 1>0vero,o del puJ>ill0,o dell'aJU· tante in seconda. Soclal\sU <e comuni· sU), accettando il metodo tJemocratlco e propugnando la democrazLa, si prc· 8C'nrtanocome I maggiori e più veri rappre-sentantl dell 1 idea democratica, come l portatori più efficaci dell'esiien· za democratJca. La classe o~rata è, se– condo loro, alla testa della democrazia: intorno ad essa devono racc<>G"liers; tut· t.i i:li aHMceti soo:ali progressivi. tutte le forze Qemocrattche. La democrazia è H punto di partenza. il socialismo è Il punto di.anivo: quella è lo strnmen· to, questo è l'obiettivo finale. Questo dualismo dl democr~2Jone di &'OClal-ismo· è antico: le prime origini risalgono a,lla rJvolu2'ione francese (si 1"1icordl Babeuf ), ma è intorno al 1848 che esso Si è spiega.to r,:-enamente. E' un fatto che oggi, in buona parbe d'Eu· ropa, il SOC:iallsmo. cioè 11part4to SO<AA· i.sta, ~ alla tc9ta del movimento per la democrpzla. li partito laburista, che è al governo in Inghilterra. viene cla~-– eificato come partito socialista. E' con, ~!~o~lc ri~~ 1;~o~!t ~~Jf~~~ocrazia, Questo modo di vedere 0ipc1H1eda una concezione rlstratta e formale del· la democrazia, e dal concuagliamento Ingenuo fra il titolo o Il programma ufficiale qi un -partHo, e la sua funzio· ne effettiva tn •un dato momento sto· rico. Se per democrazia s'intende, sem· pllcem.ente. un insieme di istituti po~;– tlel, di congegni dstiluzionall, allora es· sa può ragionevolmente intendersi co· mc qualcosa cH prevale'l'ltememe stru· mentale. come una costruz~onc esterlo· re p<>HUca che richieda di essere abl· tet..'\ ~ a nima ta da una nuov,:a re.tlt.'l sociale, ? i.fa }a democrazf.a, presa nel suo 1rienoslg•nificato, è ben altro. Essa algnllìcn partecipazione effettuvn di tut· l,o il J>Opolo. tn parità di condlzton.i ,;e- q1testo scopo culi ha. adtJperato,11ezsuu nera li, alla v~ta dello stato e de~ia- nn· di~corso. due mezzi: l'amicizia anolo• zlone. Essa slgnltlca possib!~ità, per americtma e l'anticomunismo. qualsiasi cittadino. di svolgimento del· rn riuuardo al primo p1u1to,eoli non la pro1>ria personalità, di ademp.imeu· sembra aver sutliclenlemente riflettuto to delle più alte funzioni pubbl•iche. olla delicatezza di posizione dell'tnole· Quella re:iltà sociale nuova che alcuni te che domanlli oogi ZasoJidarielil am.e– considerano come l'obbietU\'0 pasto &1 1•icana.In America non c'è davvero di là clella democrazia, appartlenè invc- ness,ma simpatia per t'-imperlartsmo so· ce di pleno di,rttto all'essenza di questa. vielico; m<tno~ ~i è di~posli senz'altro La nuova democrazia i! integrale. Non ad ~1mmelfere cl~e un mteressi inplesl, v'è democrazia po~i.tlcasenza democra·. c~s1. faroamente m urto con oueU, nis• zia economica, e viceversa. l\la questa St~sualO a loro volta del tutto scevri democrazia 1ntegralc non può essere di tm.1)erlafismo. Un giornale amerfcw ~=ot?~u~ll~'i~t~!a:e•c~~~- ~t\~ ;i~/: !!i~f:~a;~;~t;a::b~;t::ci'~~~oc:r~ vesle ,tutto il pOJ)OIO, come vita politica Ch·::i,-cJ11JL impticlu che alt Stati Uniti e processo produttivo. Il detenninismo debb~no .i;~ttoscrlvere «aUa pr~se11_te t.>eonomic-o è troppo angusto per una si.· pOlitJca_ br,ta'!-nlca l,i GrecJa,neU Indta, mi~ t,rasformaztone totale. Portare il 11ellaBtrma111ae 11ellaMalesia». In ge· p0p0lo, ·tutto 11 PoI>OI0,a~rtP.cilfatt ,~,.~e-. ~•tt_ critica_ tn.gtese all.'l7?1perla• ~l~Àfct;F~{~u~!:::t; 1~~ft-l~et~a:e.~~~- ~~ 0 -!f!~~~:,r:ri:! ~::!;; ~~g~':[Jftd di caste prh~ileglatc: assicurare a tutti m<l)·alc - quanto piu cl11aran~enteap· n min'.mo necessario per lo sviluppo partrà che. essa 1wn ha sempltcemente della personalità umana; conrecte.rarl'! ,· ver sco1m dl puntellare L'impero br4· popoli Jn una organizzazione tntema· tannico. . . , zlonale che tutell per tutti e contro In Qttanto alla croclata ·ant1conumJ· tutti la pace, la giustizJa. 1 di·f'.tit.idP.1· sta che Churchill accem_rn(tornando a l'uomo: ·ecco H còmpito della democr;i· e sua scienza») a bandire ancora ,m~ zla integrale. Questa democrazia non volt~, iJ_Ulegli _fa vr_oprio Il gioco di può realizzarsi senza 11socialismo: P~~· Stalm. Lu R1tss1afa,4n, Que~t~momen· sa lncl~àe b sodclisfa2J:~nedi tutta unn !~r,~t'raem:~;~':'i!'zio~~re,p::~~:i/~~~ ser~e ~1 es~e nze socla hste. Ma questo. nazionalistica; ma si giova per essa di soc,altSmo Si presen.ta come una parte consensi d'interessi e d'ideali che il CO· nel tutto, come mezzo :il fine; -esso ~ munismo .sovietico raccooUe in tanta un elemento capitale della sintesi dP.· parte dttl mondo. Criterio elementare, mocratic~. ver chi creda necessario reaoire - po· Sintesi democratica. Ecco il vero ter· Uticame,itc e moralmente - at vero TTkneesatto per 1-ndioore la 1>0rtata e o presunto imperlo_lism'! ~ovietico, do· la funzione della dcmoorazi.a, oggi. Non vrebbe essere l~ dis~or:wzton~ d~t ,du~ si_ tr:lt~ d_lu~ meno rispetto a un l)iù. ~ 1 :i7~;: 1 tii~l ,: 1 ~7:~~ 1 bbro:o l : ~:::~~- d1 un rniz10 nspetto at,_complme~to. S1 torism(I di Churcl,ilt _ che probabil· tratita di un quadro d msleme nspetto mente mira anche a una manovra in· ~h clementi pat'tlcolari, della nuova term1 untilab1t"rlsta - lo avvia fin da costruzione per la vita del 1>0poloita· adesso a ripetere gli -stessi errori che Jlano e degll altri p0poli europei: vita egli e t suoi simili hanno commesso piena e totale. Per la democrazia tnte- nei venti armi fra le due guerre. grate. popolo è concetto più ampio. piìa L s. ~~:r~~:.n~iev~~~zi~ 0 : 1 1~~~~0 :1 I~~~:: ',,_=-=-=-=-=-=--"'-========= sl ìdentilicano, perchè nella democra– zia oziosi parassiti non hanno nessun~ funzione; ma il mondo del lavoro è be-Il più ampio del proletariato, e non solo è più ampio, ma è un concetto di· verso. Al 'posto della classe come pu· ro c-lemento di distinzione e di lott,'l, subentra la funzione e la pienezza della vbta sociale. Non è un caso che il partito \nglese. che ha soppiantato co· me partito della dcmocrnzia quello li· berale. si. chiami laburJsta, anzichè so· clalista. Ma st chiamasse anche socia· lista. rimarrebbe sempre vero che la sua funzione. oggi, 'in Inghuterra. non è socialista, ma democratica; come dc· mocratlca, e non soolallsta, è in Fran· da la funzione odierna del p:irtito òi Léon Blum. Il che non slgn.:tica che la· burismo, o socialismo. siano andati in· dietro, o abbiano ristretto U loro pro· g.ramma. ridotto la toro funzione: si· gtiifica. invece. che hanno allargato ru• no e ra·ltrn, ~ hanno progrcd'ilo. La de– mocrazia è al cli là del soclnlismo, non al di qu.i, Stiano dunque bene attcnli ri partlt1 e l mo\•inlenti democratici - stia ben attento, in particolare, ii nuovo « Mo· vimento per la democrazia repubbl-ica· na » - a non presentarsi, per mode– stia, o -per tattica, O veramente per non perfetta cosclenza del proprio còmplto, Quali semplici partili di Centro, equi11· bratorl, o ausll':arl, quaH sempUcl com· plementi, o rincalzi del:le altre forze I)Olitiche. Tutto sta a •intendersi sul termini, e certo si puè>anche parlare di una funzione mediatrice, di una Po' &izione centrale della i:lemocrazia; pur– ché si. intenda, con questi termini, noli la sempl\ce inscrzlone di un elemento in mezzo ad altri, non una equldistan· za geometrica 'fra p0Slzioni oppaste, non, Insomma. quél\cosa di puramcnrn 11egativo o di semplice compromesso– La pcsi71ionccentrale della i1emocrazia deve significare raccolta, organizzazione, direzione di forze politiche; la sua me· diazlonc dev·essere non compromesso, ma s!ntesl; il suo eQ.u.ihbrlonon dCV!! ridursi a puro contrappeso meccanico, ma deve rappresentare il risultato dl questa sintesi. La democrazia non è un riformismo, non è un accordo: è costru· zi one o rganicu e rinnovnmerito inte· gt' O.le. LUIGI S.\LV ilTORELLl A1~che se non consentiamo in tutte le formule di questo arNcolo, non var. lcrentmo, p. es., ài « abba.ttere 11 (Jli slatt 1w?ionaU. slamo d'accorcio tutta• via sulla tesì fondamentale, che la so~· vranità assoluta def..lo stato ,14'io11a– re. oggi ancora esistente da1>pertutto. sbocca necessariamente nck nazlona, lismo. S ONO due parole che slgnificano due concetli diversi. Nazionalità signHìca ordine giuridico fondato sulla -nazione. Nazionalismo significa esaltazione della nazlone. Nazione e nazionalità sono vecchie parole cal'e ai putrioti dello .scorso secolo. Na,:io– nalisr11o è parola di nuovo conio, is:no.; ta a coloro che recero le nazioni li.. bere ccl indipendenti, 1\'l:lzzinl, Kos• suth, Fichte non ebbero familiare H concetto che la parola nazionalismo . ogsl. esprime. Mazzini, e quanti come Lui propugnarono la causa della na; zionl vedevano tn esse altrettanti centri di arlicolazione di tutta l'uma. nltà: libere nazioni di liberi uomini era la condizione necessaria per una libera umanità; la nazione non fine a se stessa. ma istrumento deli'uma– nltà. L'umanit;'.t, che - pel' ragioni: d'lnclole tecnica - non poteva reg– gersi unitariamente. doveva sentirsi unila attraverso le famiglie nazionilli. I Corradini. 1 ì\.'laurras e chi come es– sk propugnarono il nazlonallsmo, ve– devano. invece. l'umanità divisa tn nazioni in perpetua lotta per la su– premazia: non 1>lù l'uomo figlio del~ l'umanità. ma il cittadino servo della nazione; non più la cultura frutto del pensiero d\ tutti cli uomlnl e al ser– viziq dl"~ulli gli uomini. ma la cultu· ra nazionale per un'educazione nazlO' nalc; non più lolla tra le classi so– ciall per l'uguaglianza, ma subordina; zlone delle classi a Ila nazione tesa al raggiungimento della supremazia. Na. zlonalità fu, nel pensiero dei suoi so• stenltori, uguaglianza, fratellanza, W bertà di tutti sa uomini attraverso la nazione; nazionalismo fu, nel pensie– ro dei suol sostenitori. subordlnazio: ne, dtscipllha di tutti i cittadini per il trlonro della nazione. Dunque. nazionalltà è cosa divers.i dal nazionalismo. Ma che esista tale differenza nessu. no dubita, anzi nessuno sos1>ctta che tra nazionalità e nazlonallsmo possa esistere qualche rapporto di <lipen• denza. o di subordinazione. Questa ~uerra -· dal punto dt vista lclcologi• co - è stata una guerra che li nazio. nallsmo ha mosso alla nazionalltà. l nazionalismi. italiano, tedesco, giap• poncse hanno mosso guerra alle na– zionalità, p0lacca, cecoslovacca. au· strlaca, jugoslava, rumena, bulgara, cinese. Il nazionalismo ha così tentato dl far correre la storia a ritroso: eia centoclnQ.uanta anni a quest:l pal'te si era combattuto per la nazionaltà con• tro l'mperiallsmo; recentemente &I volle ritornare al vecchi amori: l'Un. perlalismo contro la nazionalità. Pro, genie degenere. la nostra! Fortunata. mente hanno prevalso le forze a so• stcsno della nazionalità; e che cosa è, se non lotta per le nazlonalltù quella che gli Alleati hanno combatluta in nome dcli'lndipendenza, della libertà, dell'ucuagllanza del J>OPO!i? Forse tra il dire e 11fare degli Alleati v'è qu3(1 che differenza, certamente Imposta dall:i « necessità », pcrchè essi. lo rf. petlamo, hanno sempre detto di com, battere per J'incUpcndcnza e libertà del l>OP0!i,clòè ))Cr Il trionro dellf! nazionali là. Milioni di uomini sono morti, mi– lioni di uomini mancano cH sostegno materiale e splrittwle, milioni di per– sone sono senza tetto, milioni mort: ranno dl malattie, centhrnla <li mi– gliaia finiranno nelle galere, tutti vit• time.coscienti o incoscienti di quesla apocalittica lotta contro li nazionall– smo e a favore della nazlonalllà. Se sacrifici cosl grandi sono da tutti ac• cett:itl - più o meno cosciemcmente - gll è che vale Ja pena acccltarlt; glt è aver fiducia che il tristo male del nazionalismo non possa pill na• sccre dal buon tronco della naziona• lltà. Signifìca, tn · altre parole, fare questo ,ragtonamento: ll n:izlonallsmo

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